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III° Workshop IRPI
La IIIa Edizione del Workshop IRPI (25-27 novembre 2024 – Area territoriale di ricerca di Torino del Consiglio Nazionale delle Ricerche) si propone di stabilire una occasione di incontro su tematiche di immediata rilevanza concernenti il rischio geo-idrologico in termini di gestione, prevenzione, previsione e mitigazione in un contesto di cambiamento globale, anche alla luce degli aspetti tecnico-amministrativi dei progetti coinvolti. A tal fine, il Workshop intende far luce su monitoraggio, modelli e tecnologie relative all’attività tecnico-scientifica sviluppata dal CNR IRPI nel campo dei fenomeni geo-idrologici e nonché sulle procedure amministrative legate all’attività stessa. A tal fine il Workshop è organizzato in Sessioni plenarie tematiche e parallele di Gruppi Operativi Tematici (GOT). Per ciascuna Sessione plenaria ci sarà una keynote di un esperto sul tema e tre relazioni di ricercatori IRPI. Ciascuna sessione prevede uno slot di Poster e la Call è indirizzata a raccogliere contributi per presentazioni tipo PICO.
La deadline per l’invio degli abstracts è fissata per il 10 novembre 2024.
I ricercatori IRPI aumentano la loro presenza nella “World Top 2% Scientists list”
Lo scorso 16 settembre è stato pubblicato l’elenco aggiornato al 2024 degli scienziati inseriti nella “World Top 2% Scientists list”. La lista, elaborata ogni anno dalla Standford University (California, USA), identifica i primi 100.000 scienziati nel mondo (il primo 2% di tutti i ricercatori), per qualità, quantità e diffusione delle pubblicazioni scientifiche. Sono forniti due elenchi: uno in merito all’intera carriera, l’altro in merito agli effetti della ricerca dell’ultimo anno.
Dopo l’ottimo risultato dello scorso anno con dodici presenze, l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche conferma una cospicua presenza in questa prestigiosa classifica con ben quattordici scienziati: 5 dirigenti di ricerca, 6 primi ricercatori e 3 ricercatori.
Si tratta dei dirigenti di ricerca Luca Brocca, Fausto Guzzetti, Lorenzo Marchi, Tommaso Moramarco e Paola Reichenbach, dei primi ricercatori Massimiliano Alvioli, Massimo Arattano, Christian Massari, Olga Petrucci, Mauro Rossi e Janusz Wasowski, e dei ricercatori Tommaso Caloiero, Stefano Luigi Gariano e Silvia Peruccacci.
Le classifiche sono realizzate dal team della Standford University guidato dal prof. John P.A. Ioannidis utilizzando i dati bibliometrici del database Scopus della casa editrice olandese Elsevier. Viene analizzata la produzione scientifica globale classificando i ricercatori più citati al mondo in 22 diverse aree scientifiche e 172 sotto-ambiti. All’interno della classifica, per ogni ricercatore inserito viene indicato il settore in cui è attivo, il ranking corrispondente, le citazioni e il relativo h-index. Inoltre, viene assegnato un indicatore (c-score) che valuta la rilevanza più che il semplice numero delle pubblicazioni e include informazioni sulla posizione dell’autore (singolo, primo, ultimo autore) per quantificare la prolificità e l’impatto scientifico di ogni ricercatore.
Gli scienziati dell’IRPI sono stati classificati principalmente nei settori: Environmental Engineering, Earth & Environmental Sciences, Meteorology & Atmospheric Sciences, Geography, Engineering, Geological & Geomatics Engineering, Strategic, Defence & Security Studies.
La lista è consultabile liberamente da questo link: https://elsevier.digitalcommonsdata.com/datasets/btchxktzyw/7
Al via il primo screening della stabilità di bivacchi e rifugi italiani oltre i 2.800 metri di quota
Dalla collaborazione tra l’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irpi) e il Club Alpino Italiano – Struttura Operativa Rifugi e Opere Alpine (CAI) nasce il progetto “RESALP – Resilienza Strutture Alpine”: per la prima volta saranno indagate le condizioni di stabilità geo-idrologiche idrologiche dei 18 rifugi e 40 bivacchi del CAI posti al di sopra dei 2.800 metri di altitudine.
Il progetto, finanziato dal Club Alpino Italiano grazie a fondi messi a disposizione dal Ministero del Turismo, prevede nell’arco dei prossimi due anni un’opera di screening unica nel suo genere a livello alpino: un’approfondita analisi di tutte le strutture di alta quota del CAI, finalizzata a identificare eventuali evidenze di problemi di stabilità degli edifici o delle opere ad essi connessi che possano essere legati a fenomeni di instabilità di natura geo-idrologica.
I rilevamenti saranno effettuati da un team di professionisti esperti -geologi e guide alpine per le attività che riguardano i bivacchi di alta quota che richiedono particolare attenzione e tecnica nella fase di raggiungimento- che si avvarranno di un modello messo a punto dal Cnr-Irpi per l’esecuzione delle analisi e per ottenere una reportistica uniforme da parte dei vari operatori coinvolti.
Particolare attenzione verrà riservata a quei processi riconducibili agli effetti del cambiamento climatico sulla stabilità del permafrost: il progetto “RESALP” nasce, infatti, dalla volontà del CAI di mappare il territorio nel quale sono ubicate strutture la cui stabilità potrebbe essere a rischio a causa della riduzione del permafrost (il suolo perennemente ghiacciato) provocata dall’aumento delle temperature.
Oltre alla valenza operativa, questo screening avrà anche un importante ritorno in termini metodologici e scientifici, in quanto permetterà la raccolta di dati mai acquisiti prima – fornendo così conoscenze utili alla mitigazione degli effetti del cambiamento climatico- e potrà essere utilizzato come modello di riferimento per attività analoghe in altri settori delle Alpi o in aree potenzialmente interessate da processi di degradazione del permafrost.
“RESALP”, inoltre, aggiunge un importante tassello alla storica collaborazione scientifica che lega il Consiglio nazionale delle ricerche e il Club Alpino Italiano finalizzata a migliorare la conoscenza degli ambienti ed ecosistemi di alta quota e l’impatto dei cambiamenti climatici, collaborazione che è stata recentemente rinnovata grazie a un accordo siglato tra il CAI e il Gruppo di Lavoro sulle Montagne costituito all’interno del Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr.
Per informazioni:
Daniele Giordan
Cnr-Irpi
daniele.giordan@cnr.it
011/3977822
Global Workshop 2024 – Progetto Europeo OEMC
Il Global Workshop 2024 del Progetto Europeo OEMC (Open-Earth-Monitor Cyberinfrastructure) si svolgerà dal 2 al 4 ottobre 2024 presso il Conference Center di Laxenburg, in Austria.
La conferenza, dal titolo “Dai dati EO all’impatto delle politiche: open EO data in support of environmental, biodiversity and climate policies“, è organizzata da IIASA (International Institute for Applied Systems Analysis) e OpenGeoHub Foundation, con il supporto del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Link evento: https://earthmonitor.org/events/global-workshop-2024/
Inviare un proposal: https://t.co/h0KTM0HV10
Il CNR IRPI ha partecipato alla 6ª edizione dell’Euro-Mediterranean Conference for Environmental Integration
Si è conclusa nei giorni scorsi la 6ª edizione dell’Euro-Mediterranean Conference for Environmental Integration, a cui il CNR-IRPI ha partecipato.
Dal 15 al 18 Maggio 2024 si è tenuta a Marrakesh, Marocco, la 6ª dell’Euro-Mediterranean Conference for Environmental Integration (EMCEI 2024) https://2024.emcei.net/.
Gli obbiettivi principali dell’EMCEI sono sostenere la ricerca e l’innovazione, promuovere lo scambio di conoscenze scientifiche e favorire la collaborazione tra le comunità euro-mediterranee, contribuire positivamente e costruttivamente allo sviluppo dell’Agenda 2030 pubblicando le più recenti ricerche in materia nei Proceedings EMCEI.
Nell’ambito di tale conferenza, il lavoro dal titolo “Calibration of a model for mapping shallow-landslide susceptibility in an area of central Calabria (South Italy)” autori: M. Conforti, D. Biondino, L. Borrelli, M. Ciurleo, G. Cofone, G. Gullà, M. Mercuri, M.C. Stellato, presentato dalla Dott.ssa M.C. Stellato, è stato insignito del titolo di Best Paper per la Track 9. Environmental impacts of natural hazards and environmental risk assessment.
La selezione si è basata sui seguenti criteri: Originalità e novità del contributo; applicazione appropriata della metodologia; comunicazione efficace delle idee centrali del lavoro; utilità della ricerca nella risoluzione di problemi ambientali e/o sociali per una maggiore sostenibilità.
I migliori scienziati nel campo delle Scienze della Terra secondo Research.com
Fausto Guzzetti, Paola Reichenbach, Tommaso Moramarco, Lorenzo Marchi, Mauro Cardinali, Marco Cavalli, Francesca Ardizzone e Dino Torri del CNR-IRPI sono presenti nella classifica dei migliori scienziati nel campo delle Scienze della Terra, edizione 2024, appena pubblicata da Research.com (https://research.com/scientists-rankings/earth-science). La classifica si basa sulla metrica D-index (Discipline H-index), che include solo articoli e numero di citazioni per la disciplina esaminata, e comprende solo scienziati di spicco con un D-index di almeno 30 per le pubblicazioni accademiche realizzate nell’area delle Scienze della Terra.
Da sottolineare inoltre anche nel campo environmental science il posizionamento di Luca Brocca e Christian Massari del CNR-IRPI all’interno della classifica pubblicata sempre da Research.com (https://research.com/scientists-rankings/environmental-sciences/)
Il premio “ATENƏ del CNR” va a Paola Salvati ricercatrice dell’IRPI
Il lavoro dal titolo People vulnerability to landslide: risky behaviors and dangerous conditions by gender and age di Salvati et al. vince il premio ATENƏ del CNR per il settore ERC “Scienze fisiche e ingegneria”.
La ricerca di Salvati, Bianchi, Rossi e Guzzetti mostra gli effetti in termini di vittime che le frane hanno avuto sulla popolazione in un arco temporale che va dal 1970 al 2019. Il dataset costruito ha consentito di determinare in che misura i decessi causati da frane siano dipesi dal sesso, dall’età, dalle circostanze e dalle dinamiche dell’evento.
Il premio ha valutato i migliori prodotti che abbiano contribuito in modo significativo all’innovazione scientifica integrando la prospettiva di genere nelle domande di ricerca. Il lavoro di Salvati et al. fornisce dati significativi e informazioni utili allo studio del rischio e della vulnerabilità della popolazione, e invita a pensare azioni di preparazione e mitigazione che tengano in considerazione in maniera molto attenta il genere delle persone coinvolte.
Link al webdoc https://genderedinnovationitcnr.shorthandstories.com/
Presentazione del progetto Refocusing
Giovedì 11 aprile, presso il Liceo Scientifico “G.Berto” di Vibo Valentia, si terrà l’importante evento di presentazione del Progetto PRIN 2022 “REFOCUSING – Fostering climate change adaptation of local communities through a participatory risk communication strategy” a cui partecipano l’Università Politecnica delle Marche e il CNR-IRPI Sede di Rende. Il Progetto, che vede come beneficiario per la regione Calabria il Comune di Vibo Valentia (VV), mira a promuovere l’adattamento al cambiamento climatico delle comunità locali attraverso una strategia partecipativa di comunicazione del rischio. Questo evento rappresenta una importante occasione di coinvolgimento della comunità, ed in particolare dei giovani, sui temi che verranno studiati dal gruppo di ricerca coinvolto nel Progetto.
Parte il progetto Marie Skłodowska-Curie UPGRADE, coordinato da IRPI
Kick-off del progetto EU UPGRADE, un’azione Marie Skłodowska-Curie che affronta il problema della manutenzione e della resilienza ai pericoli legati ai cambiamenti climatici delle Infrastrutture Lineari Lunghe (LLI). La prima riunione si è svolta a Bruxelles, dove i 17 partner da tutto il mondo e il rappresentante REA si sono incontrati presso il liaison office del CNR.
Le opere di terra delle infrastrutture lineari lunghe (LLI) (ad esempio, pendii stradali e ferroviari, oleo-metanodotti, strutture di protezione dalle inondazioni) sono più vulnerabili a rischi incrementali a causa della loro lunghezza che attraversa diversi contesti geologici/geomorfologici e della loro lunga vita operativa. Davanti a sollecitazioni nuove e di crescente intensità dovute ai cambiamenti climatici, mantenere un alto livello di prestazioni di sicurezza, specialmente per le LLI datate, rimane una sfida costante, portando a un aumento sempre maggiore degli investimenti nella manutenzione. Gli obiettivi del progetto UPGRADE sono focalizzati su i) l’analisi dei georischi a scala di rete LLI; ii) la fornitura di dati sperimentali di alta qualità sul deterioramento delle proprietà del suolo; iii) lo sviluppo di un monitoraggio delle LLI ad alta risoluzione spaziale e temporale; iv) l’ottimizzazione delle strategie di manutenzione e investimento.
Open day del bando pubblico per la selezione di proposte progettuali, da finanziare nell’ambito del programma di ricerca Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement (TECH4YOU)
E’ indetto un bando pubblico per la selezione di proposte progettuali, da finanziare nell’ambito del programma di ricerca Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement (TECH4YOU), a valere sulle risorse del piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR) missione 4, “istruzione e ricerca” – componente 2, “dalla ricerca all’impresa” investimento 1.5, “creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione” costruzione di “leader territoriali di R&S”, finanziato dall’Unione Europea – Nextgenerationeu” CUP: B83C22003980006 – CODICE IDENTIFICATIVO: ECS00000009 – SPOKE 1 – SPOKE LEADER – CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Il Bando finanzia 5 Progetti con attività principalmente di Sviluppo Sperimentale e trasferimento tecnologico nei settori della mitigazione dei rischi geo-idrologici e incendi boschivi.
La dotazione finanziaria per i bandi della Linea A promossi dallo Spoke 1 è pari a 4.383.724,00 euro a valere sui fondi PNRR assegnate a finanziamento al Programma TECH4YOU Codice ECS00000009 finanziato sui fondi PNRR MUR – M4C2” –Investimento 1.5. Avviso “Ecosistemi dell’innovazione” con CUP B83C22003980006.
L’Open Day del Bando si terrà nei giorni 20 e 21 marzo online e saranno illustrati i 5 progetti finanziati dal Bando stesso.
Aggiornato il catasto delle frane di alta quota nelle Alpi italiane
Il Catasto delle frane di alta quota nelle Alpi italiane ora contiene informazioni relative a 1120 processi di instabilità naturale (principalmente frane, colate detritiche, instabilità glaciale), avvenuti nelle Alpi italiane ad una quota superiore ai 1500 metri nel periodo 2000-2023. L’attuale aggiornamento è consistito nell’inserimento dei processi avvenuti nel 2023, unitamente all’aggiunta di un numero significativo di eventi verificatisi negli anni precedenti, grazie alla nuova documentazione resa disponibile in rete dalle amministrazioni competenti in materia di gestione della pericolosità geo-idrologica.
Fra le tipologie di processi più frequenti si segnalano 443 colate detritico-torrentizie, pari al 39,6 % del totale e 332 crolli di roccia, pari al 29,6 % del totale dei processi censiti. Le regioni maggiormente interessate risultano essere la Valle d’Aosta (415 processi, 37,1 % del totale), il Trentino Alto Adige (296 processi, 26,4 % del totale), seguite dalla Lombardia (164 processi, 14,6 % del totale) e dal Piemonte (162 processi, 14,5 % del totale).
La raccolta di informazioni sulle instabilità che avvengono negli ambienti alpini di alta quota, in un contesto interessato da rapidi cambiamenti causati in larga parte dall’aumento delle temperature e dalla conseguente degradazione della criosfera, è un elemento conoscitivo fondamentale per poter definire scenari di pericolosità e di rischio sempre più accurati. Al fine di rispondere a questa esigenza, il gruppo GeoClimAlp dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi) effettua un aggiornamento periodico di questo catasto che, in questa occasione, introduce anche la possibilità di una sua consultazione offline, mediante smartphone, molto utile per un suo utilizzo in montagna dove spesso la copertura del segnale cellulare è assente.
Per informazioni:
Guido Nigrelli
Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Cnr-Irpi)
Strada delle Cacce, 73 – 10135 Torino (TO)
guido.nigrelli@cnr.it
011/3977826
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Un “gemello digitale” per gestire il ciclo dell’acqua
L’Istituto per la ricerca e la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche ha contribuito allo sviluppo di un modello virtuale del ciclo dell’acqua sulla Terra: servirà a ottimizzare la gestione delle risorse idriche e la mitigazione dei disastri naturali legati all’acqua. La piattaforma, realizzata nell’ambito del progetto “Digital Twin Earth Hydrology” finanziato dall’Agenzia spaziale europea, è descritta su Frontiers in Science.
Uno studio internazionale pubblicato su Frontiers in Science, coordinato dall’Istituto per la ricerca e la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche di Perugia (Cnr-Irpi), descrive lo sviluppo di un innovativo modello virtuale che per la prima volta replica il ciclo dell’acqua sulla Terra integrando osservazioni satellitari ad alta risoluzione.
Il modello è stato realizzato nell’ambito del progetto “Digital Twin Earth Hydrology”, finanziato dall’Agenzia spaziale europea con l’obiettivo di mettere a disposizione uno strumento per ottimizzare la gestione delle risorse idriche e la mitigazione dei disastri naturali legati all’acqua. Ad esso ha contribuito una compagine di 11 partner scientifici da tutta Europa tra cui, per l’Italia, anche le Università di Bologna, Perugia e Genova.
“Con l’avanzare della crisi climatica e l’aumento dell’impatto umano sul ciclo dell’acqua, diventa di fondamentale importanza poter disporre di strumenti di simulazione avanzati: la piattaforma sviluppata è, appunto, un “gemello digitale” del nostro pianeta, una replica virtuale in grado di fornire un ambiente di prova utilizzabile da chiunque per una gestione efficace delle risorse idriche”, spiega Luca Brocca, ricercatore del Cnr-Irpi e primo autore dello studio. “Fenomeni come inondazioni e siccità rimangono, infatti, difficili da prevedere: il nostro obiettivo è creare un sistema che permetta ai non esperti, compresi i decisori politici e i cittadini, di eseguire simulazioni interattive”.
La piattaforma è per ora relativa a un caso di studio specifico: il ciclo dell’acqua terrestre nel bacino del Mediterraneo. Per realizzarla, sono state utilizzate enormi quantità di dati satellitari, combinando informazioni di osservazione della Terra che spaziano dall’umidità del suolo, alle precipitazioni, dall’evaporazione alla portata dei fiumi alla profondità della neve. “Simulare la Terra ad alta risoluzione è un processo altamente complesso: per questo abbiamo iniziato da un’area circoscritta, anche se estesa, tenendo conto di una varietà di parametri. Questi dati sono stati utilizzati per implementare una piattaforma basata su cloud, che può essere liberamente utilizzata per simulazioni e visualizzazioni, permettendo di mappare rischi e gestire al meglio le risorse”, aggiunge il ricercatore.
Un “gemello digitale” è un modello virtuale di un oggetto fisico che può essere testato fino alla distruzione senza provocare danni reali: un “digital twin” della Terra, costantemente aggiornato con nuovi dati, permetterebbe, pertanto, di simulare gli scenari migliori e peggiori, valutare i rischi e seguire lo sviluppo di condizioni pericolose prima che si verifichino.
“In campo idrogeologico, la possibilità di avere un gemello digitale della Terra potrà fornire informazioni preziose e utili per la gestione sostenibile dell’acqua, la resilienza ai disastri, la protezione delle popolazioni, così contribuendo allo sviluppo sostenibile. Questo progetto è un esempio di efficace sinergia tra missioni satellitari che dimostra come la scienza possa aiutare a gestire gli effetti del cambiamento climatico e altri impatti umani: in questo scenario, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico avranno un ruolo fondamentale, via via permettendoci di migliorare l’analisi, la raccolta e la velocità di elaborazione dei dati, e semplificando la valutazione della loro qualità”, conclude il ricercatore.
L’articolo fa parte dell’hub multimediale di Frontiers in Science “The Digital Twin Earth Hydrology Platform”, che mette a disposizione ulteriori approfondimenti quali contributi di esperti, infografiche e una versione dell’articolo per ragazzi. Un video divulgativo dello studio è disponibile al link youtube.com/watch?v=3ZBRE9IVJ9g&feature=youtu.be.
Lo studio: “A Digital twin of the terrestrial water cycle: a glimpse into the future through high-resolution Earth observations”, Front Sci (2024), 1:1190191, doi 10.3389/fsci.2023.1190191, link https://www.frontiersin.org/journals/science/articles/10.3389/fsci.2023.1190191/full
Per informazioni: Luca Brocca, Cnr-Irpi, luca.brocca@cnr.it, tel. 075.5014418
Rilievi in Toscana per progetto Appare
Nei giorni 26-28 febbraio, il personale di Padova e Perugia dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR ha effettuato dei rilievi in alcuni dei corsi d’acqua interessati dalla piena del 2-5 novembre 2023 in Toscana (province di Pistoia e Prato) per ricostruire le portate di picco a partire dalle tracce lasciate dalla piena. Sono stati effettuati rilievi in 11 sezioni nei bacini di Agna, Bagnolo, Bardena, Bisenzio, Fermulla, Marina, Marinella, Settola.
I rilievi post-evento delle piene in piccoli bacini montani si inseriscono nelle attività previste dal Progetto “APPARE – Analisi e documentazione di Piene imProvvise per una Aumentata REsilienza in zone montane” recentemente finanziato nell’ambito della Tematica 4: Protocolli per i rilievi e sopralluoghi post-evento alluvionale del Bando a Cascata emanato dallo SPOKE VS1 – Acqua del partenariato esteso RETURN. ©
Un focus sui rilievi post evento delle piene improvvise è consultabile al link https://www.irpi.cnr.it/focus/piene-improvvise/
Sopralluogo in Toscana del Gruppo di Ricerca di Idrogeomorfologia
Il gruppo di Idrogeomorfologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche IRPI nei giorni 10 e 11 gennaio ha effettuato un sopralluogo in Toscana nei territori maggiormente colpiti dall’evento alluvionale del 2-5 novembre 2023 per individuare sezioni dei corsi d’acqua potenzialmente oggetto di rilievo post evento.
L’obiettivo dei rilievi post evento è la ricostruzione indiretta delle portate di picco in bacini privi di stazioni per la misura dei deflussi e la documentazione degli effetti geomorfici per una accurata comprensione dell’evento alluvionale.
I rilievi post evento delle piene improvvise si inseriscono nelle attività previste dal Progetto “APPARE – Analisi e documentazione di Piene imProvvise per una Aumentata REsilienza in zone montane” recentemente finanziato nell’ambito della Tematica 4: Protocolli per i rilievi e sopralluoghi post-evento alluvionale del Bando a Cascata emanato dallo SPOKE VS1 – Acqua del partenariato esteso RETURN.
Un focus sui rilievi post evento delle piene improvvise è consultabile al link https://www.irpi.cnr.it/focus/piene-improvvise/
Si è costituito il Gruppo di Lavoro CNR sulle Montagne
In occasione della Giornata internazionale della Montagna che ricorre l’11 dicembre, si è costituito il Gruppo di Lavoro CNR sulle Montagne. E’ nato su iniziativa del Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente il Gruppo di Lavoro CNR sulle Montagne al quale partecipano otto suoi Istituti (tra cui l’IRPI) e due Istituti dei Dipartimenti Medicina e Agro-Bio-alimentare, nonché i rappresentanti dell’Ente nell’Accordo CAI-Cnr, nel cui ambito è stato avviato il progetto “Rifugi Sentinella del clima e dell’ambiente”.
La Montagna è un ambiente estremamente dinamico, ricco di geo- e biodiversità, caratterizzato da un’ampia gamma di processi, spesso peculiari, tra cui una varietà di processi d’instabilità geo-idrologica. Le montagne sono al contempo ormai globalmente riconosciute come “sentinelle dei cambiamenti climatici” perché rispondono prontamente e talora in modo amplificato alle fluttuazioni del clima.
Per informazioni: Daniele Giordan e Marta Chiarle
Convegno “La Montagna di Ghiaccio”
Nel contesto della celebrazione dedicata alla Giornata Mondiale della Montagna, lunedì 11 Dicembre alle ore 15:00 presso il Forte di Bard (AO) si svolgerà il convegno “La Montagna di Ghiaccio”, a cura della Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, della quale il CNR IRPI fa parte. Verranno illustrati i risultati delle ricerche sulla criosfera condotte nel 2023 in Valle d’Aosta. L’evento può essere seguito in presenza o in streaming compilando il form di adesione presente sul sito fortedibard.it.
Si è conclusa la 2ª edizione dell’International Conference on Construction Resources for Environmentally Sustainable Technologies, a cui il CNR IRPI ha partecipato
Dal 20 al 22 Novembre 2023 si è tenuta a Fukuoka, Giappone, la 2ª edizione dell’International Conference on Construction Resources for Environmentally Sustainable Technologies (CREST 2023).
CREST 2023 ha avuto l’obiettivo di disseminare informazioni e scambiare idee sulle questioni relative ai disastri naturali e ai disastri associati alle attività antropiche nonché di fornire soluzioni valide attraverso l’uso di risorse alternative, nuove tecnologie e misure di mitigazione di tipo “soft” dei disastri per costruire una società sostenibile e resiliente dal punto di vista della geoingegneria.
La conferenza si è concentrata sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG) n. 9 “Build resilient infrastructure, promote sustainable industrialization and foster innovation”, n. 11 “Make cities inclusive, safe, resilient and sustainable”, n. 13 “Take urgent action to combat climate change and its impacts” e n. 17 “Revitalize the global partnership for sustainable development”, promuovendo nuove idee e innovazioni nella progettazione, costruzione e manutenzione delle infrastrutture, nonché nell’elaborazione e nell’attuazione delle politiche con l’obiettivo di contribuire all’adattamento ai cambiamenti climatici e alla resilienza ai disastri.
È stato un importante momento di approfondimento e confronto tra ingegneri, ricercatori, scienziati e responsabili politici di tutto il mondo.
Nell’ambito di tale conferenza, l’ing. Ciurleo Mariantonietta, ricercatrice CNR-IRPI, ed il prof. Nicola Moraci, Università “Mediterranea” di Reggio Calabria, sono stati Keynote Lecturers del lavoro ad invito dal titolo: “A Methodology for Debris Flow Risk Analysis”.
13ª conferenza bilaterale tra Italia e Giappone sulla previsione e prevenzione dei rischi naturali
Lunedì 6 novembre 2023 si è tenuta a Tokyo la 13ª conferenza bilaterale tra Italia e Giappone sulla previsione e prevenzione dei rischi naturali nell’ambito della collaborazione che dal 1998 lega l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IRPI) ed il Ministry of Land, Infrastructures, Transport and Tourism (MLIT) del Giappone.
Tale collaborazione, focalizzata principalmente sui temi del rischio idrogeologico, ha dato vita, nel 2003, al GRJL (Geo-Risk Joint Lab), un laboratorio congiunto, avviato all’interno del VII Programma Esecutivo della Cooperazione Scientifica e Tecnologica tra Italia e Giappone del Ministero degli Affari Esteri, che si occupa di ricerca, documentazione e formazione nell’ambito del dissesto geologico, idraulico e della mitigazione del rischio.
La conferenza ha rappresentato un importante momento di approfondimento e confronto tra ricercatori e tecnici giapponesi e italiani su tre specifici temi: gestione del rischio da frana, nuove tecniche di monitoraggio delle colate detritiche e sistemi di allerta precoce. Nel corso della conferenza sono state presentate le principali esperienze in Italia e Giappone, confrontate le normative vigenti, prospettate possibili azioni comuni per sviluppare e promuovere l’impegno dei due paesi nell’ambito delle misure di salvaguardia strutturali e non strutturali.
La delegazione italiana era composta dai ricercatori CNR IRPI Maria Teresa Brunetti, Marco Cavalli, Gianluca Marcato, Alessandro Pasuto e Silvia Peruccacci e dal Responsabile Gestione Rete di ANAS S.p.a. ing. Ettore de la Grennelais che ha presentato le scelte progettuali e costruttive e le linee di intervento per le opere di protezione della viabilità in vista dei Giochi Olimpici invernali di Cortina-Milano 2026.
A valle della conferenza la delegazione italiana ha avuto l’opportunità di visitare le opere di mitigazione delle frane Yui e Kamenose, il sito di monitoraggio di colate detritiche del bacino Osawa sul Mt. Fuji e il Metropolitan Area Outer Underground Discharge Channel, il più grande impianto sotterraneo di laminazione del mondo, costruito per mitigare il rischio di alluvione della città di Tokyo durante le stagioni delle piogge e dei tifoni.
Conferimento dell’Attestato di Riconoscenza e Stima a Velio Coviello
Il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco, presiederà alla Cerimonia di conferimento della Laurea alla memoria in “Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico Ambientale” all’Ing. Gabriele Del Carlo e sarà anche conferito l’ “Attestato di Riconoscenza e Stima” all’Ing. Velio Coviello (ex ricercatore dell’IRPI CNR), scomparso a seguito di una valanga, staccatasi nel pomeriggio del 1 aprile 2023 in Valle d’Aosta, che lo ha travolto. L’evento, accessibile su invito, si terrà la mattina del 24 novembre 2023, presso il Salone d’Onore del Castello del Valentino a Torino. Interverrà Massimo Arattano primo ricercatore presso l’IRPI CNR di Torino e collega di Velio.
(Aggiornamento 30/11/2023 – Video della Cerimonia)
Concluso l’evento ‘La Ricerca del CNR in Umbria’ per il Centenario del CNR
ESA e NASA riuniscono la comunità scientifica ad Assisi per una nuova missione satellitare
Si sta svolgendo “Magic Science and Applications Workshop 2023” evento che – dal 2 al 3 novembre – vede la comunità scientifica internazionale riunita presso la sala conferenze Colle del Paradiso di Assisi in occasione del primo workshop della missione MAGIC (Mass Change and Geosciences International Constellation), nata dalla collaborazione tra ESA e NASA con l’obiettivo di osservare la variazione della massa terrestre grazie a 4 satelliti che verranno lanciati nello spazio nel 2028. Grazie all’attiva collaborazione con le agenzie spaziali, il gruppo di idrologia del CNR-IRPI ha supportato l’organizzazione dell’evento nel nostro territorio. I ricercatori del CNR-IRPI hanno presentato degli studi sul potenziale utilizzo dei prodotti di questa costellazione di satelliti per la comprensione scientifica del ciclo dell’acqua e per la gestione delle risorse idriche.
Dal TGR Umbria, del 2 novembre 2023 (ore 19:30), intervista ad Angelica Tarpanelli, prima ricercatrice presso l’IRPI CNR di Perugia.
Centenario del CNR in Umbria
Dodici ricercatori dell’IRPI tra i Top 2% Scientists
Lo scorso 4 ottobre è stato pubblicato l’elenco degli scienziati inseriti nella “World’s Top 2% Scientists list 2023”. La lista, elaborata ogni anno dalla Standford University (California, USA), identifica il primo 2% dei 9 milioni di ricercatori nel mondo, per qualità, quantità e diffusione delle pubblicazioni scientifiche. Sono forniti due elenchi: uno in merito all’intera carriera, l’altro in merito agli effetti della ricerca dell’ultimo anno.
L’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche è presente in questa prestigiosa lista con ben dodici scienziati: 5 dirigenti di ricerca, 5 primi ricercatori e 2 ricercatori.
Si tratta di Fausto Guzzetti, Luca Brocca, Paola Reichenbach, Mauro Rossi, Lorenzo Marchi, Christian Massari, Stefano Luigi Gariano, Tommaso Moramarco e Silvia Peruccacci, inseriti nella “World’s Top 2% Scientists list 2023” in relazione alla rilevanza della ricerca del 2022. Massimo Arattano è stato inserito nell’elenco relativo all’intera carriera. Doppio riconoscimento per Guzzetti, Brocca e Reichenbach, inseriti in entrambe le graduatorie. Sono inclusi negli elenchi anche Luca Schenato e Janusz Wasowski, rispettivamente in aspettativa e in pensione.
Le classifiche sono realizzate dal team della Standford University guidato dal prof. John P.A. Ioannidis utilizzando i dati bibliometrici del database Scopus della casa editrice olandese Elsevier. Viene analizzata la produzione scientifica globale classificando i ricercatori più citati al mondo in 22 diverse aree scientifiche. All’interno della classifica, per ogni ricercatore inserito viene indicato il settore in cui è attivo, il ranking corrispondente, le citazioni e il relativo h-index. Inoltre, viene assegnato un indicatore (c-score) che valuta la rilevanza più che il semplice numero delle pubblicazioni e include informazioni sulla posizione dell’autore (singolo, primo, ultimo autore) per quantificare la prolificità e l’impatto scientifico di ogni ricercatore.
Gli scienziati dell’IRPI sono stati classificati primariamente nei settori: Environmental Engineering, Geography, Geological & Geomatics Engineering, Strategic, Defence & Security Studies, Industrial Engineering & Automation.
La World’s Top 2% Scientists list 2023 è consultabile liberamente da questo link: https://elsevier.digitalcommonsdata.com/datasets/btchxktzyw/6
L’IRPI di Cosenza ha partecipato alla Notte Europea dei Ricercatori 2022/2023 – “SuperScienceMe – REsearch is your Re-source”
La sede di Cosenza dell’IRPI ha partecipato al decennale della manifestazione della Notte Europea dei Ricercatori, che si è svolta venerdì 29 settembre, nell’ambito del progetto “SuperScienceMe – REsearch is your Re-source”, coordinato Università della Calabria, Università Magna Graecia, Università Mediterranea, Università degli Studi della Basilicata e CNR,
Le molteplici attività programmate per l’evento sono state articolate in cinque aree tematiche ispirate alle cinque EU Missions riguardanti le seguenti sfide europee: adattamento al cambiamento climatico; lotta al cancro; ripristino degli oceani e delle acque; promozione di città climaticamente neutre e intelligenti; miglioramento della salute dei suoli. La sede di Cosenza dell’IRPI ha partecipato alle tematiche “S.O.S Clima”, “Salute e qualità della vita” e ad una sessione “Open”.
Nella sessione “S.O.S Clima” sono state realizzate due attività. La prima, prevalentemente divulgativa, è stata indirizzata a fornire informazioni sul rischio geo-idrologico, collegato anche ai cambiamenti climatici, e su come affrontare gli stessi rischi da parte della popolazione. La seconda attività è stata diretta ad analizzare come i giovani percepiscono i cambiamenti climatici ed affrontano i principali rischi indotti da essi (in particolare, alcuni rischi naturali), tramite un questionario facilmente scaricabile mediante QR Code. Il questionario on-line è raggiungibile e compilabile attraverso la piattaforma digitale dell’evento www.superscienceme.it nella sezione Menu/Edu-Ambiente o direttamente attraverso il link www.superscienceme.it/questionario-cambiamenti-climatici-percezione-sociale.
Nella sessione “Salute e qualità della vita”, incentrata sulle misure di Radon sono stati effettuati, in collaborazione con tecnici dell’ARPACAL, degli esperimenti mirati ad illustrare le tecniche di misura delle concentrazioni di gas Radon nell’aria (all’interno degli edifici), nelle acque (sorgive e fontane), e nel terreno. E ‘stata illustrata l’origine geologica del problema, i fattori di influenza, e le possibili conseguenze dell’esposizione al gas Radon, coinvolgendo il pubblico attivamente nelle attività. Sono state fatte considerazioni sul rischio per la salute (essendo il Radon la seconda causa accertata di cancro ai polmoni, dopo il fumo)
Nella sessione “Open” si è realizzata una presentazione di quelli che sono gli strumenti e i modelli per lo studio e l’analisi del territorio rispetto ad alcuni rischi naturali (frane, colate laviche, ecc.) e delle risorse, attraverso il coinvolgimento attivo degli interlocutori nelle dimostrazioni.
Resoconto dell’evento “Scienza e Tecnologia per un futuro sostenibile e resiliente” in occasione del centenario del CNR
Si è tenuta il 10 ottobre 2023, presso l’aula Magna dell’Università della Calabria, la giornata celebrativa per il Centenario del CNR, organizzata dall’Area Territoriale di Ricerca di Cosenza ed intitolata “Scienza e Tecnologia per un futuro Sostenibile e Resiliente”. Ricercatori e manager, tra cui il Direttore Generale del CNR, hanno fatto il punto sui temi di ricerca più attuali su cui lavorano i ricercatori CNR della Calabria. Il direttore dell’IRPI, Tommaso Moramarco, ha illustrato il progetto T4Y del PNRR, e la sede di Cosenza ha allestito uno stand in cui mediante foto e immagini sono state illustrate le attività che coinvolgono attualmente i ricercatori della sede.
Sempre nell’ambito del Centenario del CNR, presso il Laboratorio di Geotecnica dell’IRPI di Cosenza sono previste due visite guidate per gli studenti del Polo Tecnico Scientifico Brutium di Cosenza. Inoltre, alcuni ricercatori della sede terranno due seminari divulgativi presso lo stesso Istituto di Istruzione dal titolo “Il Rischio geo-idrologico e il sistema di allertamento nazionale” e “La percezione dei rischi naturali e del cambiamento climatico nell’Uomo, la specie culturale”.
Scienza e Tecnologia per un futuro sostenibile e resiliente
Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Prof.ssa Maria Chiara Carrozza, alla cerimonia inaugurale delle celebrazioni dei cento anni dalla
fondazione del CNR, avvenuta il 18 novembre 1923, ha dichiarato “Celebrare il centenario del CNR significa festeggiare cento anni di storia italiana, di tutti coloro che hanno contribuito allo sviluppo nazionale, all’eccellenza scientifica, alla leadership industriale e all’innovazione sociale del nostro Paese”.
Nel solco tracciato da queste parole, l’evento “Scienza e Tecnologia per un futuro sostenibile e resiliente” rappresenta la principale iniziativa della programmazione di attività scientifiche e divulgative per la celebrazione del centenario del CNR in Calabria e del suo patrimonio scientifico e culturale.
L’iniziativa si svolgerà presso l’Aula Magna – Centro Congressi “Beniamino Andreatta” all’interno dell’Università della Calabria, giorno 10 ottobre 2023, a partire dalle ore 9:00. Essa è organizzata dall’Area della Ricerca CNR di Cosenza, dagli 8 istituti che la compongono, nonché da altri istituti CNR della provincia di Catanzaro e Reggio Calabria, a testimoniare l’impegno di una compagine che, per la prima volta nella storia della regione Calabria, si è unita per celebrare la ricerca scientifica del CNR espressa sul territorio calabrese.
Sarà presente il Direttore Generale dell’Ente, Dott. Giuseppe Colpani, mentre il fitto programma di interventi annovera tra i relatori affermati ricercatori, direttori di istituti CNR, accademici, esperti del mondo industriale e associazioni di categoria, con particolare attenzione rivolta al ruolo delle donne e dei giovani nella ricerca scientifica.
Il dibattito sarà moderato dalla Dott.ssa Livia Blasi, Vice Caporedattore del TGR Calabria.
Nella sessione pomeridiana, il programma prevede visite virtuali nei laboratori di ricerca di avanguardia nel campo dell’inquinamento atmosferico, dello studio degli eventi meteoclimatici e della medicina virtuale, seguito da quattro tavole rotonde, con tematiche focalizzate su agrifood, idrogeno,, intelligenza artificiale e trasferimento tecnologico, arricchite dalla presenza di numerosi relatori provenienti da tutta Italia, rappresentanti di start-up calabresi, associazioni e imprese.
Il centenario del CNR gode del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Rai e l’evento “Scienza e Tecnologia per un futuro sostenibile e resiliente” è sponsorizzato da progetti di ricerca nazionali ed europei, imprese locali ed eccellenze industriali di caratura nazionale.
L’hashtag social legato al Centenario è #CNR100.
Maggiori informazioni sul sito www.centenariocnrcalabria.it
Incontro con le classi di un liceo che alcuni ricercatori della sede di Rende hanno effettuato in occasione del centenario del CNR
Alessandro Pasuto insignito del Tianfu Friendship Award
Il Tianfu Friendship Award, l’onorificenza più alta e prestigiosa che il governo della provincia cinese del Sichuan riconosce a esperti stranieri, è stata assegnata per l’anno 2023 al dottor Alessandro Pasuto, dirigente di ricerca presso la sede IRPI di Padova.
La premiazione è avvenuta lo scorso 11 settembre a Chengdu, nella provincia del Sichuan (Cina), durante la cerimonia di apertura della 21a Western China Overseas Hi-Tech e High Talents Conference (OHTC). L’attribuzione del premio avviene su base annuale con una giuria che seleziona un totale di 5 destinatari tra i potenziali candidati che si sono distinti con contributi significativi nello sviluppo del Sichuan.
Il dottor Pasuto è stato insignito del riconoscimento in virtù dell’attività svolta negli ultimi 15 anni in collaborazione con l’Institute of Mountain Hazard and Environment dell’Accademia Cinese delle Scienze con il quale, nel 2014, è stato creato il Sino-Italian Joint Laboratory on Geological and Hydrological Hazards, finanziato da CNR e CAS.
Tale attività si è focalizzata soprattutto sullo studio e il monitoraggio di frane e debris flow nell’area di Wenchuan, già colpita dal terremoto del 2008 che causò quasi 70.000 morti. In particolare, si è lavorato con la comunità di Dujiangyan, una delle città coinvolte nel sisma e che, negli anni successivi all’evento, è stata interessata da frequenti colate detritiche di rilevanti volumetrie. Si è operato sia con interventi di monitoraggio e allarme, sia con incontri rivolti ad amministratori e cittadini al fine di ridurre la vulnerabilità con una maggior consapevolezza dei rischi geologici presenti nel territorio.
A Irpi il grazie della presidente Carrozza per le attività in emergenza
Ieri, durante l’incontro “Il Consiglio nazionale delle ricerche e la gestione delle emergenze. Il caso dell’Emilia-Romagna” che si è tenuto a Roma presso la Sala Marconi della sede CNR, IRPI ha ricevuto una targa di ringraziamento dalle mani della presidente Maria Chiara Carrozza, che ha così voluto riconoscere ed enfatizzare il lavoro svolto in modo volontario dalle ricercatrici e i ricercatori dell’Istituto in occasione dell’alluvione dello scorso maggio. Lo stesso riconoscimento è stato conferito ai colleghi dell’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG), con i quali si è collaborato in tutta la fase dell’emergenza.
All’evento erano presenti, oltre alla presidente, il capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il direttore del DSTTA, i direttori e i rappresentanti di IRPI e IGAG, e alcuni colleghi di altri Istituti CNR.
Questa la motivazione apposta sulla targa: Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ringrazia l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica per il lodevole e instancabile servizio prestato nei territori colpiti dalle grandi alluvioni del 2023 in Emilia-Romagna e per l’impegno costante nelle azioni a supporto del sistema nazionale di Protezione Civile. Con la sua competenza e generosità CNR IRPI ha reso la scienza, ancora una volta, bene comune.
Il Consiglio nazionale delle ricerche e la gestione delle emergenze. Il caso dell’Emilia-Romagna
Domani 27 settembre 2023 alle 17, nell’ambito dell’evento “Il Consiglio nazionale delle ricerche e la gestione delle emergenze. Il caso dell’Emilia-Romagna”, i rappresentanti degli istituti Irpi e Igag riceveranno dal Capo Dipartimento Protezione Civile Fabrizio Curcio una targa di ringraziamento per l’impegno profuso in occasione dell’alluvione che ha colpito la regione Emilia-Romagna lo scorso maggio. Per IRPI, Federica Fiorucci presenterà “L’esperienza di Cnr-Irpi per le attività di supporto all’emergenza Emilia-Romagna 2023”.
Una targa in memoria di Velio Coviello
Venerdì 21 luglio, presso la stazione di misura delle portate e del trasporto solido di Ponte Stelvio sul Rio Solda (Alto Adige), è stata scoperta una targa in memoria di Velio Coviello, ricercatore del CNR IRPI tragicamente scomparso nell’aprile di quest’anno.
La stazione di Ponte Stelvio è stata realizzata ed è gestita dall’Agenzia per la Protezione civile della Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige – Autonome Provinz Bozen Südtirol. Con il suo lavoro e la sua competenza, Velio ha dato un contributo determinante al lavoro del consorzio impegnato nella gestione di questo sito di monitoraggio.
L’evento si è svolto a valle di una riunione del Comitato Glaciologico Italiano, nel corso della quale è stata deliberata la cooptazione postuma di Velio Coviello nel comitato stesso.
Conclusa la seconda edizione del workshop Cnr-Irpi
Si sono conclusi ieri i lavori della seconda edizione del workshop dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica (Irpi) del Cnr, dal titolo “La mitigazione dei rischi geo-idrologici in un contesto di cambiamento globale: quali risposte dalla comunità scientifica”, organizzato presso la Sala Marconi della sede centrale del Cnr in piazzale Aldo Moro a Roma. I lavori sono stati aperti dal direttore dell’Istituto, Tommaso Moramarco e dal direttore del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, Fabio Trincardi, che hanno evidenziato il ruolo chiave dell’IRPI sui dissesti geo-idrologici, a livello nazionale ed internazionale. A seguire è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo della ricercatrice del Cnr-Stems, Maria Vittoria Prati, e del suo tirocinante, Fulvio Filace, vittime del tragico incidente durante lo svolgimento del loro lavoro. La presidente Maria Chiara Carrozza si è unita nel pomeriggio ai lavori ricordando nel suo intervento di saluto l’importanza della ricerca scientifica che viene quotidianamente svolta dal Cnr nell’affrontare le sfide estremante attuali dovute al cambiamento globale e alle sue complesse conseguenze. Ha inoltre ribadito la necessità di diffondere la cultura del rischio attraverso la sinergia tra i ricercatori e gli stakeholder attivi sul territorio. Argomenti questi approfonditi ed analizzati nel dettaglio durante l’occasione di confronto offerta dalla tavola rotonda che ha visto la partecipazione del Dott. Carlo Cacciamani di Italia Meteo, della Dott.ssa Martina Bussettini di Ispra e del Dott. Giulio Fancello del Dipartimento della Protezione Civile nazionale.
Il workshop è stato una occasione di incontro tra i ricercatori Irpi e di altri Istituti Cnr/EPR/Università, su tematiche estremamente attuali e concernenti il rischio geo-idrologico in termini di prevenzione, previsione e mitigazione in un contesto di cambiamento globale. Gli interventi che si sono susseguiti, anche da remoto, durante le 7 sessioni tematiche hanno messo in luce le recenti innovazioni tecnologiche nel campo del monitoraggio nonché delle tecniche per la determinazione del loro impatto al suolo fino alle geo-scienze planetarie. Trasversalmente a queste tematiche si è discusso dell’importanza e necessità di intraprendere strategie comunicative e informative per una maggiore diffusione della cultura della percezione del rischio. Una sessione del workshop è stata interamente dedicata al ricordo del collega Velio Coviello, ricercatore Irpi presso la sede di Padova, prematuramente scomparso ad Aprile di quest’anno in un incidente di montagna. Gli interventi hanno ricordato le tematiche di ricerca che negli anni Velio aveva promosso e attivamente condotto collaborando con vari enti di ricerca e colleghi delle sedi dell’istituto, ma soprattutto hanno voluto ripercorrere la storia di un amico, collega e giovane e promettente ricercatore.
II° Workshop IRPI – PROGRAMMA
La IIa Edizione del Workshop IRPI (3-5 luglio 2023) si propone di stabilire una occasione di incontro su tematiche di immediata rilevanza concernenti il rischio geo-idrologico in termini di prevenzione, previsione e mitigazione in un contesto di cambiamento globale. A tal fine, il Workshop intende far luce sui recenti progressi dell’attività scientifica del CNR IRPI nel campo dei fenomeni geo-idrologici, proiettati anche nel Piano di Rilancio del CNR. Sono state individuate sette Sessioni.
Il WORKSHOP ha promosso la partecipazione anche di Ricercatori di altri Istituti CNR/EPR/Università, che costituiscono la rete di collaborazioni scientifiche dell’IRPI.
Template per le presentazioni orali dei relatori del Workshop »
La prevenzione per la mitigazione del rischio geo-idrologico
Contributo IRPI a cura di Silvia Barbetta e Paola Salvati pubblicato sulla rivista dell’Ente Italiano di Normazione “STANDARD – Il magazine di UNI per un mondo fatto bene” numero 3/2023.
Il focus principale di quest’ultima edizione è il tema della tutela e cura del territorio. Il contributo di IRPI tratta del ruolo della ricerca per la mitigazione del rischio geo-idrologico.
l’articolo è disponibile a pagina 28 del link https://bit.ly/3oV0sFb
Special Issue of Frontiers in remote sensing journal on “small, Uncrewed Aircraft Systems (sUAS)”
The Special Issue of Frontiers in remote sensing journal on “small, Uncrewed Aircraft Systems (sUAV)” (abstract submission deadline: 06 November 2023, manuscript submission deadline 04 December 2023) is opened.
The Guest Editors are: Dr John Fulton (United States Geological Survey (USGS), US); Dr. Silvia Barbetta (National Research Council, Research Institute for Geo-hydrological Protection, Italy), Dr. Tommaso Moramarco (National Research Council, Research Institute for Geo-hydrological Protection, Italy); Dr. Carl J. Legleiter (United States Geological Survey (USGS), US and Dr. Cian Dawson (United States Geological Survey (USGS), US).
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For information: jwfulton@usgs.gov; silvia.barbetta@irpi.cnr.it; tommaso.moramarco@irpi.cnr.it; cjl@usgs.gov ; cbdawson@usgs.gov
The goal of this Research Topic is to establish a repository of sUAS research and operations that advance the utility of sUAS and various sensors used to address challenging earth science topics.
Link: https://www.frontiersin.org/research-topics/52585/small-uncrewed-aircraft-systems-suas#main-content
Italian Tripartite Assembly on the European Open Science Cloud
L’evento “Italian Tripartite Assembly on the European Open Science Cloud” (ITAEOSC2023), si terrà a Roma il 5 giugno, promosso dal MUR nell’ambito degli eventi nazionali tripartiti dell’EOSC-Association, European Commission e EOSC Steering Board.
L’evento avrà luogo presso la Sala Convegni della sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche. A dare il via all’assemblea, saranno la Presidente del CNR Maria Chiara Carrozza e il Ministro del MUR Anna Maria Bernini.
Il programma metterà a fuoco le iniziative, opportunità e necessità di collaborazione nazionale, europea e internazionale per perseguire in modo coordinato la transizione verso il paradigma Open Science e la costruzione dello European Open Science Cloud: una piattaforma trasversale per la ricerca europea che realizzerà un internet dei dati e dei servizi scientifici, al fine di sostenere una collaborazione scientifica aperta e trasparente.
La sessione mattutina si aprirà con i messaggi dei rappresentanti della governance: MUR, Commissione Europea, Associazione EOSC, Consiglio Direttivo EOSC. La sessione proseguirà con una tavola rotonda di EOSC “Doers” sulle azioni in corso e prospettiche per la realizzazione del Piano Nazionale per la Scienza Aperta (PNSA).
La sessione pomeridiana coinvolgerà la comunità di ricerca nazionale per discutere l’implementazione del PNSA e le sinergie con EOSC. I rappresentanti delle iniziative in corso che contribuiscono agli obiettivi di questo piano saranno invitati a condividere le loro esperienze e ad identificare gli elementi per un’azione coerente verso l’implementazione dell’Open Science in Italia.
L’agenda, la registrazione e ulteriori dettagli sono disponibili alla pagina: https://open-science.it/itaeosc2023 .
Special Issue of Remote Sensing journal on “State-of-the-Art on Satellite and UAV Remote Sensing in Geoscience Research”
The Special Issue of Remote Sensing journal on “State-of-the-Art on Satellite and UAV Remote Sensing in Geoscience Research” (deadline: 30 November 2023) is opened.
The Guest Editors are: Dr Gabriella Caroti (Department of Civil and Industrial Engineering, Università di Pisa, Pisa, Italy); Dr. Yuankun Xu (Department of Earth and Planetary Science, University of California, Berkeley, 201 McCone Hall, Berkeley, CA 94720, USA) and Dr Francesca Ardizzone (National Research Council of Italy, Research Institute of Geo-Hydrological Protection (CNR IRPI), Via della Madonna Alta 126, 06128 Perugia, Italy.
For information: gabriella.caroti@unipi.it; yuankunx@berkeley.edu; francesca.ardizzone@irpi.cnr.it
This Special Issue focuses on the studies that utilize state-of-the-art remote sensing techniques to advance our knowledge in geosciences across a broad range of spectrums.
Link: https://www.mdpi.com/journal/remotesensing/special_issues/RU0HJ8R69F
Venticinque anni fa il disastro di Sarno: un evento chiave per la riduzione del rischio geo-idrologico in Italia
Sono trascorsi 25 anni da quel 5 maggio 1998, quando Sarno ed altri quattro comuni della Campania furono interessati da una serie di colate di fango che determinarono la perdita di 160 vite umane, e danni materiali quantificati in circa 30 milioni di euro. Si trattò di un evento molto complesso, sia dal punto di vista dei fenomeni che della gestione dell’emergenza, risultando tra quelli più impattanti nella lunga serie dei disastri geo-idrologici in Italia. La reazione emotiva fu molto forte nell’opinione pubblica così come nella classe politica, al punto da disporre una fitta serie di attività di prevenzione non-strutturale a scala nazionale confluite nella legge 267/1998, che riprendeva in parte quanto già inserito nella Legge 183/1989. Oltre a favorire interventi finalizzati alla riduzione del rischio geo-idrologico, il disastro del 1998 portò ad una notevole implementazione dell’intero sistema della Protezione Civile italiana, sia in termini di prevenzione dei rischi naturali che di risposta all’emergenza. Sebbene i progressi fatti in questi 25 anni siano notevoli anche in termini di conoscenze scientifiche, il 93.9% dei comuni italiani permane in condizioni di rischio per frane, alluvioni e/o erosione costiera, con danni alle persone ogni anno (https://polaris.irpi.cnr.it/report/).
Per ulteriori approfondimenti sul disastro del 1998 si rimanda all’articolo di Esposito et al. (2023) pubblicato sulla rivista scientifica “International Journal of Disaster Risk Reduction”, che fornisce una dettagliata descrizione dell’evento ed i progressi raggiunti dopo di esso, mettendo in evidenza le questioni ancora aperte per migliorare le attività di prevenzione. Si consiglia, inoltre, la consultazione dei seguenti focus pubblicati sul sito Polaris-IRPI:
Special Issue “Wind and Precipitation – Climatic Influence on the Mediterranean Basin”
Il bacino del Mediterraneo è un ambiente caratterizzato da una complessa dinamica meteoclimatica e rappresenta un sistema particolarmente sensibile e stimolante da studiare, sia per quel che riguarda la modellistica previsionale, sia per la ricostruzione di eventi e l’analisi di scenari d’impatto sul territorio e sulle articolate attività antropiche ivi presenti.
Questo Special Issue vuole essere l’occasione per fare il punto sia sullo stato dell’arte della modellistica, meteorologica e non solo, finalizzata alla previsione di eventi precipitativi e vento in ambito mediterraneo alle diverse scale temporali (dal nowcasting alla climatologia), sia per presentare casi studio e proiezioni anche per evidenziare variabilità stagionale o a lungo termine.
Obbiettivo principale dell’edizione è dunque quello di migliorare la conoscenza degli eventi fenomenologici nell’ambito del clima che caratterizza il bacino del Mediterraneo, anche alla luce dei cambiamenti climatici.
Gli articoli inviati possono riguardare, ma non sono limitati a questi, i seguenti argomenti scientifici:
- numerical weather prediction modeling
- precipitation forecast
- nowcasting
- wind forecast
- severe weather
- impact of extreme weather events
- trend analysis
La ricerca incontra i giovani
Oggi, 13 aprile, nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della fondazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche, i sei Istituti del CNR (IBBR, IOM, IRET, IRPI, ISAFOM, SCITEC) che hanno sede in Umbria hanno organizzato alcune attività dedicate agli allievi delle scuole superiori all’insegna dell’inclusività e della partecipazione.
Gli obiettivi principali dell’iniziativa “La ricerca incontra i giovani” sono stati quelli di far conoscere ai ragazzi la rete scientifica operante nel loro territorio e di stimolare la curiosità sui progressi scientifici, tecnologici e applicativi raggiunti dai diversi Istituti.
A Perugia, i ricercatori di IRPI e degli altri Istituti che operano in città hanno dato vita all’iniziativa “Laboratori aperti”, accogliendo nelle rispettive sedi gli studenti dell’Istituto tecnico tecnologico statale ‘Alessandro Volta’ e dell’Istituto di istruzione superiore ‘Giordano Bruno’.
Nel nostro Istituto, i ricercatori del gruppo di geomorfologia hanno interagito con i giovani ospiti offrendo loro l’opportunità di visualizzare alcune immagini aeree con gli strumenti del laboratorio di fotointerpretazione che consentono la visione tridimensionale del territorio, e di riconoscere alcune forme tipiche dei movimenti franosi. Durante la visita al laboratorio di idrologia i ricercatori hanno invece illustrato ai ragazzi le strumentazioni installate sul territorio, e visionato le immagini e i segnali trasmessi dai satelliti costruiti e lanciati dalle principali agenzie spaziali Europee e Americane per il monitoraggio delle principali componenti del ciclo dell’acqua: la pioggia, la neve, l’evaporazione e il deflusso dei fiumi.
Dopo essersi alternati nelle visite ai diversi laboratori, l’attività si è conclusa presso l’Aula Florisa Melone di IRPI, dove il direttore Tommaso Moramarco ha brevemente descritto la storia del CNR e i ricercatori hanno riassunto alcune attività dei rispettivi Istituti e risposto alle domande dei partecipanti.
Alcuni colleghi dell’IRPI ricordano Velio così
Per i tanti che non l’hanno conosciuto, o lo hanno fatto solo marginalmente, vorremmo tratteggiare un breve ricordo di Velio, che all’IRPI di Torino ha mosso i suoi primi passi nella ricerca.
Velio è arrivato all’IRPI nel 2006 per la sua tesi triennale (“Fenomeni di instabilità in ambiente d’alta montagna. Studio e modellazione della valanga di ghiaccio del 25 agosto 2005 sulla parete nord-orientale del Monte Rosa”). L’introduzione inizia così “Alla base del lavoro svolto in questa tesi, ci sono, da un lato la mia grande passione per la montagna, dall’altro il mio assoluto bisogno di sentirmi in qualche modo utile alla “causa ambientale”. In queste parole è racchiuso il senso di tutta la sua attività futura…
Ha proseguito poi, sempre con noi, con una tesi magistrale dal titolo “Monitoraggio di emissioni acustiche in roccia nell’ambito di indagini relative agli effetti dei cambiamenti climatici sulla degradazione del permafrost alpino Applicazione al sito della Capanna Carrel (3835 m), M. Cervino “: è stato in questa occasione che Velio ha iniziato ad occuparsi di sismica e a lavorare con i sensori di vibrazione (cominciando con i geofoni e i sismografi per arrivare ai sensori infrasonici, tutti strumenti che ha continuato ad utilizzare con intelligenza e fantasia in tanti ambiti diversi). Il destino ha voluto che la sua vita si sia chiusa proprio nei luoghi intorno a Cervinia dove era iniziata la sua avventura scientifica.
A partire dal 2010 Velio ha iniziato a lavorare all’IRPI come assegnista di ricerca, occupandosi del rilevamento sismico delle colate detritiche e conseguendo il suo dottorato al Politecnico di Torino nel 2015. Nel 2016 la decisione di cogliere la sfida di un post-doc in Messico per lavorare sui lahar. Tornato in Italia nel 2017 ha lavorato come ricercatore a tempo determinato presso l’Università di Bolzano e, finalmente, nel 2020 è entrato di ruolo all’IRPI, scegliendo la sede di Padova per essere più vicino ai siti di monitoraggio sui quali ormai lavorava da anni, in primis quello del torrente Gadria a Lasa (BZ). Negli anni più recenti ha continuato le sue ricerche sull’uso di sensori sismici per il monitoraggio delle colate detritiche, estendendole alla più ampia tematica della sismicità ambientale applicata allo studio dei processi di trasporto solido e di piena. Grazie alla presenza in Alto Adige di stazioni idrometriche e di monitoraggio del sedimento tecnologicamente avanzate ha anche avviato, in collaborazione con la Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige e la Libera Università di Bolzano, studi sul trasporto solido in sospensione e al fondo, con l’obiettivo di pervenire a bilanci del sedimento a scala di bacino.
Persona concreta e fattiva, non si tirava indietro di fronte a nessuna sfida, mettendo tutto se stesso in quello che faceva. Intelligente, propositivo, critico, fortemente indipendente, aperto al confronto e pronto anche allo scontro, se riteneva di dover difendere le proprie idee e la propria autonomia.
Al CNR e all’IRPI vengono a mancare un ricercatore brillante, competente e appassionato; un collega che non si accontentava di portare avanti le proprie ricerche, ma che, come ricordato dal Direttore, voleva contribuire attivamente alla vita dell’istituto e dell’Ente. Sapeva fare rete e sapeva essere, oltre che collega, amico.
Ci mancherà; ci manca già, tantissimo.
Marta, Massimo, Lorenz
Velio Coviello, ricercatore Cnr-Irpi, vittima della valanga in Valle d’Aosta
Ci ha lasciati improvvisamente Velio Coviello, da fine 2020 ricercatore dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica presso la sede di Padova, travolto dalla valanga staccatasi nel pomeriggio del 1 aprile in Valle d’Aosta.
Si era laureato con lode nel 2009 in Ingegneria Ambientale al Politecnico di Torino e aveva ricevuto il Dottorato di Ricerca nel 2015, presso lo stesso ateneo, con una tesi intitolata “Debris flow seismic monitoring and warning” e trascorrendo un periodo all’estero al centro di ricerca sui fenomeni franosi dell’USGS Golden (Colorado); in seguito ha sviluppato ricerca post-dottorale in Messico (UNAM Geoscience Center) studiando le colate detritiche in ambiente vulcanico (lahar) ed è stato, fra il 2017 e il 2020, ricercatore a tempo determinato presso la Libera Università di Bolzano.
I suoi interessi di ricerca riguardavano la caratterizzazione dei movimenti di massa e del trasporto solido attraverso indagini di terreno e dati di monitoraggio. In particolare, Velio ha condotto ricerche sull’uso della sismologia ambientale per l’identificazione automatica di processi franosi e torrentizi e per lo sviluppo di sistemi di allerta.
Velio è stato un ricercatore appassionato e con una grande vivacità e onestà intellettuale.
La sua dedizione alla comprensione dei processi ambientali integrando approcci modellistici con un’intensa e continua attività sul terreno, resta una preziosa eredità per il mondo scientifico nel campo dei pericoli geo-idrologici in ambiente montano.
Vedi anche:
- Intervista a Velio Coviello su TG2 Dossier del 15/10/2022 (fra i minuti 2.10 e 3.30). Estratti di questo video sono stati ampiamente presi nei servizi Rai regionali:
https://www.rainews.it/rubriche/tg2dossier/video/2022/10/TG2-Dossier-del-15102022-6a2019e4-1795-4ccc-b379-80d24417ff9c.html - https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2023/04/02/scialpinisti-morti-in-valtournenche-identificati-i-corpi_64d7ba92-fd7b-4d6b-963b-146b7aa7e68c.html
A due ricercatrici IRPI il premio per il miglior poster al Congresso Nazionale delle Scienze Planetarie
Dal 6 al 10 febbraio 2023 si è tenuto a Perugia, presso la storica Sala dei Notari, il XVIII Congresso Nazionale delle Scienze Planetarie. Maria Teresa Brunetti e Silvia Peruccacci, ricercatrici CNR presso l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) con sede a Perugia, hanno presentato un lavoro dal titolo “Ubiquity of landslides in the Solar System”, che è valso loro il premio per il miglior poster.
La ricerca, frutto di un lavoro interdisciplinare, applica le tecniche della geomorfologia e del riconoscimento dei movimenti franosi all’ambito delle scienze planetarie. Nello specifico, il poster mostra lo stato dell’arte relativo all’osservazione e allo studio delle frane sui corpi solidi del Sistema Solare. Questa revisione della letteratura scientifica è attualmente in fase di pubblicazione a cura di Oxford University Press.
Aggiornato il catasto delle frane di alta quota nelle Alpi
Attualmente il catasto contiene informazioni relative a 772 processi di instabilità naturale (frane, colate detritiche, instabilità glaciale), avvenuti nelle Alpi italiane ad una quota superiore ai 1500 metri durante il periodo 2000-2022. Fra le tipologie di processi più frequenti si segnalano 279 crolli di roccia, pari al 36 % del totale e 191 colate detritico-torrentizie, pari al 25 % del totale dei processi censiti. Le regioni maggiormente colpite risultano essere la Valle d’Aosta (311 processi, pari al 40,3 % del totale), La Lombardia (147 processi, pari al 19,1 % del totale) e il Piemonte (126 processi, pari al 16,3 % del totale), seguito a breve distanza dal Trentino Alto Adige con 121 processi, pari al 15,7 % del totale. L’anno record per il periodo considerato è sicuramente il 2022, per il quale sono documentati 71 processi di instabilità e di questi, ben 60 (85 %) sono avvenuti in estate. L’analisi su base annuale ha fatto emergere anche una evidente tendenza all’aumento degli eventi con il passare degli anni, con ogni probabilità un effetto dell’aumento delle temperature alle quote più elevate ed alla conseguente degradazione del permafrost. La stagione in cui questi processi si manifestano con maggior frequenza è quella estiva (giugno, luglio ed agosto), con 434 eventi documentati, pari al 56 % del totale. L’attività di incremento della casistica presente è indirizzata verso l’inserimento degli eventi di frana ante-2000 e verso un aggiornamento periodico dipendente dal numero di eventi accaduti e censiti. Inoltre, particolare importanza verrà data alla ricerca di soluzioni informatiche in grado di migliorare la fruibilità del prodotto nel suo complesso. Mediante la realizzazione di questo semplice webgis si vuole fornire, da un lato, un concreto strumento alla comunità scientifica impegnata nello studio degli effetti del cambiamento climatico e agli enti di governo del territorio e, dall’altro, un elemento di stimolo verso la realizzazione di un Catasto delle frane di alta quota nelle Alpi europee.
Opportunità per una borsa di Dottorato di Ricerca in collaborazione con il CNR-IRPI
Nell’ambito del progetto “ Tech4You – Technologies for climate change adaptation and quality of life improvement” finanziato con fondi PNRR – Ecosistemi dell’Innovazione, il CNR-IRPI ha promosso l’attivazione di una borsa di dottorato di ricerca in collaborazione con la Scuola di Dottorato in Scienze e Ingegneria dell’Ambiente, delle Costruzioni e dell’Energia, dell’Università della Calabria. La tematica di ricerca riguarda lo sviluppo di sistemi di monitoraggio in-situ o da remoto per la misurazione delle proprietà geotecniche e l’erosione idrica dei suoli in bacini idrografici interessati da incendi boschivi. Il bando con le relative informazioni è consultabile al seguente link:
La domanda di ammissione potrà essere presentata online entro le ore 12:00 (mezzogiorno ora italiana) del giorno 30 gennaio 2023.
Masso ad Ischia, un recente lavoro aveva classificato quel tratto di strada come possibile bersaglio di crolli
Il 24 dicembre scorso ad Ischia, in via Nuovo Montevico, località Lacco Ameno, un grosso masso si è staccato da un costone roccioso colpendo la strada e danneggiando uno scooter e la segnaletica. Fortunatamente non ci sono stati danni a persone.
I ricercatori del CNR IRPI ed IREA hanno recentemente pubblicato un lavoro nella rivista “Geomatics, Natural Hazards and Risk” (Taylor & Francis online) in cui discutono la realizzazione di una mappa di suscettibilità per crolli in roccia in tutta l’isola, utilizzando un modello tridimensionale che simula la caduta dei blocchi, studiando il possibile impatto sulla rete stradale e sugli edifici.
I risultati del lavoro mostrano che il tratto di strada in cui si è verificato l’evento era classificato come possibile bersaglio di crolli. Sebbene molte delle strade dell’isola fossero state classificate in maniera simile, o molto spesso con probabilità maggiore di essere colpite, la corrispondeza trovata è importante per la validazione dei risultati del lavoro e fornisce una buona indicazione per continuare a studiare i fenomeni di crollo con questo metodo, e migliorarne ancora le capacità predittive con la raccolta di dati di alta precisione.
Sebbene la tragica frana che recentemente si è verificata ad Ischia abbia coinvolto massi rocciosi, precisiamo che il fenomeno di dissesto in quel caso era di tipo molto diverso, trattandosi di una colata di fango. I massi erano stati trasportati dalla colata, ed i risultati del lavoro indicato qui sono solo molto parzialmente confrontabili con quanto accaduto a Casamicciola.
Link al lavoro pubblicato: https://doi.org/10.1080/19475705.2022.2131472
La Montagna di Ghiaccio
Domenica 11 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale della Montagna, la Cabina di Regia dei Ghiacciai Valdostani, cui l’IRPI partecipa, organizza in collaborazione con il Forte di Bard un evento divulgativo intitolato “La Montagna di Ghiaccio”, che si svolgerà in presenza presso il Forte di Bard (AO) ed in streaming. Il programma dettagliato e le informazioni per la partecipazione sono disponibili nella locandina allegata.
Soglie topografiche per la formazione di canali di erosione nelle badlands. Risultati di un nuovo studio pubblicato sulla rivista “Earth Surface Processes and Landforms”
L’articolo, intitolato “Topographic thresholds for gully head formation in badlands” è stato recentemente pubblicato sulla rivista “Earth Surface Processes and Landforms”. Lo studio è stato redatto da Mauro Rossi e Dino Torri del Cnr Irpi e da Jean Poesen, Sofie De Geeter & Cati Cremer dal Dipartimento di Scienze della Terra e Ambientali dell’Università Cattolica di Lovanio, Belgio.
In sintesi
Lo studio estende il modello di soglia topografica ai territori dominati dall’erosione (i.e. zone a biancane o a calanchi) sulla base di dati raccolti in ambiente mediterraneo in Italia e Spagna, caratterizzati da contesti climatici, litologici, geologici e antropici diversificati. I criteri per l’attribuzione dei valori di Numero di Curva (dato di ingresso del modello proposto) sono definiti in modo oggettivo, al fine di ridurre l’arbitrarietà nell’applicazione delle soglie topografiche. Sono stati rivisti i fondamenti fisici del concetto di soglia per i canali di erosione (i.e. gully) introducendo una descrizione della resistenza del suolo in termini attrito e coesione.
In dettaglio
L’erosione del suolo, che produce le forme tipiche dei calanchi, calanchi è un processo particolarmente dannoso che non è ancora sufficientemente compreso e parametrizzato. Le soglie topografiche sono un modello per la previsione spaziale dell’erosione canalizzata e sono state derivate per terreni coltivati, per i pascoli e per le foreste. Questo studio estende tale approccio modellistico ai calanchi e alle biancane, altrimenti definite in lingua inglese come badlands. Sono stati analizzati diversi otto siti in ambiente mediterraneo in Italia e Spagna, caratterizzati da contesti climatici, litologici e geologici diversificati e sottoposti a diversi condizionamenti antropici. Sono stati analizzati i condizionamenti antropici presenti nei diversi siti fornendo una retrospettiva storica e sono state analizzate le diverse caratteristiche geomorfologiche delle forme di erosione studiate. L’uso del suolo ha fortemente influenzato la formazione e lo sviluppo delle badlands, per colpa di uno sfruttamento del territorio estremamente impattante (di solito sovra pascolamento). Gli effetti dei processi geologici e geomorfologici sono estremamente visibili. Se da un lato è confermato l’effetto di discontinuità geologico strutturali caratterizzanti gli affioramenti rocciosi, dall’altro il diverso orientamento della stratificazione geologica rispetto all’aspetto del pendio (i.e. domini geostrutturali) è responsabile di un diverso sviluppo delle morfologie dei calanchi e delle biancane e di conseguenza di diversi valori delle soglie topografiche.
Citazione: Rossi, M., Torri, D., De Geeter, S., Cremer, C. and Poesen, J., Topographic thresholds for gully head formation in badlands. Earth Surface Processes and Landforms. https://doi.org/10.1002/esp.5473
Web link: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/esp.5473
Citazioni aggiuntive:
Rossi, M., Torri, D., Santi, E., 2015. Bias in topographic thresholds for gully heads. Nat Hazards 79, 51–69. https://doi.org/10.1007/s11069-015-1701-2
Torri, D., Poesen, J., 2014. A review of topographic threshold conditions for gully head development in different environments. Earth-Science Reviews 130, 73–85. https://doi.org/10.1016/j.earscirev.2013.12.006
Torri, D., Poesen, J., Rossi, M., Amici, V., Spennacchi, D., Cremer, C., 2018a. Gully head modelling: A Mediterranean badland case study: Gully head topographic threshold for badlands. Earth Surface Processes and Landforms 43, 2547–2561. https://doi.org/10.1002/esp.4414
Torri, D., Rossi, M., Brogi, F., Marignani, M., Bacaro, G., Santi, E., Tordoni, E., Amici, V., Maccherini, S., 2018b. Chapter 4 – Badlands and the Dynamics of Human History, Land Use, and Vegetation Through Centuries, in: Nadal-Romero, E., Martínez-Murillo, J.F., Kuhn, N.J. (Eds.), Badlands Dynamics in a Context of Global Change. Elsevier, pp. 111–153. https://doi.org/10.1016/B978-0-12-813054-4.00004-6
Convegno sul progetto CARG: Strumento di Prevenzione dei Rischi Naturali
Lunedì 10 ottobre alle ore 9.30, dalla Sala Zuccari del Palazzo Giustiniani in Roma, sarà trasmesso in diretta streaming su https://webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano https://www.youtube.com/user/SenatoItaliano, il Convegno che affronta il tema del completamento del Progetto CARG (Cartografia Geologica d’Italia). Uno degli scopi dell’evento è quello di evidenziare che il Progetto è da considerarsi alla stregua di una sofisticata infrastruttura di ricerca, di fatto strategica per l’Italia, in particolare per perseguire lo sviluppo ecosostenibile e la pianificazione consapevole del territorio, per la mitigazione, riduzione e prevenzione dei rischi naturali (sismici, idrogeologici, vulcanici e geochimici), per la tutela dell’ambiente e per la gestione delle georisorse, a partire dalle quelle idriche. L’IRPI CNR sarà presente a tale iniziativa con Maurizio Polemio ricercatore presso la sede di Bari, che interverrà nel corso della diretta.
L’IRPI di Cosenza ha partecipato alla Notte Europea dei Ricercatori 2022/2023 – “SuperScienceMe – REsearch is your Re-source”
La sede di Cosenza dell’IRPI ha partecipato anche quest’anno alla manifestazione della Notte Europea dei Ricercatori, che si è svolta in presenza venerdì 30 settembre, nell’ambito del progetto “SuperScienceMe – REsearch is your Re-source”, coordinato dall’Università della Calabria e con la partecipazione degli Istituti CNR con sedi in Calabria e Basilicata, dell’Università “Magna Graecia” di Catanzaro, dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e delle Regioni Calabria e Basilicata.
Le molteplici attività programmate per l’evento sono state articolate in cinque aree tematiche ispirate alle cinque EU Missions: Climate Change, including Societal Transformation; Cancer; Healthy Ocean, Seas, Coastal and Inland Waters; Climate-Neutral and Smart Cities; Soil Health and Food.
La sede di Cosenza dell’IRPI ha partecipato alla tematica “Climate Change” promuovendo due attività. La prima, prevalentemente divulgativa, è stata indirizzata a fornire informazioni sul rischio geo-idrologico, collegato anche ai cambiamenti climatici, e su come affrontare gli stessi rischi da parte della popolazione. La seconda attività è stata diretta ad analizzare come i giovani percepiscono i cambiamenti climatici ed affrontano i principali rischi indotti da essi (in particolare, alcuni rischi naturali), tramite un questionario facilmente scaricabile mediante QR Code. Il questionario on-line è raggiungibile e compilabile attraverso la piattaforma digitale dell’evento www.superscienceme.it nella sezione Menu/Edu-Ambiente o direttamente attraverso il link www.superscienceme.it/questionario-cambiamenti-climatici-percezione-sociale.
Skype a Scientist e IRPI
‘Skype a Scientist’ è un progetto internazionale di divulgazione scientifica che mira a portare brevi lezioni di studiosi di svariate materie nelle scuole. A ogni ricercatore viene assegnata una scuola a cui tenere brevi talk con discussione su temi affini alla propria ricerca, in base all’età degli alunni.
In questa cornice Giulia Bossi, ricercatrice IRPI, ha tenuto due lezioni per bambini di 7-8 anni della St Peter’s Catholic Primary School (Londra). La presentazione “From rocks to soil to rocks again” trattava del “ciclo della roccia” e dell’evoluzione del paesaggio parlando di frane, alluvioni e trasporto solido.