L. Pisano, P. Lollino, P. Reichenbach, M. Donnini, O. Petrucci, G. Esposito, 2019, PON Governance. B11PUG_RT4 – Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Puglia in materia di contesti territoriali e indicatori,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11PUG_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Puglia in materia contesti ...
Il rapporto "B11PUG_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Puglia in materia contesti territoriali e indicatori" descrive e riassume i risultati delle attività relative ai contesti territoriali e indicatori.
L. Pisano, P. Lollino, P. Reichenbach, M. Donnini, M. Alvioli, G. Esposito, O. Petrucci, 2019, PON Governance. B11PUG_RT3 – Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell’attività A.1.1, Regione Puglia,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11PUG_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo ...
Il rapporto "B11PUG_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo di descrivere per la regione Puglia le caratteristiche dei Contesti Territoriali rispetto agli eventi e alle caratteristiche meteo-geo-idrologiche.
L. Pisano, P.Lollino, M. Donnini, P. Reichenbach, G. Esposito, O. Petrucci, 2019, PON Governance. B11PUG_RT2 – Censimento delle forme di aggregazione territoriale all’interno della Regione Puglia e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali,
2019,
Abstract
Il rapporto tecnico "B11PUG_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Puglia e ...
Il rapporto tecnico "B11PUG_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Puglia e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali" descrive le forme di aggregazione territoriale esistenti all'interno della Regione Puglia ed analizza le loro relazioni spaziali con i Contesti Territoriali. Le forme di aggregazione territoriale considerate sono_ le Province, i Comuni, le Zone di Allerta, e gli Ambiti Paesaggistici Territoriali Regionali.
L. Pisano, P. Lollino, M. Donnini, G. Esposito, O. Petrucci, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11PUG_RT1 Report di analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione, in particolare in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai centri operativi,
2019,
Abstract
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione ...
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione (PGRA), in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai Centri Operativi (CCS, COM, COC). Vengono inoltre riportate le analisi delle relazioni tra i Contesti Territoriali e le varie unità territoriali del PGRA nonché i Centri Operativi presenti nella regione.
Pagliarulo Rosa, 2019, Morfodinamica costiera e definizione di procedure metodologiche per l’analisi dell’instabilità,
L'erosione Costiera e Misure di Mitigazione, Università degli studi Aldo Moro di Bari - Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali, 19 dicembre 2019,
Abstract
La presentazione si riferisce all'individuazione della morfologia della fascia litorale pugliese, quindi le litologie prevalenti ...
La presentazione si riferisce all'individuazione della morfologia della fascia litorale pugliese, quindi le litologie prevalenti e la stratigrafia dei litotipi che costituiscono i versanti. Una volta definiti i tratti in costa rocciosa alta, le falesie, quelli in costa rocciosa bassa e le coste digradanti con due diversi profili, relativi alla pendenza che la superficie mostra verso il mare si è passati per ognuno di questi assetti alla valutazione degli elementi morfologici che li caratterizzano come per esempio la presenza di piattaforme di erosione, di solchi di battente, spiagge o pocket beach e quindi sono stati evidenziati il tipo di arretramento e/o di instabilità.
Sono state poi descritte le tipologie e meccanismi dell'instabilità costiera. Si è accertato che i processi di instabilità delle falesie in ammassi rocciosi si verificano in specifiche condizioni geometriche e geomorfologiche attraverso fenomeni che si possono essenzialmente riassumere in_ i) crolli di singoli blocchi o porzioni di ammasso roccioso; ii) ribaltamenti; iii) scivolamenti planari o rotazionali; iv) scivolamenti di cunei. Quindi le instabilità sono in stretta dipendenza dei caratteri strutturali degli ammassi rocciosi in cui sono intagliate le falesie e cioè l'insieme delle stratificazioni, delle famiglie di discontinuità, l'eventuale presenza di faglie o fasce di disturbo associate a faglie e non ultime alla sovrapposizione delle famiglie di giunti, alle fenomenologie carsiche di varia intensità. Lo studio sulle condizioni di stabilità delle falesie in roccia è la base ai fini di delimitare le aree interessate dal dissesto, valutarne il grado di pericolosità anche al piede della falesia stessa e infine stabilire gli interventi di mitigazione.
Tra i fattori principali che controllano la stabilità di una falesia quindi si devono annoverare le litologie che in Puglia sono in genere carbonatiche e quindi l'assetto strutturale dell'ammasso con i sistemi di giunti e la presenza di forme carsiche che indeboliscono il versante. Soprattutto laddove sono presenti le facies calcarenitiche ha una grande importanza la determinazione delle loro caratteristiche fisico-meccaniche, fattore questo che influisce alla suscettibilità al weathering e alla erosione selettiva. Le piogge, le condizioni meteomarine, le azioni erosive del mare e del vento che includono l'abrasione, la corrosione e lo spray marino sono i fattori prevalenti ai fini dei processi erosivi in quanto peggiorano la qualità meccaniche dell'ammasso roccioso, mentre gli stress termici a lo spray marino particolarmente attivi durante le forti mareggiate contribuiscono alla degradazione e alterazione determinando un generale deterioramento delle parti superficiali delle rocce costituenti la falesia.
Le attività antropiche hanno il loro influsso negativo, soprattutto in aree salentine la presenza di infrastrutture turistiche, strade, cave costiere, da cui sin dall'epoca storica sono stati prelevati conci calcarenitici e successivamente elaborate dal moto ondoso determinano condizioni di debolezza. Per di più appesantiscono la parte superiore della falesia accelerandone l'evoluzione.
Brunetti M.T., Peruccacci S., Rossi M., Marchesini I., Denti B., Solimano M., Martinotti M.E.,
Balducci V., Guzzetti F, 2019, Regional landslide early warning systems in Italy,
SIMP-SGI-SOGEI 2019 - 'Il tempo del pianeta Terra e il tempo dell'uomo: Le geoscienze fra passato e futuro', pp. 556–556, Parma, 16-19/09/2019,
Abstract
In Italy, landslides pose a recurrent hazard to human life and livelihood every year. For ...
In Italy, landslides pose a recurrent hazard to human life and livelihood every year. For this reason, with
the support of the Italian National Department for Civil Protection (DPC) we have developed a landslide
early warning system named SANF (an Italian acronym for national early warning system for rainfall-induced
landslides) to forecast the possible occurrence of rainfall-induced landslides in Italy (Rossi et al., 2012). The
system uses (i) rainfall measurements from a network of about 3000 rain gauges, (ii) rainfall forecasts at
different time intervals, (iii) probabilistic rainfall thresholds (Brunetti et al., 2010; Peruccacci et al., 2017),
and (iv) a susceptibility map derived at national scale. Since 2008 the system has been running at national
scale. Following the request of regional civil protection authorities of Liguria, Sardinia and Apulia, new SANF
versions were developed at regional scale (SARF). While maintaining the structure of the system and the
same approach in the calculation of the landslide occurrence probability, each SARF has been customized to
cope with the specific user requirements. As an example, for the Liguria region SARF uses regional rainfall
thresholds and an ensemble of forecasted rainfall models issued daily by the local environmental protection
agency (ARPAL). Differently, the local agency of the Sardinia region (ARPAS) provides us the BOLAM
rainfall forecast. After a proper running and validation period, SARF systems are expected to become a valid
support for decision makers in forecasting rainfall-induced landslides at regional scale.
Maria Teresa Brunetti, Mauro Rossi, Maria Elena Martinotti, Barbara Denti, Silvia Peruccacci, 2019, SARF Sardegna – Validazione delle previsioni del SARF Sardegna,
2019,
Abstract
Il presente documento contiene la definizione delle procedure e i risultati della validazione delle capacità ...
Il presente documento contiene la definizione delle procedure e i risultati della validazione delle capacità previsionali del SARF Sardegna.
Tali analisi rientrano nelle attività di ricerca previste nell'ambito dell'Accordo tra la Direzione generale della Protezione Civile della Regione Sardegna, Servizio previsione rischi e dei sistemi informativi, infrastrutture e reti e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la "Implementazione di un sistema di allerta regionale per la previsione di frane pluvio-indotte e la validazione delle previsioni del SARF Sardegna [DA-004].
Il presente documento riporta dati e informazioni relativi alla consegna del prodotto "Validazione delle previsioni del SARF Sardegna" previsto dal suddetto Accordo.
Il documento è suddiviso in quattro capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai contenuti del documento. Nel Capitolo 2 è descritto il catalogo utilizzato per la validazione del SARF Sardegna, nel Capitolo 3 sono mostrati i risultati della validazione e nel Capitolo 4 sono riportate alcune considerazioni sull'interpretazione delle previsioni del SARF Sardegna alla luce dei risultati della validazione.
Maria Teresa Brunetti, Barbara Denti, 2019, SARF Sardegna – Relazione finale 2019,
2019,
Abstract
Il documento illustra le attività svolte nel periodo gennaio-agosto 2019 nell'ambito delle Modifiche all'Accordo tra ...
Il documento illustra le attività svolte nel periodo gennaio-agosto 2019 nell'ambito delle Modifiche all'Accordo tra la Direzione generale della Protezione Civile della Regione Sardegna, Servizio previsione rischi e dei sistemi informativi, infrastrutture e reti e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Centro di Competenza (CC) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC). In particolare, le attività previste riguardavano (i) l'analisi della banca dati esistente e la raccolta, l'organizzazione e l'elaborazione di informazioni meteorologiche e geomorfologiche su movimenti franosi indotti da piogge nella Regione Sardegna, (ii) la validazione delle previsioni del SARF in Sardegna, (iii) la formazione e il supporto per il personale della Regione Sardegna, e (iv) la relazione finale sulle attività svolte.
Il presente documento è suddiviso in tre capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai contenuti del documento. Nel Capitolo 2 sono elencate e descritte in dettaglio le attività svolte dal CNR IRPI secondo quanto previsto nell'Allegato Tecnico relativo all'Accordo e alle successive Modifiche all'Accordo. Il Capitolo 3 elenca i prodotti previsti e consegnati nell'ambito dell'Accordo.
Maria Teresa Brunetti, Silvia Peruccacci, Barbara Denti, 2019, SARF Sardegna – Relazione finale 2° anno,
2019,
Abstract
Il documento illustra le attività svolte durante il secondo anno dell'Accordo tra la Direzione
generale della ...
Il documento illustra le attività svolte durante il secondo anno dell'Accordo tra la Direzione
generale della Protezione Civile della Regione Sardegna, Servizio previsione rischi e dei
sistemi informativi, infrastrutture e reti e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica
(IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Centro di Competenza (CC) del
Dipartimento della Protezione Civile (DPC). In particolare, le attività previste riguardavano
(i) l'analisi della banca dati esistente e la raccolta, l'organizzazione e l'elaborazione di
informazioni meteorologiche e geomorfologiche su movimenti franosi indotti da piogge nella
Regione Sardegna, (ii) l'aggiornamento del SANF in Sardegna (iii) la definizione di nuove
soglie pluviometriche empiriche per la previsione del possibile innesco di fenomeni franosi
nel territorio regionale, (iv) la definizione di nuove soglie pluviometriche sub-regionali, (v)
l'implementazione del SARF Sardegna, (vi) la validazione delle previsioni del SANF in
Sardegna, (vii) la formazione e il supporto per il personale della Regione Sardegna, e (viii)
la relazione finale sulle attività svolte.
Il presente documento è suddiviso in tre capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai
contenuti del documento. Nel Capitolo 2 sono elencate e descritte in dettaglio le attività
svolte dal CNR IRPI secondo quanto previsto nell'Allegato Tecnico relativo all'Accordo. Il
Capitolo 3 elenca i prodotti previsti e consegnati nell'ambito dell'Accordo.
Giorgio De Giorgio
Limoni Pier Paolo
Polemio Maurizio
Zuffianò Livia Emanuela, 2019, ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO IDROGEOLOGICO PERIODICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE IN CONTRADA MARTUCCI, COMUNE DI CONVERSANO (BARI) – III Rapporto di Progresso,
2019,
Abstract
campionamento di acque sotterranee con determinazioni in sito dei parametri chimico-fisici non stabili e misure ...
campionamento di acque sotterranee con determinazioni in sito dei parametri chimico-fisici non stabili e misure piezometriche.
Giorgio De Giorgio, Limoni Pier Paolo, Polemio Maurizio, 2019, Rilievi idrogeologici e geofisici nel territorio di Lesina (FG),
Report_Lesina.docx, 2019,
Abstract
Rilievi idrogeologici ed indagini geofisiche eseguite nel territorio comunale di Lesina (FG).
I rililievi ...
Rilievi idrogeologici ed indagini geofisiche eseguite nel territorio comunale di Lesina (FG).
I rililievi idrogeologici hanno riguardato tre sondaggi e sono consistiti in rilievi del profilo multiparametrico e del profilo di velocità nella colonna idrica presente in ciascun sondaggio.
Le indagini geofisiche di tipo geoelettrico (ERT - Electrical Resistance Tomography) sono state eseguite per fornire informazioni sulla distribuzione della resistività elettrica del sottosuolo.
Maurizio Polemio and Kristine Walraevens (Eds.), 2019, Groundwater Resources and Salt Water Intrusion in a Changing Environment,
Basilea: Multidisciplinary Digital Publishing Institute (MDPI), 2019,
Abstract
This book includes the Special Issue with the work of 30 scientists of 11 countries. ...
This book includes the Special Issue with the work of 30 scientists of 11 countries. It confirms that the impacts of global change, resulting from both climate change and increasing anthropogenic pressure, are huge on worldwide coastal areas (and very particularly on some islands of the Pacific Ocean), with highly negative effects on coastal groundwater resources, widely affected by seawater intrusion. Some improved research methods are proposed in the contributions_ using innovative hydrogeological, geophysical, and geochemical monitoring; assessing impacts of the changing environment on the coastal groundwater resources in terms of quantity and quality; and using modelling, especially to improve management approaches. The scientific research needed to face these challenges must continue to be deployed by different approaches based on the monitoring, modeling, and management of groundwater resources. Novel and more efficient methods must be developed to keep up with the accelerating pace of global change.
Zumpano, V.; Pisano, L.; Parise, M.; Parise, M., 2019, An integrated framework to identify and analyze karst sinkholes,
Geomorphology (Amst.) 332 (2019): 213–225. doi_10.1016/j.geomorph.2019.02.013,
DOI: 10.1016%2Fj.geomorph.2019.02.013
Abstract
Sinkholes are the most typical surface feature of karst landscapes. Their correct mapping is of ...
Sinkholes are the most typical surface feature of karst landscapes. Their correct mapping is of great importance for a proper assessment of the possible occurrence of new events, and the likely effects they could have on the anthropogenic environment. In this work we compare and discuss different ways to map sinkholes, including heuristic approach, automatic mapping through different resolution DTMs, and digital aerial photo interpretation, aimed at highlighting advantages and drawbacks of the multiple approaches. For our purpose we use a study area in the Murge of Apulia, SE Italy, where many sinkholes of several typologies are present to characterize the landscape. To evaluate the reliability of the sinkhole mapping, we set up a conceptual methodology that integrates a semi-automatic method with the heuristic approach, with a special focus on the importance of incorporating digital stereoscopic interpretation. In detail, we used as input two DTMs at different resolution, aimed to test the robustness of the automatic method in different circumstances. Comparison of the data produced by the different approaches illustrated how the number, density and boundaries of the sinkholes may vary as a function of the input data. The automated mapping provides reliable results in terms of number, dimensions, and morphometric attributes of sinkholes, and appears to be particularly useful when large areas must be analyzed. Within the whole process, we stress the role of the expert geomorphologist who must determine the accuracy of the product obtained with the automated mapping by correcting/eliminating features not attributable to karst processes. The presented approach highlights the potential of digital stereoscopy in substantially decreasing the errors encountered with traditional analog mapping, simultaneously reducing the working time significantly.
Lollino P., Parise M., Vennari C., 2019, RELAZIONE SUSCETTIBILITA’ (PRELIMINARE) – WP7 – VALUTAZIONE INTEGRATA DI DISSESTI GEO-IDROLOGICI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA, MODELLI INTERPRETATIVI DEI FENOMENI E DEFINIZIONE DI SOGLIE DI PIOGGIA PER IL POSSIBILE INNESCO DI FRANE SUPERFICIALI – P.O.R. PUGLIA 2014 – 2020,
D07-04, 2019,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito del WP7 dell'Accordo di
Collaborazione tra la Regione ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito del WP7 dell'Accordo di
Collaborazione tra la Regione Puglia e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica
(IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la "Valutazione Integrata di Dissesti
Geo-Idrologici nel Territorio della Regione Puglia, Modelli Interpretativi dei Fenomeni e
Definizione di Soglie di Pioggia per il possibile innesco di frane superficiali".
In particolare, il documento illustra la "Relazione sula suscettibilità da sinkhole
(preliminare)". Esso descrive gli avanzamenti del lavoro conseguiti nell'ambito delle attività
del WP7. In particolare, dopo una generale introduzione ai sinkholes, si descrive
l'occorrenza di tali fenomeni sul territorio della regione Puglia, distinguendo tra quelli di
origine naturale e quelli di origine antropica, ed evidenziando i diversi caratteri che vanno
presi in esame per la definizione della relativa suscettibilità. Successivamente, si indicano i
metodi di suscettibilità applicabili, e si discute la disponibilità dei dati necessari alla loro
implementazione per la regione Puglia.
Lollino P., Perrotti M., Fazio N.L., 2019, RELAZIONE RELAZIONE SUI RISULTATI PRELIMINARI DEI MODELLI NUMERICI SITO-SPECIFICI – WP9 – VALUTAZIONE INTEGRATA DI DISSESTI GEO-IDROLOGICI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA, MODELLI INTERPRETATIVI DEI FENOMENI E DEFINIZIONE DI SOGLIE DI PIOGGIA PER IL POSSIBILE INNESCO DI FRANE SUPERFICIALI – P.O.R. PUGLIA 2014 – 2020,
D09-04, 2019,
Abstract
Il documento illustra le attività svolte nell'ambito del WP9 "Modellazione numerica di
fenomeni geo-idrologici" del progetto ...
Il documento illustra le attività svolte nell'ambito del WP9 "Modellazione numerica di
fenomeni geo-idrologici" del progetto "Valutazione integrata di dissesti geo-idrologici nel
territorio della regione Puglia modelli interpretativi dei fenomeni e definizione di soglie di
pioggia per il possibile innesco di frane superficiali", con particolare riferimento ai primi
risultati dei modelli numerici preliminari impostati per i siti sui quali sono disponibili
sufficienti dati necessari alla creazione dei rispettivi modelli numerici.
In particolare, il contenuto del report riguarda i modelli creati per i tre seguenti siti_
- frana dell'autostrada A16 (tratto Lacedonia-Candela)
- falesia di Tor di Lupo (Mattinata, FG)
- falesia di Torre dell'Orso (Melendugno, LE)
Pagliarulo R., 2019, RELAZIONE METODOLOGICA PRELIMINARE PER L’ANALISI DELL’INSTABILITÀ COSTIERA NELLA REGIONE PUGLIESE WP8- VALUTAZIONE INTEGRATA DI DISSESTI GEO-IDROLOGICI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA, MODELLI INTERPRETATIVI DEI FENOMENI E DEFINIZIONE DI SOGLIE DI PIOGGIA PER IL POSSIBILE INNESCO DI FRANE SUPERFICIALI P.O.R. PUGLIA 2014-2020,
D08-02, 2019,
Abstract
Il documento illustra le attività scientifiche svolte nel 2018 nell'ambito del WP8 dall'Istituto di Ricerca ...
Il documento illustra le attività scientifiche svolte nel 2018 nell'ambito del WP8 dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Centro di Competenza (CC) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), nell'ambito del progetto dal titolo "Valutazione integrata di dissesti geo-idrologici nel territorio della regione Puglia, modelli interpretativi dei fenomeni e definizione di soglie di pioggia per il possibile innesco di frane superficiali" per la Sezione Protezione Civile della Regione Puglia.
In particolare, il Report, così' come previsto nella tempistica (diagramma di Gantt) dell'"Allegato Tecnico" ha come oggetto una Relazione Preliminare ai fini della "Definizione di un percorso metodologico per l'analisi dell'instabilità costiera della Regione Puglia "Individuazione delle tipologie di costa più frequenti in Puglia". In continuità con quanto descritto lo scorso anno nella Relazione D08-01 sulla distribuzione delle morfologie e litologie più diffuse lungo le coste pugliesi e dei cinematismi di crollo, nel presente Report vengono definite preliminarmente le metodologie di studio per la valutazione dell'instabilità costiera ai fini dell'individuazione delle aree più vulnerabili.
Lollino P., Perrotti M., Fazio N.L., Parise M., 2019, Sinkhole susceptibility assessment of underground caves in soft rocks by means of FEM-based charts,
American Rock Mechanics Association - ARMA2019, New York, 24-26 Giugno 2019,
Abstract
The presence of man-made underground caves in soft carbonate rocks susceptible to degradation processes due ...
The presence of man-made underground caves in soft carbonate rocks susceptible to degradation processes due to weathering nowadays induce high risk conditions in the Apulia region (Southern Italy) which is characterised by a huge number of caves spread in the territory. In recent years, several collapses affected some of these cavity systems, involving structures and roads located at the ground surface and, therefore, inducing high risk for human life and properties. In order to comply with this problem at the regional scale, Perrotti et al., 2018, have proposed specific charts aimed at assessing at a preliminary stage the stability conditions of a cave along with a safety margin with respect to the occurrence of failure. The charts have been defined upon the results of a large set of parametric two-dimensional finite-element analyses of ideal cases of underground cavities that account for the typical geometrical features of the caves and the range of mechanical properties of these rocks. The relationships obtained in terms of plots representing the ratio between the strength mobilized at failure and the vertical stress at the cavity roof against the ratio between cave width and roof thickness identify mechanically-based threshold envelopes for stability. In this paper, applications of the stability charts to case studies of man-made underground caves of soft carbonate rocks, either subjected to failure in the past or still stable, are discussed. In the first case the applications proposed show the role of specific structural elements, as pillars and walls, on the general stability of the examined quarry system, while in the second case an indication on the safety factor of the cave with respect to instability has been derived. Therefore, the proposed stability charts have been verified to provide a reliable method to assess in a preliminary way the stability of underground cavities in soft carbonate rocks, so that, for those situations where the safety margin results to be low, more detailed and sophisticated numerical models need to be developed.
Andriani G.F., Lollino P., Perrotti M., Fazio N.L., 2019, Incidence of saturation and fabric on the physical and mechanical behaviour of soft carbonate rocks,
American Rock Mechanics Symposium, New York, 24-27 giugno 2019,
Abstract
Very soft carbonate rocks belonging to the Calcarenite di Gravina Formation (upper Pliocene-lower Pleistocene) crop ...
Very soft carbonate rocks belonging to the Calcarenite di Gravina Formation (upper Pliocene-lower Pleistocene) crop out extensively in the Apulia region (Southern Italy) and, as such, are involved in a huge amount of engineering boundary value problems regarding building foundations, underground caves and sea cliffs. These calcarenites are poorly graded and dense, irregularly cemented, light yellow coloured and mainly composed of bioclasts. Throughout the region, these rock materials exhibit spatial (both horizontal and vertical) variability as a consequence of a complex depositional mechanisms so that their overall behaviour is strongly conditioned by depositional fabric and diagenetic processes. At the rock mass scale, post-depositional tectonic episodes and groundwater circulation have to be considered. In order to explore all the factors influencing the physical and mechanical response of these materials at the sample scale, a large set of data on different facies was collected and compared among them. Therefore, petrographic analysis on thin sections and, water imbibition, uniaxial compression and indirect tension (Brazilian) tests were carried out on samples retrieved from several sites of the region. In particular, the mechanical behaviour of these calcarenites results to be strongly affected by the presence of water in the pores, with strength and stiffness that significantly reduce in the transition from dry to saturated conditions; times and modes of saturation processes are strictly linked to the fabric features of the different facies. The post-peak behaviour of the rock samples was investigated by using a servo-controlled testing machine and a clear brittleness was generally observed for most of the samples, even though strength decay heavily reduces under saturation conditions especially for those samples characterized by an extremely variable distribution of cement.
G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAL_RT4 – Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Calabria in materia contesti territoriali e indicatori,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11CAL_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Calabria in materia contesti ...
Il rapporto "B11CAL_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Calabria in materia contesti territoriali e indicatori" descrive e riassume i risultati delle attività relative ai CT ed indicatori.
G. Esposito, O. Petrucci, M. Alvioli, S.L. Gariano, M. Melillo, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAL_RT3 – Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell’attività A.1.1, Regione Calabria,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11CAL_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo ...
Il rapporto "B11CAL_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo di descrivere per la regione Calabria le caratteristiche dei CT rispetto agli eventi ed alle caratteristiche meteo-geo-idrologiche.
G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAL_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all’interno della Regione Calabria e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali,
2019,
Abstract
Il rapporto tecnico "B11CAL_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Calabria e ...
Il rapporto tecnico "B11CAL_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Calabria e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali " descrive le forme di aggregazione territoriale esistenti all'interno della Regione Calabria ed analizza le loro relazioni spaziali con i CT.
Le forme di aggregazione territoriale considerate sono_ le Province, i Comuni, le Zone di Allerta, e le Unità Paesaggistiche Territoriali.
G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAL_RT1- Report di analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione, in particolare in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai centri operativi,
2019,
Abstract
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione ...
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione (PGRA), in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai Centri Operativi (CCS, COM, COC). Vengono inoltre riportate le analisi delle relazioni tra i CUORE e le varie unità territoriali del PGRA nonché i Centri Operativi presenti nella regione.
P. Reichenbach, P. Lollino, O. Petrucci, L. Pisano, M. Donnini, G. Esposito, 2019, PON Governance. B11 – Relazione finale,
2019,
Abstract
Il documento rappresenta una breve sintesi del lavoro svolto nell'ambito dell'attività "B.1.1 Dimensioni territoriali e ...
Il documento rappresenta una breve sintesi del lavoro svolto nell'ambito dell'attività "B.1.1 Dimensioni territoriali e indicatori finalizzati all'analisi dei rischi e delle condizioni di sicurezza ai fini della protezione civile" prevista dal "Programma per il supporto al rafforzamento della governance in materia di riduzione del rischio ai fini di protezione civile_ rischio idrogeologico e idraulico", a valere sul PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020 (PON idro). Durante i primi due periodi del progetto sono state svolte attività di affiancamento nelle regioni destinatarie dei servizi_ Regione Siciliana, Puglia, Calabria, Campania e Basilicata
G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAM_RT4 – Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Campania in materia contesti territoriali e indicatori,
2019,
Abstract
Il rapporto descrive e riassume i risultati delle attività relative ai contesti territoriali e indicatori, ...
Il rapporto descrive e riassume i risultati delle attività relative ai contesti territoriali e indicatori, svolte in parte presso la Protezione Civile della Regione Campania
M. Donnini, P. Reichenbach, O. Petrucci, G. Esposito, P. Lollino, L. Pisano, 2019, B11SIC_RT4 – Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Siciliana in materia contesti territoriali e indicatori,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11SIC_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Siciliana in materia contesti ...
Il rapporto "B11SIC_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Siciliana in materia contesti territoriali e indicatori" descrive e riassume i risultati delle attività relative ai CUORE e indicatori.
M. Donnini, P. Reichenbach, M. Alvioli, F. Fiorucci, M. Melillo, L. Pisano, P. Lollino, O. Petrucci, G. Esposito, 2019, B11SIC_RT3 – Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell’attività A.1.1, Regione Siciliana,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11SIC_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo ...
Il rapporto "B11SIC_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo di descrivere per la regione Siciliana le caratteristiche dei CUORE rispetto agli eventi e alle caratteristiche meteo-geo-idrologiche.
M. Donnini, P. Reichenbach, M. Alvioli, F. Fiorucci, M. Melillo, L. Pisano, P. Lollino, O. Petrucci, G. Esposito, 2019, B11SIC_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all’interno delle Regioni e la verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali Regione Siciliana,
2019,
Abstract
Il rapporto tecnico "B11SIC_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Siciliana e ...
Il rapporto tecnico "B11SIC_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Siciliana e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali" descrive le forme di aggregazione territoriale esistenti all'interno della Regione Siciliana ed analizza le loro relazioni spaziali con i CUORE. Le forme di aggregazione territoriale considerate sono_ le Province, i Comuni e le Zone di Allerta.
F. Violante, G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAM_RT3 – Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell’attività A.1.1 (Regione Campania),
2019,
Abstract
Il rapporto ha l'obiettivo di descrivere per la regione Campania, le caratteristiche dei Contesti Territoriali ...
Il rapporto ha l'obiettivo di descrivere per la regione Campania, le caratteristiche dei Contesti Territoriali rispetto agli eventi e alle caratteristiche meteo-geo-idrologiche.
M. Donnini, P. Reichenbach, M. Alvioli, F. Fiorucci, M. Melillo, L. Pisano, P. Lollino, G. Esposito, O. Petrucci, 2019, B11SIC_RT1 – Report di analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione, in particolare in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai centri operativi,
2019,
Abstract
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione ...
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione (PGRA), in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai Centri Operativi (CCS, COM, COC). Vengono inoltre riportate le analisi delle relazioni tra i CUORE e le varie unità territoriali del PGRA nonché i Centri Operativi presenti nella regione.
G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAM_RT2 – Censimento delle forme di aggregazione territoriale all’interno della Regione Campania e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali,
2019,
Abstract
Il rapporto descrive le forme di aggregazione territoriale esistenti all'interno della Regione Campania ed analizza ...
Il rapporto descrive le forme di aggregazione territoriale esistenti all'interno della Regione Campania ed analizza le loro relazioni spaziali con i Contesti Territoriali. Le forme di aggregazione territoriale considerate sono_ le Province, i Comuni, le Zone di Allerta, e gli Ambiti Paesaggistici Territoriali Regionali.
G. Esposito, O. Petrucci, P. Lollino, L. Pisano, M. Donnini, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11CAM_RT1- Report di analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione, in particolare in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai centri operativi (Regione Campania),
2019,
Abstract
Nel rapporto sono riportate, per la regione Campania, le analisi delle unità territoriali adottate nei ...
Nel rapporto sono riportate, per la regione Campania, le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione (PGRA), in particolare in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai Centri Operativi (CCS, COM, COC). Vengono inoltre riportate le analisi delle relazioni tra i Contesti Territoriali e le varie unità territoriali del PGRA nonché i Centri Operativi presenti nella Regione.
L. Pisano, P. Lollino, M. Donnini, G. Esposito, O. Petrucci, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11BAS_RT4 – Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Basilicata in materia di contesti territoriali e indicatori,
2019,
Abstract
Il rapporto "B11BAS_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Basilicata in materia contesti ...
Il rapporto "B11BAS_RT4 - Rapporto tecnico sulle attività svolte nella Regione Basilicata in materia contesti territoriali e indicatori" descrive e riassume i risultati delle attività relative ai contesti territoriali e indicatori.
L. Pisano, P. Lollino, M. Donnini, G. Esposito, O. Petrucci, P. Reichenbach, G. Fagugli, 2019, PON Governance. B11BAS_RT3 – Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell’attività A.1.1 (Regione Basilicata),
2019,
Abstract
Il rapporto "B11BAS_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo ...
Il rapporto "B11BAS_RT3 - Analisi di fattibilità degli indicatori come definiti nell'attività A.1.1" ha l'obiettivo di descrivere per la regione Basilicata le caratteristiche dei Contesti Territoriali rispetto agli eventi e alle caratteristiche meteo-geo-idrologiche.
L. Pisano, P.Lollino, M. Donnini, G. Esposito, O. Petrucci, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11BAS_RT2 – Censimento delle forme di aggregazione territoriale all’interno della Regione Basilicata e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali,
2019,
Abstract
Il rapporto tecnico "B11BAS_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Basilicata e ...
Il rapporto tecnico "B11BAS_RT2 Censimento delle forme di aggregazione territoriale all'interno della Regione Basilicata e verifica delle loro relazioni con i contesti territoriali" descrive le forme di aggregazione territoriale esistenti all'interno della Regione Basilicata ed analizza le loro relazioni spaziali con i Contesti Territoriali. Le forme di aggregazione territoriale considerate sono_ le Province, i Comuni, le Zone di Allerta, e gli Ambiti Paesaggistici Territoriali Regionali.
L. Pisano, P. Lollino, M. Donnini, G. Esposito, O. Petrucci, P. Reichenbach, 2019, PON Governance. B11BAS_RT1 Report di analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione, in particolare in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai centri operativi,
2019,
Abstract
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione ...
Nel report sono riportate le analisi delle unità territoriali adottate nei differenti piani di gestione del rischio alluvione (PGRA), in relazione alle Misure di Preparazione e analisi della coerenza di tali unità territoriali con le aree afferenti ai Centri Operativi (CCS, COM, COC). Vengono inoltre riportate le analisi delle relazioni tra i Contesti Territoriali e le varie unità territoriali del PGRA nonché i Centri Operativi presenti nella regione.
P. Lollino, L. Pisano, P. Reichenbach, G. Fagugli, 2019, PON Governance. B11BAS_AF1 – Affiancamento alla Regione Basilicata per la verifica dei contesti territoriali e per l’individuazione del set di indicatori,
2019,
Abstract
Nel rapporto è riportato lo stato di attività, in relazione al percorso di affiancamento tecnico-scientifico ...
Nel rapporto è riportato lo stato di attività, in relazione al percorso di affiancamento tecnico-scientifico realizzato all'interno della Regione Basilicata, con il fine di concretizzare le indicazioni emerse dalle linee di intervento dell'Attività A.1.1.
Fazio N.L.; Perrotti M.; Andriani G.F.; Mancini F.; Rossi P.; Castagnetti C.; Lollino P., 2019, A new methodological approach to assess the stability of discontinuous rocky cliffs using in-situ surveys supported by UAV-based techniques and 3- D finite element model_ a case study,
Engineering geology 260 (2019). doi_10.1016/j.enggeo.2019.105205,
DOI: 10.1016%2Fj.enggeo.2019.105205
Abstract
This paper aims to present a new methodological approach for the stability assessment of coastal ...
This paper aims to present a new methodological approach for the stability assessment of coastal cliffs constituted of discontinuous rock masses. The method entails in situ specific geostructural and geomechanical surveys, three-dimensional UAV-based Photogrammetric structural models, laboratory geotechnical tests and, two- and three-dimensional finite element analysis (FEM). The application of the method to a case study is then presented and discussed; it regards a 600m long sea rocky cliff located at Sant'Andrea (Melendugno, South of Apulia, SE Italy) and faced to the southern Adriatic Sea. Here the cliff is made up of an about 15 m-thick sequence of laminate calcisiltites alternate with bioturbated calcarenites belonging to the Uggiano la Chiesa Fm. (Middle-Upper Pliocene).
The structural discontinuities detected with photogrammetry techniques were compared and validated with those derived from conventional in situ survey methods. Later on, the paper discusses assumptions and results of two- and three-dimensional finite element models developed to investigate the potential failure mechanisms of the sea cliff accounting for pre-existing weak planes or discontinuities with unfavourable orientation. The failure mechanisms obtained by both FEM analysis agree well with those typically observed in the study area.
Vespasiano, Giovanni; Cianflone, Giuseppe; Romanazzi, Andrea; Apollaro, Carmine; Dominici, R.; Polemio, Maurizio; De Rosa, Rosanna, 2019, A multidisciplinary approach for sustainable management of a complex coastal plain_ The case of Sibari Plain (Southern Italy),
Marine and petroleum geology 109 (2019): 740–759. doi_10.1016/j.marpetgeo.2019.06.031,
DOI: 10.1016%2Fj.marpetgeo.2019.06.031
Abstract
Coastal plain environments constantly adapt to change as a result of natural processes and increasing ...
Coastal plain environments constantly adapt to change as a result of natural processes and increasing anthropogenic pressure, as in the case of the low relief Sibari coastal plain (Calabria, southern Italy). In order to reconstruct the hydrostratigraphic framework and explain the spatial distribution of groundwater salinization of the Sibari coastal plain, an integrated hydrogeological and geochemical approach was applied to support an accurate conceptualisation and modelling of the whole plain groundwater system. Litho-hydro-stratigraphic relationships were constructed from lithologic logs obtained from exploratory boreholes whereas, the groundwater flow system has been studied using conventional hydrogeological field investigations, hydrochemistry, and isotope hydrology. Three distinct Hydrological units (HU3-shallow aquifer, HU2 aquitard and HU1-lower aquifer) were identified showing distinct geometrical, hydrochemical and isotopic signatures. With the aim of explain the origin of Na-Cl, Ca-Cl and Na-HCO waters were considered the role of ion exchange processes. The results demonstrate that values of Na, Mg, Cl and SO can be attributed to seawater intrusion, where K is probably the major pollutant of the shallow aquifer. The adopted multidisciplinary approach provides an effective tool for accurately determination of groundwater processes and can be useful for a sustainable management of water resources in coastal plain. The physically based model of the pail groundwater system was able to explain the observed groundwater salinity variations and to support a detailed long-lasting numerical simulation of variations in the quantity and quality of groundwater resources.
Casarano Domenico
Dragone Vittoria
Polemio Maurizio, 2019, Il clima e la disponibilità di acque sotterranee in Puglia_ effetti recenti e novità in tema di ricarica controllata,
Geologia dell'ambiente Supplemento al n. 1/2019 (2019): 40–44.,
Abstract
Le acque sotterranee pugliesi costituiscono la risorsa idrica preminente per lo sviluppo socio-economico regionale in ...
Le acque sotterranee pugliesi costituiscono la risorsa idrica preminente per lo sviluppo socio-economico regionale in virtù della scarsa presenza di risorse superficiali, disponibili solo nel Tavoliere.
La penuria idrica, sin da epoca storica, ha fortemente condizionato la vita umana, ad esempio favorendo l'ubicazione di villaggi, oggi prosperose città, soprattutto lontano dalla costa, in luoghi in cui le di acque sotterranee risultavano facilmente estraibili. Nel corso del tempo, soprattutto a causa delle modificazioni climatiche, osservate in particolare dal 1980 in poi in tutta l'Italia meridionale (Cotecchia et al. 2004), si è registrato un importante calo della ricarica che, posto in relazione al crescente utilizzo delle risorse, ha determinato condizioni di sovrasfruttamento (2011).
Giorgio De Giorgio
Limoni Pier Paolo
Polemio Maurizio
Zuffianò Livia Emanuela, 2019, ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO IDROGEOLOGICO PERIODICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE IN CONTRADA MARTUCCI, COMUNE DI CONVERSANO (BARI). II Rapporto di Progresso,
2019,
Abstract
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Giorgio De Giorgio
Limoni Pier Paolo
Polemio Maurizio
Zuffianò Livia Emanuela, 2019, ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO IDROGEOLOGICO PERIODICO DELLE ACQUE SOTTERRANEE IN CONTRADA MARTUCCI, COMUNE DI CONVERSANO (BARI). I Rapporto di Progresso,
2019,
Abstract
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Polemio, Maurizio
Walraevens, Kristine, 2019, Recent research results on groundwater resources and saltwater intrusion in a changing environment,
Water (Basel) 11 (2019): 1–4. doi_10.3390/w11061118,
DOI: 10.3390%2Fw11061118
Chieco Michele
De Giorgio Giorgio
Dragone Vittoria
Limoni Pier Paolo
Zuffianò Livia Emanuela
Polemio Maurizio (Resp. Scientifico), 2019, STRUMENTI DI STUDIO, DOCUMENTAZIONE E RICERCA A SUPPORTO DELLE POLITICHE REGIONALI VERSO I “SUSTAINABLE DEVELOPMENT GOALS” E TEST FOCUS SULLA SOSTENIBILITA’ DEL GEOSCAMBIO TERMICO – Report sulla raccolta di normativa, indirizzi tecnici e best practices,
pp.1–72, 2019,
Abstract
Nel corso degli ultimi anni si sta rapidamente affermando anche nel nostro Paese l'utilizzo della ...
Nel corso degli ultimi anni si sta rapidamente affermando anche nel nostro Paese l'utilizzo della risorsa geotermica come fonte di energia rinnovabile. Il Report ha lo scopo, di offrire una panoramica degli approcci normativi a livello internazionale e locale riferito al contesto regionale pugliese e delle buone pratiche inerenti gli impianti geotermici.
Giorgio De Giorgio (a), Livia Emanuela Zuffianò (a) & Maurizio Polemio (a), 2019, The role of the hydrogeological and anthropogenic factors on the environmental equilibrium of the Ugento Wetland (Southern Italy),
Rendiconti online Società Geologica Italiana 47 (2019): 79–84. doi_10.3301/ROL.2019.15,
DOI: 10.3301%2FROL.2019.15
Abstract
The Ugento Wetland, recognized as a Site of Community
Importance (SCI, European Directive 92/43/CEE) from 2005, ...
The Ugento Wetland, recognized as a Site of Community
Importance (SCI, European Directive 92/43/CEE) from 2005, is a
"Regional natural littoral Park" from 2007. It includes some coastal
reclamation works. It is a Groundwater Dependent Ecosystem
(GDE); its environmental peculiarities are due to a complex
hydrogeological pattern and to a peculiar dynamic equilibrium
with sea, also due to the role of the wide coastal aquifer of Salento.
The main objectives of the present research is the definition of
the hydrogeological conceptualization to be integrated with the
knowledge of the physical environment, to be used as a basis for the
design of effective management of water resources to safeguard the
ecological and environmental equilibria, considering the relevant
impact of anthropogenic activities. The overlapping of geological and
hydrogeological factors and anthropogenic modifications is discussed
using selected indicators, with reference to two macro-indicators,
water and soil. The critical issues related to the human activities
potentially dangerous for the wetland environment, was considered
with the definition of guidelines for their mitigation, based on the
discussion of the indicators.
Maurizio Polemio (a), Manuel Sapiano (b), Francesca Santaloia (a), Alessia Basso (a),
Vittoria Dragone (a), Giorgio De Giorgio (a), Pierpaolo Limoni (a), Livia Emanuela Zuffianò (a),
Mangion John (b) & Micheael Schembri (b), 2019, A hydrogeological study to support the optimized management of the main sea level aquifer of the island of Malta,
Rendiconti online Società Geologica Italiana 47 (2019): 85–89. doi_10.3301/ROL.2019.16,
DOI: 10.3301%2FROL.2019.16
Abstract
The Maltese Islands are located in the central Mediterranean area,
on the Malta-Sicily Platform. The archipelago ...
The Maltese Islands are located in the central Mediterranean area,
on the Malta-Sicily Platform. The archipelago consists of three main
islands, Malta, Gozo and Comino, and several other small uninhabited
islets. Malta, the largest of the three islands, has an extent of 246 km2.
The aim of this paper is to describe the collaboration between CNRIRPI
and EWA (Energy and Water Agency of Malta) and the efforts to
upgrade the hydrogeological knowledge of the Malta Island, pursuing
the sustainable utilisation of groundwater resources. This will support
the water management activities for optimizing the use of Malta's
groundwater resources. Firstly, a review of the hydrogeological
environment of the aquifer systems has been undertaken, identifying
so some important data gaps that should be filled up. The eventual
groundwater body management tool to be developed under this
collaborative initiative will enable the formulation and testing of
updated groundwater exploitation strategies. These plans ensure the
protection of the groundwater bodies from regional and localized
sea-water intrusion, whilst taking full consideration of the potential
effects of climate change, including the variability of recharge, sea
level and seawater salinity.
Domenico Casarano
Vittoria Dragone
Maurizio Polemio, 2019, Groundwater resources at salinisation risk_ effects of climate and utilisation changes in the case of Apulian coastal aquifers (Southeastern Italy),
Acque sotterranee 8 (2019): 53–57. doi_10.7343/as-2019-374,
DOI: 10.7343%2Fas-2019-374
Abstract
Seawater intrusion is the main cause of groundwater salinisation in Italy. The largest coastal aquifers, ...
Seawater intrusion is the main cause of groundwater salinisation in Italy. The largest coastal aquifers, highly vulnerable to salinisation, are in Apulia. For these aquifers, main changes in terms of climate change and utilisation are discussed together with piezometric trends, as the latter are relevant triggering factors for upconing and lateral seawater intrusion. For this purpose, time series from 1921 to 2016 concerning climate (rainfall and temperature), from 1965 to 2016 concerning groundwater availability (piezometric values), and recent periodic data on potable utilisation are discussed. Climate and groundwater availability trends at 2016 are compared with trends previously assessed, using the same dataset (1921-2001 for rainfall and temperature). The negative characteristic of rainfall 1921-2001 trend improved in the next years up to disappear in the assessment of rainfall 1921-2016 trend. Notwithstanding the improving of rainfall trend and the reduction of groundwater utilisation, both observed at 2016, the improvement of piezometric trends at 2016 is not enough to remove a prevailing decreasing trend, previously observed. The increases of temperature and effective evapotranspiration should be considered a relevant explanation of groundwater availability reduction. The consequence of these results should be quickly considered in the management of groundwater resources.
Pagliarulo R., 2019, Report Semestrale del WP8- Definizioni di Procedure Metodologiche per l’analisi dell’instabilità costiera,
pp.1–4, 2019,
Abstract
Gli studi relativi alle procedure metodologiche per la valutazione delle instabilità costiere nel secondo semestre ...
Gli studi relativi alle procedure metodologiche per la valutazione delle instabilità costiere nel secondo semestre 2018 sono proceduti compilando un Data Base, con dati provenienti dagli archivi del Dipartimento della Protezione Civile della Regione Puglia su tutte le segnalazioni e gli eventi di crollo e/o franosi in genere che hanno coinvolto le coste rocciose pugliesi dal 2014 e i relativi provvedimenti posti in essere dalle autorità competenti quali i Comuni, le Province e la Regione Puglia. L'operazione, quindi, ha riguardato la ricognizione di eventi di crolli e/o instabilità varie che hanno coinvolto il DPC dal 2014, da quando cioè questo tipo di emergenze ha rivestito carattere di enorme rilevanza regionale a causa delle Ordinanze di Restrizione alla balneazione e di Interdizione agli accessi e fruizione di alcune aree costiere da parte delle Capitanerie di Porto.
Questa ricognizione è stata di grande importanza ai fini della localizzazione di alcune situazioni particolarmente complesse, della entità, frequenza dei tempi di ritorno, quindi episodi reiterati nel tempo anche legati alla estrema antropizzazione dovuta al turismo, sebbene il tempo di osservazione piuttosto breve (dal 2014) non permette una analisi esaustiva per questo tipo di fenomeni. Infatti i dissesti possono essere episodici e discontinui nel tempo e nello spazio in quanto possono costituire la risposta di masse rocciose molto fratturate ed erose a singole forti mareggiate.
Pagliarulo Rosa, 2019, Relazione Metodologica Preliminare per l’Analisi dell’instabilità costiera nella Regione Pugliese – ID : D08-02,
pp.1–20, 2019,
Abstract
Il documento illustra le attività scientifiche svolte nel 2018 nell'ambito del WP8 dall'Istituto di Ricerca ...
Il documento illustra le attività scientifiche svolte nel 2018 nell'ambito del WP8 dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Centro di Competenza (CC) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), nell'ambito del progetto dal titolo "Valutazione integrata di dissesti geo-idrologici nel territorio della regione Puglia, modelli interpretativi dei fenomeni e definizione di soglie di pioggia per il possibile innesco di frane superficiali" per la Sezione Protezione Civile della Regione Puglia.
In particolare, il Report, così' come previsto nella tempistica (diagramma di Gantt) dell'"Allegato Tecnico" ha come oggetto una Relazione Preliminare ai fini della "Definizione di un percorso metodologico per l'analisi dell'instabilità costiera della Regione Puglia "Individuazione delle tipologie di costa più frequenti in Puglia". In continuità con quanto descritto lo scorso anno nella Relazione D08-01 sulla distribuzione delle morfologie e litologie più diffuse lungo le coste pugliesi e dei cinematismi di crollo, nel presente Report vengono definite preliminarmente le metodologie di studio per la valutazione dell'instabilità costiera ai fini dell'individuazione delle aree più vulnerabili.
Calderazzi A., Pagliarulo R., 2019, Gli ipogei in Puglia tra conservazione e innovazione,
Geologia dell'ambiente 4 (2019): 343–347.,
Abstract
Nell'ambito delle tematiche relative alla progettazione del sottosuolo, oggetto anche di un PRIN (Programmi di ...
Nell'ambito delle tematiche relative alla progettazione del sottosuolo, oggetto anche di un PRIN (Programmi di Ricerca di Interesse Nazionale) sono state individuate le linee guida per il recupero e la valorizzazione degli ipogei sia urbani che extraurbani ed è stato possibile formulare modelli di sperimentazione progettuale tenendo conto di tutte le variabili al contorno dovute alla complessità dei siti. Le forme del paesaggio pugliese sono variabili e disegnano un composito panorama geografi co nel cui ambito si distinguono diverse aree caratterizzate da peculiarità geomorfologiche delimitate da confini orografici. Essendo la Puglia costituita essenzialmente da depositi carbonatici caratterizzati da diffuse morfologie carsiche, è una delle regioni a più elevata densità di ipogei con alta valenza archeologica e storico- artistica, attualmente in stato di conservazione precario, per cui, in alcuni casi viene obliterata la lettura completa dell'insediamento stesso. Il patrimonio ipogeo, molto complesso e articolato, è basato su una pluralità di processi insediativi e culturali di epoche e connotazioni diverse, strettamente integrati nel tessuto edilizio attuale. Le ricerche svolte hanno riguardato, con approccio multidisciplinare e multiscala, le diverse problematiche relative alle tipologie di ipogei, analizzando la loro ubicazione, genesi, il sistema di integrazione con la città e il possibile recupero funzionale. Il metodo di indagine è stato di tipo deduttivo. A seguito dell'analisi effettuata mediante schedatura di siti presi in esame nel territorio di Gravina di Puglia, Palagianello e Monopoli, sono stati individuati alcuni ipogei signif cativi in funzione della genesi, tipologia, quota sul l.m.m., condizioni ambientali e climatiche e potenzialità di recupero al fine di sostenere al meglio la progettualità e ipotizzare una loro riconversione ad attività contemporanee. I modelli insediativi ipogei più comuni in base alla loro genesi sono di due tipi - quelli con sviluppo in verticale e quelli in orizzontale.
Se opportunamente valorizzate e messe in relazione con il livello stradale, le aree del sottosuolo possono contribuire attivamente allo sviluppo di spazi urbani e favorire la trasformazione del territorio in un ben più vasto
processo di controllo e rinnovamento della forma del paesaggio mediterraneo. La riqualifi cazione degli ipogei diviene proposta di fruibilità e uso di luoghi con funzioni diverse, attraverso un modo nuovo di vivere lo spazio tra quote fortemente differenti, tra esterno ed interno, tra spazi in luce e spazi in ombra, tra memoria e quotidianità.
Maria Teresa Brunetti, Massimo Melillo, Silvia Peruccacci, Barbara Denti, 2018, SARF Sardegna – Analisi banca dati esistente, raccolta, organizzazione ed elaborazione di informazioni meteorologiche e geomorfologiche su movimenti franosi…,
pp.1–38, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo di collaborazione
tra la Direzione Generale della ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo di collaborazione
tra la Direzione Generale della Protezione Civile della Regione Autonoma della Sardegna
servizio previsione rischi e dei sistemi informativi, infrastrutture e reti e il Consiglio Nazionale
delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (CNR IRPI) per la
"Sperimentazione, validazione e sviluppo del Sistema di Allertamento Regionale per la
previsione di Frane pluvio-indotte in Sardegna (SARF Sardegna)".
Tale documento riporta dati e informazioni relativi alla consegna di due prodotti previsti
dall'Accordo:
? "Analisi della banca dati esistente e raccolta, organizzazione ed elaborazione di
informazioni meteorologiche e geomorfologiche su movimenti franosi indotti da piogge
in Sardegna";
? "Definizione di nuove soglie pluviometriche empiriche per la previsione del possibile
innesco di fenomeni franosi in Sardegna"
Il presente documento è suddiviso in sei capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai
contenuti del documento. Nel Capitolo 2 è descritto il catalogo degli eventi pluviometrici che
hanno prodotto frane in Sardegna. Nel Capitolo 3 è spiegato il tool per la ricostruzione delle
condizioni pluviometriche responsabili dell'innesco dei fenomeni franosi in Sardegna. Il
Capitolo 4 descrive la rete pluviometrica regionale e il Capitolo 5 contiene la definizione
delle soglie pluviometriche regionali. Il Capitolo 6 contiene la bibliografia di riferimento.