Silvia Peruccacci, Alessandro Cesare Mondini, Massimiliano Alvioli, Maria Teresa Brunetti, Francesco Bucci, Mauro Cardinali, Ivan Marchesini, Paola Reichenbach, Mauro Rossi, Michele Santangelo, 2018, Definizione e specifica dei requisiti utente di SANF-RFI,
P-01-1, 2018,
Abstract
Lo scopo del documento è descrivere i requisiti utente del sistema SANF-RFI. L'individuazione dei requisiti ...
Lo scopo del documento è descrivere i requisiti utente del sistema SANF-RFI. L'individuazione dei requisiti utente di SANF-RFI è basata_ (i) su quanto emerso nell'ambito di incontri con RFI, utente del sistema SANF-RFI e dei suoi prodotti, e (ii) sulle conoscenze e competenze del CC CNR IRPI.
Nel documento è riportato l'elenco dei requisiti utente di SANF-RFI, suddivisi in requisiti di capacità (CAP), di interfaccia (INT), hardware e software (RHS), e di servizio (SER). I requisiti sono numerati e codificati.
Michele Santangelo, 2018, The 2016 Amatrice Earthquake Sequence_ Technical and Scientific Activities in the Emergency and Post-Emergency Phases,
11th Japan - Italy conference on Sediment Disaster Prevention Technology, pp. 1–27, Bari, 14/11/2018,
Abstract
Presentation about the Technical and Scientific Activities in the Emergency and Post-Emergency Phases of ...
Presentation about the Technical and Scientific Activities in the Emergency and Post-Emergency Phases of the 2016 Amatrice Earthquake Sequence.
Francesco Bucci, Mauro Cardinali, Federica Fiorucci, Michele Santangelo, 2018, CARTA INVENTARIO GEOMORFOLOGICA DELLE FRANE, PER IL TERRITORIO COMPRESO TRA MARSICO NUOVO E MONTEMURRO, VAL D’AGRI (PZ),
pp.1–28, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività svolte nell'ambito del Contratto aperto (n. 2500028560 del 6 ...
Il presente documento illustra le attività svolte nell'ambito del Contratto aperto (n. 2500028560 del 6 luglio 2017) stipulato tra ENI SpA e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) avente come oggetto il "Analisi e monitoraggio geodinamico". Il Contratto aperto in oggetto si inquadra nell'ambito dell'Accordo quadro n. 4400003660 del 26 novembre 2013, prot. AMMCNT0077433 del
05/12/2013 per attività di Ricerca tra ENI S.p.a. e Consiglio Nazionale delle Ricerche. Le attività svolte nel corso dell'anno 2018 dal CNR-IRPI nell'ambito del presente Contratto aperto hanno riguardato due aspetti_ (i) la produzione di una "Carta inventario geomorfologica delle frane" realizzata per un territorio di oltre 200 km 2 , compresa tra gli abitati di Marsico Nuovo e di Montemurro, in Val d'Agri (PZ); e (ii) la realizzazione di una "Carta inventario multi-temporale delle frane" realizzata per un territorio limitato alle 10 aree già studiate nel 2017 per le quali era stata prodotta una mappatura di tipo geomorfologico delle frane. Obiettivo del presente documento è quello di illustrare le attività svolte nel corso dell'anno 2018, per la produzione di una "Carta inventario geomorfologica delle frane" realizzata per un territorio compreso tra gli abitati di Marsico Nuovo e di Montemurro, in Val d'Agri (PZ). Questo studio rappresenta una integrazione ed estensione della "Carta inventario geomorfologica delle frane" già realizzata nel 2017, su un territorio di 40 km 2 e limitata a 10 aree ritenute strategiche per la presenza di infrastrutture (piazzali pozzo e flow line) potenzialmente esposte a fenomeni franosi.
Le attività svolte per la realizzazione della "Carta inventario multi-temporale delle frane" sulle 10 aree ritenute strategiche da ENI SpA, saranno oggetto di una specifica Relazione che accompagnerà il prodotto realizzato.
Mauro Cardinali, Michele Santangelo, Francesco Bucci, Federica Fiorucci, Francesca Ardizzone, Paola Reichenbach, Ivan Marchesini, Massimiliano Alvioli, Fausto Guzzetti, 2018, Rapporto sulla definizione dei livelli di esposizione al danno da frana per il tracciato dell’acquedotto per la città di Messina,
pp.1–35, 2018,
Abstract
Il documento illustra le attività svolte per la definizione dei livelli di esposizione al danno ...
Il documento illustra le attività svolte per la definizione dei livelli di esposizione al danno da frana per il tracciato dell'acquedotto che rifornisce la città di Messina.
I risultati riportati rientrano nelle attività di ricerca svolte dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Centro di Competenza (CC) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), nell'ambito dell'emergenza idrica nella città di Messina per conto del Commissario Delegato per fronteggiare l'Emergenza idrica nella Città di Messina (CDEM).
Silvia Barbetta, Francesco Bucci, Mauro Cardinali, Federica Fiorucci, Fausto Guzzetti, Ivan Marchesini, Tommaso Moramarco, Michele Santangelo, 2018, Rapporto Tecnico Scientifico conclusivo delle attività svolte nell’ambito dell’incarico per il “supporto scientifico e strategico in merito alla valutazione delle condizioni di pericolosità e rischio geo-idrologico nei territori dei Comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016,
pp.1–50, 2018,
Abstract
A seguito degli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016 in Italia centrale, ...
A seguito degli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016 in Italia centrale, il Commissario Straordinario di Governo per la Ricostruzione (CSGR), della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha espresso la necessità di pervenire alla definizione di un Piano dei Dissesti Idrogeologici (PDI), così come previsto dal DL 189/2016, art.14, finalizzato a valutare le condizioni di pericolosità da frana e da inondazione nelle aree interessate dalle Perimetrazioni (ai sensi dell'Ordinanza n.25 del 2017), necessarie per avviare una corretta programmazione degli interventi di ricostruzione dei centri abitati maggiormente colpiti dal sisma.
Visto le specifiche competenze che l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ha acquisito sulla valutazione delle condizioni di pericolosità e di rischio geo-idrologico (geomorfologico ed idraulico), anche maturate in qualità di Centro di Competenza CNR del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), il CNR IRPI si è reso disponibile a fornire al CSGR un supporto tecnico-scientifico per la valutazione delle condizioni di pericolosità e di rischio geo-idrologico nei territori dei Comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, interessati dagli eventi sismici verificatisi a partire dal 24 agosto 2016.
Le attività che il CNR IRPI ha svolto su richiesta del CSGR sono le seguenti_
o partecipazione ad incontri (tavoli tecnici) con il Distretto dell'Appennino centrale per la definizione di un "piano conoscitivo di riferimento dei fenomeni di dissesto geo-idrologico";
analisi degli studi esistenti relativi ai pericoli e ai rischi geo-idrologici per i territori dei Comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera;
o predisposizione di una scheda tecnica, funzionale alla costruzione del Piano dei Dissesti, per la raccolta di informazioni sul rischio geo-idrologico;
definizione dei criteri per la gerarchizzazione delle richieste degli interventi necessari alla mitigazione del rischio geo-idrologico;
o confronto tra le richieste degli interventi di mitigazione del rischio geo-idrologico con le informazioni dei progetti già finanziati attraverso il Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo (ReNDiS).
Le attività sono state svolte dal CNR IRPI nel periodo compreso fra il novembre 2017 e il marzo 2018. Le attività sono state condotte da_ (i) due Ingegneri Idraulici e da due Geologi, per la partecipazione agli incontri con il Distretto dell'Appennino centrale e per l'analisi degli studi esistenti relativi ai pericoli e ai rischi geo-idrologici per i territori dei Comuni di Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera; e da (ii) quattro Geologi e due Ingegneri Idraulici per la predisposizione di una scheda tecnica, funzionale alla costruzione del Piano dei Dissesti, e per l'analisi e il confronto delle informazioni sul rischio geo-idrologico.
M. Melillo, M.T. Brunetti, S. Peruccacci, S.L. Gariano, F. Guzzetti, 2018, CTRL-T (Calculation of Thresholds for Rainfall-induced Landslides Tool),
2018,
Abstract
Descrizione: tool sviluppato mediante un codice di calcolo scritto in R open-source software (release 3.3.3 ...
Descrizione: tool sviluppato mediante un codice di calcolo scritto in R open-source software (release 3.3.3 (http://www.r-project.org). Il tool permette, a partire da dati di pioggia e frana, di ricostruire automaticamente gli eventi di pioggia, le condizioni di innesco per frane pluvio-indotte e di calcolare le soglie pluviometriche e le incertezze associate ad esse per diverse percentuali di non superamento. Il tool è strutturato secondo tre distinti blocchi. Nel primo blocco CTRL-T fornisce informazioni (data di inizio e fine evento, durata, cumulata, pioggia massima in 1he 24 h, classificazione evento, etc) relative alla ricostruzione degli eventi di pioggia eseguita analizzando ciascun pluviometro disponibile come dato in Input. Nel blocco successivo CTRL-T, utilizzando le informazioni spazio-temporali di tutte le frane disponibili, calcola le condizioni di innesco per i pluviometri contenuti all'interno di un buffer circolare di raggio scelto, associando ad esse un peso variabile in base alla distanza del pluviometro dalla frana, alla durata e alla cumulata dell'evento di pioggia associato alla frana contenente la frana. Utilizzando queste informazioni il tool è in grado di discriminare il pluviometro rappresentativo tra quelli analizzati e di selezionare per quest'ultimo le condizioni di innesco utilizzate successivamente per definire le soglie. Nell'ultimo blocco (blocco 3) il tool, utilizza le condizioni di innesco definite per ciascuna frana e calcola le soglie pluviometriche (a diversi percentili di non superamento) mediante il metodo frequentista. Per ciascuna soglia, infine, il tool associa un'incertezza derivante da procedure di bootstrap integrate al calcolo della soglia stessa. In Output CTRL-T fornisce (per ciascuno dei tre blocchi) file di testo e file pdf contenenti i risultati ottenuti sottoforma di grafici e tabelle (data frame).
Stefano Luigi Gariano, Mauro Rossi, Alessandro Mondini, 2018, Deliverable Report WP7.1 Capture current,
2018,
Abstract
The purpose of this report is to document the current developments about landslide early warning ...
The purpose of this report is to document the current developments about landslide early warning systems (LEWS) designed or operative (even in a prototypal phase) in the world, by means of both a scientific literature research (considering at the moment only indexed papers) and a series of interviews.
Roberto Zoboli, Marco Modica, Susanna Paleari, Giovanni Marin, Elisabetta Genovese, Andrea Rampa, Paola Salvati, Ivan Marchesini, Mauro Rossi, Marco Donnini, Simone Sterlacchini, Marco Zazzeri, Giacomo Cappellini, Debora Voltolina, Fabrizio Meroni, Vera Pessina, Mario Locati, 2018, FONDAZIONE GENERALI – La valutazione economica dei disastri naturali in Italia – Rapporto sui principali risultati,
Versione 30 gennaio 2018, 2018,
Abstract
I principali prodotti del progetto comprendono_ originali stime dell'esposizione economica (beni capitali e fatturato) delle ...
I principali prodotti del progetto comprendono_ originali stime dell'esposizione economica (beni capitali e fatturato) delle imprese italiane a livello comunale; le prime stime in Italia della 'disponibilità a pagare' per la riduzione del rischio (alluvioni e terremoti) e connesse stime della VoSL (Value of Statistical Life); l'utilizzo dei dati OMI
Osservatorio del Mercato Immobiliare) per stime ai valori di mercato di danno e rischio per le abitazioni a scala sub-comunale; un originale indice sintetico di rischio socio-economico a livello comunale (hazard, esposizioni e vulnerabilità/resilienza socio-economica); un'originale mappatura della pericolosità idraulica su scala nazionale; un tool originale per la valutazione del danno socio-economico atteso da alluvione; mappature di suscettibilità e non suscettibilità a frana per il territorio nazionale integrate con i dati OMI per l'analisi del rischio economico da frana; originali stime delle perdite di valori immobiliari nel terremoto emiliano 2012 e, in via preliminare, nel terremoto in Centro Italia 2016-2017.
Luca Ciabatta, Stefano Luigi Gariano, Massimo Melillo, Maria Teresa Brunetti, Silvia Peruccacci, and Luca Brocca, 2018, On the feasibility of using satellite-based soil moisture data for rainfall-induced landslide prediction,
16th Plinius Conference on Mediterranean Risks, Montpellier, France, 9-11 October 2018,
Abstract
Soil moisture plays a key role in many fields, such as drought management, weather forecasting, ...
Soil moisture plays a key role in many fields, such as drought management, weather forecasting, agriculture and natural hazards assessment. For the latter, soil moisture is used beneficially in hydrological modeling for flood hazard mitigation while for landslides assessment its use is very rare. Satellite-based products are available at high temporal and spatial resolution, providing accurate estimates of soil moisture over large areas. In this study, soil moisture data obtained through the Advanced SCATterometer (ASCAT) are used to investigate the role of satellitederived soil moisture observations on the possible occurrence of landslides in Italy. To this end, a catalogue of more than 1000 shallow landslides occurred in Italy during the period 2007-2015 and the rainfall ground observations from 600 rain gauges are used. The rainfall events that likely triggered every landslide have been identified by manual inspection of the pluviographs, considering standardized criteria. The soil moisture conditions prior the precipitation event and the total rainfall amount are used to identify the triggering conditions for the Italian territory. The analysis provided promising results, although the coarse spatial resolution (12.5 km) could limit the capabilities of the remotely sensed information of defining the correct coil saturation conditions. The use of higher soil moisture products, e.g. Sentinel-1 derived data, could improve the performance of such approach, and will be presented at the conference.
Maria Teresa Brunetti, Massimo Melillo, Silvia Peruccacci, Luca Ciabatta, Luca Brocca, and Stefano Luigi Gariano, 2018, Performance of satellite-based products in forecasting landslides triggered by heavy rainfall events in Italy,
16th Plinius Conference on Mediterranean Risks, Montpellier, France, 9-11 October 2018,
Abstract
In Italy, heavy rainfall events often have significant consequences. Such events may trigger landslides, which ...
In Italy, heavy rainfall events often have significant consequences. Such events may trigger landslides, which frequently cause severe socio-economic damage.
Here, we analyze satellite-based rainfall products to evaluate their capability in forecasting the spatio-temporal occurrence of landslides induced by heavy rainfall. Three different satellite rainfall estimates are used_ 1) the Tropical Rainfall Measurement Mission Multi-satellite Precipitation Analysis, TMPA, real time product (3B42-RT), 2) the SM2RASC product obtained from the application of SM2RAIN algorithm to the Advanced SCATterometer (ASCAT) derived satellite soil moisture data, and 3) the Climate Prediction Center (CPC) Morphing Technique (CMORPH). An automatic tool is used to reconstruct distinct rainfall events from satellite-based data. Three classes of events, "Heavy", "Heavy/Torrential", and "Torrential", are identified and selected, based on the maximum cumulated rainfall in 24 h. Then, exploiting a historic catalogue of failures occurred in Italy from 2008 to 2017 rainfall events responsible for the observed landslides are extracted in the three classes. Most (85%) of the selected events related to landslides are used to define rainfall thresholds. The remaining (15%) events with landslides and all the events not related to landslide occurrences are used to assess the threshold performance through skill scores and receiver operating characteristic (ROC) analysis.
Napolitano, Elisabetta; Marchesini, Ivan; Salvati, Paola; Donnini, Marco; Bianchi, Cinzia; Guzzetti, Fausto, 2018, LAND-deFeND – An innovative database structure for landslides and floods and their consequences,
Journal of environmental management 207 (2018): 203–218. doi_10.1016/j.jenvman.2017.11.022,
DOI: 10.1016%2Fj.jenvman.2017.11.022
Abstract
Information on historical landslides and floods collectively called "geo-hydrological hazards - is key to understand ...
Information on historical landslides and floods collectively called "geo-hydrological hazards - is key to understand the complex dynamics of the events, to estimate the temporal and spatial frequency of damaging events, and to quantify their impact. A number of databases on geo-hydrological hazards and their consequences have been developed worldwide at different geographical and temporal scales. Of the few available database structures that can handle information on both landslides and floods some are outdated and others were not designed to store, organize, and manage information on single phenomena or on the type and monetary value of the damages and the remediation actions. Here, we present the LANDslides and Floods National Database (LAND-deFeND), a new database structure able to store, organize, and manage in a single digital structure spatial information collected from various sources with different accuracy. In designing LAND-deFeND, we defined four groups of entities, namely_ nature related, human-related, geospatial-related, and information-source-related entities that collectively can describe fully the geo-hydrological hazards and their consequences. In LAND-deFeND, the main entities are the nature-related entities, encompassing_ (i) the "phenomenon", a single landslide or local inundation, (ii) the "event", which represent the ensemble of the inundations and/or landslides occurred in a conventional geographical area in a limited period, and (iii) the "trigger", which is the meteo-climatic or seismic cause (trigger) of the geo-hydrological hazards. LAND-deFeND maintains the relations between the nature-related entities and the human-related entities even where the information is missing partially. The physical model of the LAND-deFeND contains 32 tables, including nine input tables, 21 dictionary tables, and two association tables, and ten views, including specific views that make the database structure compliant with the EC INSPIRE and the Floods Directives. The LAND-deFeND database structure is open, and freely available from http_//geomorphology.irpi.cnr.it/tools. (C) 2017 The Authors. Published by Elsevier Ltd. This is an open access article under the CC BY license.
Alessandro Mondini, Helen reeves, 2018, Landslip Project, Del. 4.2: Procedure for landslide monitoring using remote sensing techniques,
2018,
Abstract
The deliverable report D4.2 'Procedure for landslide monitoring using remote sensing techniques', is the outcome ...
The deliverable report D4.2 'Procedure for landslide monitoring using remote sensing techniques', is the outcome of Task 4.2 'Developing semi-automatic remote sensing for landslide inventories'. The report is about the use of remotely sensed data and image processing for landslide recognition and mapping as input useful to validate the landslide forecasts produced by the early warning model to develop in WP7, in the two specific pilot-study areas of the project. It includes an analysis of the landslides types occurred in the past in the study areas, and a critical evaluation of the earth Observation methods proposed in literature for landslide recognition and mapping. The report comes up with a list of recommendations useful for the purposes of the Project. The report is due by month 24.
Ivan Marchesini, Federico Fugnoli, Cristiano Corradini, Augusto Benigni, 2018, ITALGAS – Rapporti di Prova riguardanti 164 siti d’indagine,
26 marzo 2018, 2018,
Abstract
Laboratorio CNR IRPI Perugia. Consegna Rapporti di Prova per accertamenti
sperimentali e valutazioni comparative utili per ...
Laboratorio CNR IRPI Perugia. Consegna Rapporti di Prova per accertamenti
sperimentali e valutazioni comparative utili per la verifica della conformità della
rete di distribuzione del gas in prescelte tratte/sezioni del territorio italiano. Rif.
contratto ITALGAS - CNR prot. CNR n. 0018528 del 17/ marzo 2016.
Carmela Vennari
Ivan Marchesini
Cinzia Bianchi
Paola Salvati
Mario Parise
Silvia Peruccacci
Maria Teresa Brunetti
Domenico Casarano, 2018, PROGETTAZIONE E IMPLEMENTAZIONE DELLE INTERFACCE WEB-BASED E GIS PER IL POPOLAMENTO E LA CONSULTAZIONE DELLA BANCA DATI SUI FENOMENI GEO-IDROLOGICI NELLA REGIONE PUGLIA,
D02-02, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito del WP2 dell' Accordo di
Collaborazione tra la ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito del WP2 dell' Accordo di
Collaborazione tra la Regione Puglia e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica
(IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la "Valutazione Integrata di
Dissesti Geo-Idrologici nel Territorio della Regione Puglia, Modelli Interpretativi dei
Fenomeni e Definizione di Soglie di Pioggia per il possibile innesco di frane superficiali".
In particolare, il documento descrive la "Progettazione e l'implementazione delle interfacce
web-based e gis per il popolamento e la consultazione della banca dati sui fenomeni geo-
idrologici nella regione Puglia". Sono descritti (i) il modello fisico del database (giunto alla
versione 0.4), (ii)l'interfaccia di consultazione Web-based (valida per la versione 0.3 del
database), (iii) l'interfaccia GIS-based (valida per la versione 0.4 del database).
I. Marchesini
M. Rossi
P. Salvati
M. Donnini
S. Sterlacchini
F. Guzzetti, 2018, Delineating flood prone areas using a statistical approach,
IV Open Source Geospatial Research and Education Symposium (OGRS2016), pp. 207–2012, Perugia, 12/10/2016-14/10/2016,
Abstract
Floods are frequent and widespread in Italy and pose a severe risk for the population. ...
Floods are frequent and widespread in Italy and pose a severe risk for the population. Local administrations commonly
use flow propagation models to delineate the flood prone areas. These modeling approaches require a detail geoenvironmental data knowledge, intensive calculation and long computational times. Conversely, statistical methods can
be used to asses flood hazard over large areas, or to extend the flood hazard zonation to the portion of the river networks
where hydraulic models have still not been applied or can be applied with difficulties. In this paper, we describe a
statistical approach to prepare flood hazard maps for the whole of Italy. The proposed method is based on a multivariate
machine learning algorithm calibrated using in input flood hazard maps delineated by the local authorities and terrain
elevation data. The preliminary results obtained in several major Italian catchments indicate good performances of
the statistical algorithm in matching the training data. Results are promising giving the possibility to obtain reliable
delineations of flood prone areas obtained in the rest of the Italian territory.
Ivan Marchesini & Arnaldo Pierleoni (Eds.), 2018, Proceedings of the 4th Open Source Geospatial Research and Education Symposium (OGRS2016),
ROMA: CNR EDIZIONI, 2018,
Abstract
The 4th Open Source Geospatial Research and Education Symposium (OGRS 2016) was organized by the ...
The 4th Open Source Geospatial Research and Education Symposium (OGRS 2016) was organized by the Research Institute for Geo-hydrological Protection (IRPI) of the Italian National Research Council (CNR), in Perugia (Central Italy) in the period 12-14 October 2016. During those days a seismic sequence hit this part of the country with two major earthquakes (August 24 and October 30) and the IRPI institute intensively engaged in field survey activities. Therefore we are even more grateful to the people who decided to attend the symposium in Perugia under these conditions.
OGRS is an interdisciplinary conference dedicated to sharing knowledge, new solutions, methods, practices, ideas and trends in the field of geospatial information through the development and the use of free and open source software in both research and education.
The conference is built around the spirit of open science and promotes all the processes based on cooperative work and new ways to diffuse scientific knowledge by using open data, open standards, open source and open publications. OGRS is not only a vision of the future but also an opportunity for geoscientists and geoteachers to build together new methods and tools to meet the new challenges of humanity that require a systemic and collaborative response.
The OGRS2016 conference offered two days of scientific presentations and one day of Workshops. Grouped by thematic sessions, presentations (including posters as well) described original and recent research results, educational practices and innovation experiences. Workshop sessions on specific topics and software have reinforced the educational dimension of the Symposium.
Fifty-five contributions (short papers) were submitted to the symposium. The short papers were rapidly made available online in an "OGRS2016 Collection", using the PeerJ PrePrint publication system and were independently reviewed by at least two referees chosen among the eminent colleagues who accepted to be part of the Scientific Committee. The review process was carried out through an open procedure consisting of referees comments and authors replies which are still accessible online at the following link_ https_//peerj.com/collections/35-open-source-geospatial-research-and-education-symposium-2016/ (short version_ https_//goo.gl/5RBC27).
Fifty one of the originally submitted manuscripts were included in the OGRS2016 program and are included in the present book of the symposium proceedings.
The symposium was enriched by 3 keynote talks_ Maurizio Napolitano (Fondazione Bruno Kessler, Italy), Riccardo Rigon (University of Trento, Italy), Maria Brovelli (Politecnico di Milano, Italy).
As mentioned before, OGRS2016 also included workshops. They focused on specific topics and software and have reinforced the education side of the Symposium. We want to sincerely thank all the colleagues and friends who organized the workshops, shared and disseminated their knowledge among the participants.
The event could not have been organized without the support of the Research Institute for Geo-Hydrological Protection of the National Research Council of Italy, through its Director Fausto Guzzetti and of all the other friends and colleagues who are working for this institution.
The symposium was also supported by other institutions and persons in particular by Pierluigi de Rosa, from the Department of Physics & Geology of the University of Perugia, who has provided a substantial and fundamental aid in the organization of the event.
We also thank the members of the OGRS steering Board, and in particular Olivier Ertz from the University of Applied Sciences and Arts of Western Switzerland (HEIG-VD), Stéphane Joost from the École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL), Erwan Bocher and Gwendal Petit from the CNRS LAB-STICC laboratory (Laboratoire des Sciences et Techniques de l'Information, de la Communication et de la Connaissance) in France. They supported the scientific organization of the event.
We want to stress also the important patronages of the main administrative authorities of Perugia_ the Legislative Assembly of the Umbria Region, the Province of Perugia and the Municipality of Perugia.
Finally we also want to mention the support provided to the symposium by the Italian Geological Society, the Hazard and Risk Commission of the International Geographical Union, the Italian OSGeo Local Chapter and the Society of Professional Engineers of the province of Perugia.
Marchesini, Ivan and Salvati, Paola and Napolitano, Elisabetta and Donnini, Marco and Bianchi, Cinzia and Guzzetti, Fausto and Martinotti, Maria Elena and Fugnoli, Federico, 2018, LAND-deFeND: a tool for managing structured documentation on historical and recent geo-hydrological hazards,
EGU General Assembly 2018, Vienna, 08/04/2018-13/04/2018,
Abstract
Structured documentation on natural hazards is a key for (i) planning mitigation strategies and understanding ...
Structured documentation on natural hazards is a key for (i) planning mitigation strategies and understanding their
effectiveness, (ii) developing vulnerability curves for the quantitative estimation of the risk, (iii) analyzing the
threat posed by the climate induce disasters to the built environment and the individuals.
Among the other natural hazards, landslides and floods, hereinafter referred to as "geo-hydrological hazards", are
frequently triggered by intense and prolonged rainfall event, causing impacts and damage on the same area in a
short time.
The spatial and temporal frequency of geo-hydrological events and their impacts can be studied through the analysis of dedicated catalogues compiled at national or regional scales, where the medium/long-term actions for risk
mitigation strategies and land management are planned at administrative levels.
A number of databases and digital catalogues on natural hazards exist and were used for different scopes, including
research, insurance and economic purposes. The analysis of the existing databases dealing with geo-hydrological
hazards, at national scale, reveals some limitations_ (i) missed separation between the geographical location of
events and the location of their consequences or of the mitigation measures, (ii) non-compliance with the recent
European Commission EC directives on digital archives of natural hazards, (iii) inadequacy of the database structure for the compilation at different scale, (iv) partial focus on a single type of phenomenon (landslide or flood),
(v) restrictions on the type of geometry (point, line, polygon) to be used for the geospatial representation (e.g.
landslide shape, road, inundated area, house).
Here we present LAND-deFeND, an acronym for LANDslides and Floods National Database, a database structure
designed for overcome these limitations and capable of recording non-homogeneous historical and recent informations on landslides and floods, their consequences, mitigations and related costs.
The conceptual design of LAND-deFeND is aimed at concentrate and manage in a single database structure all
the relevant information on historical and recent geo-hydrological hazard, even if derived from different sources,
dating back to different periods and provided with different levels of accuracies.
The main innovation of the LAND-deFeND database structure is in its conceptual model, and regards the identification of four groups of entities used to describe the geo-hydrological events and their socio-economic and
environmental impacts. The core of the database structure is represented by the three Nature-related entities that
we differentiated in hierarchical levels_ "phenomenon", "event" and "trigger". Common denominator of this distinction is an increasing level of complexity_ from the single localized phenomenon, to the more extended event,
to the widest meteo-climatic or seismic trigger. Each entity is freestanding from the others, but inherently connected by an association table. The structure allows storing the physical, geographical and socio-economic data at
different degrees of detail, and makes it possible to store at the same time extremely detailed data or aggregated
information.
To test LAND-deFeND more than one thousand records of events occurred in Italy in the period between 2000-
2015 were added. The database structure is released under the "Open Database License" (ODbL) and a simple
QGIS interface was used for data entry.
Mauro Rossi, 2018, Analisi Misure da radar,
2018,
Abstract
Il documento descrive i risultati dell'analisi di dati radar messi a disposizione da ARPA Liguria ...
Il documento descrive i risultati dell'analisi di dati radar messi a disposizione da ARPA Liguria nell'ambito previste dall'Allegato Tecnico all'Accordo Quadro tra l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (CNR-IRPI) per la "Sperimentazione, validazione e sviluppo del sistema di allertamento regionale per la previsione di frane pluvio-indotte (SARF Liguria)" [DR-007, DA-005].
Dopo una breve introduzione (Capitolo 1), nel documento sono descritte l'accessibilità ai prodotti radar resi disponibili da ARPA Liguria e le relative specifiche (Capitolo 2). Successivamente sono descritte in dettaglio le procedure per l'importazione ed elaborazione dei dati (Capitolo 3) e i relativi risultati (Capitolo 4). Nel capitolo 5 sono riportate alcune conclusioni relative al possibile utilizzo dei dati radar nel Sistema di Allertamento Regionale per il possibile innesco di Frane indotte da pioggia in Liguria.
Mauro Rossi, 2018, Paesaggi Sicuri_ Strategie di prevenzione e adattamento – Rapporto su “Azione 4 – Attività B Disseminazione dei risultati”,
2018,
Abstract
Obiettivo del documento è descrivere i prodotti predisposti per la disseminazione dei risultati del progetto ...
Obiettivo del documento è descrivere i prodotti predisposti per la disseminazione dei risultati del progetto con particolare riferimento ai risultati della modellazione della pericolosità posta dai differenti tipi di frana (frane superficiali, colate, crolli) presenti nelle aree di studio ottenuti nell'ambito dell'Azione 2 e descritti dettagliatamente in [DR-003, DR-004 e DR-005].
A tal fine il prodotto descrive in dettaglio l'applicativo WebGIS (file "paesaggi_sicuri_webgis.zip" allegato al presente documento) realizzato per la consultazione dei risultati modellistici già consegnati in formato geografico insieme al [DR-003].
Mauro Rossi, 2018, Paesaggi Sicuri_ Strategie di prevenzione e adattamento – Rapporto su “Azione 2 – Attività D Individuazione di zone a maggiore pericolosità da frana per la possibile identificazione delle aree prioritarie di intervento”,
2018,
Abstract
Obiettivo del documento è descrivere i criteri per l'individuazione di zone a maggiore pericolosità da ...
Obiettivo del documento è descrivere i criteri per l'individuazione di zone a maggiore pericolosità da frana per la possibile identificazione delle aree prioritarie di intervento nell'area di studio del progetto. Tale attività si basa (i) sui risultati della modellazione della pericolosità posta dai differenti tipi di frana (frane superficiali, colate, crolli) presenti nelle aree di studio ottenuti nell'ambito dell'Azione 2 Attività B [DR-003] e (ii) risultati della validazione e verifica dei risultati della modellazione della suscettibilità e pericolosità posta da differenti tipologie di frana (frane superficiali o di scivolamento, colate, crolli) realizzate nelle aree di studio ottenuti nell'ambito dell'Azione 2 Attività C [DR-004].
Il documento ricapitola inizialmente le attività di modellazione e validazione della pericolosità e suscettibilità da frana (Capitolo 1). Successivamente sono descritti i criteri di utilizzo degli output modellistici per l'individuazione delle zone a maggiore pericolosità e/o suscettibilità da frana (Capitolo 2). Infine il Capitolo 3 descrive l'applicativo WebGIS (file "paesaggi_sicuri_webgis.zip" allegato al presente documento) realizzato per la consultazione dei risultati modellistici già consegnati in formato geografico insieme al [DR-003].
Mauro Rossi, Michele Santangelo, Ivan Marchesini, Massimiliano Alvioli, Francesco Bucci, Mauro Cardinali, Fausto Guzzetti, Federica Fiorucci, 2018, Paesaggi Sicuri_ Strategie di prevenzione e adattamento – Rapporto su “Azione 2 – Attività C Validazione e verifica dei risultati della modellazione”,
2018,
Abstract
Obiettivo del documento è descrivere le attività di validazione e verifica dei risultati della modellazione ...
Obiettivo del documento è descrivere le attività di validazione e verifica dei risultati della modellazione della suscettibilità e pericolosità posta da differenti tipologie di frana (frane superficiali o di scivolamento, colate, crolli) realizzate nelle aree di studio del progetto e descritte nel documento [DR-003]. Parte delle attività di validazione e verifica già riportante in tale documento verranno riprese e dove necessario ampliate.
Il documento descrive inizialmente gli approcci e i dati utilizzati per la validazione e verifica dei risultati modellistici (Capitolo 1). Successivamente il documento elenca i risultati delle attività di validazione e verifica e le relative considerazioni per le frane di tipo scivolamento (Capitolo 2), crollo (Capitolo 3) e colata rapida (Capitolo 4). Il Capitolo 5 sintetizza alcune considerazioni finali, mentre Il Capitolo 6 riporta la bibliografia di riferimento.
Mauro Rossi, Marco Donnini, Stefano Luigi Gariano, Stefania Camici, Francesca Ardizzone, 2018, Integrazione profilo climatico locale (Partner: Comune della Spezia),
2018,
Abstract
Integrazione al profilo locale del comune della Spezia realizzata nell'ambito del progetto ADAPT ...
Integrazione al profilo locale del comune della Spezia realizzata nell'ambito del progetto ADAPT
Mauro Rossi, Marco Donnini, Stefano Luigi Gariano, Stefania Camici, Francesca Ardizzone, 2018, Profilo climatico locale (Partner: Comune della Spezia),
2018,
Abstract
Il documento presente il profilo climatico locale realizzato per il Comune della Spezia nell'ambito del ...
Il documento presente il profilo climatico locale realizzato per il Comune della Spezia nell'ambito del progetto ADAPT
Jacobs, Liesbet; Dewitte, Olivier; Poesen, Jean; Sekajugo, John; Nobile, Adriano; Rossi, Mauro; Thiery, Wim; Kervyn, Matthieu, 2018, Field-based landslide susceptibility assessment in a data-scarce environment_ the populated areas of the Rwenzori Mountains,
Natural hazards and earth system sciences (Print) 18 (2018): 105–124. doi_10.5194/nhess-18-105-2018,
DOI: 10.5194%2Fnhess-18-105-2018
Abstract
The inhabited zone of the Ugandan Rwenzori Mountains is affected by landslides, frequently causing loss ...
The inhabited zone of the Ugandan Rwenzori Mountains is affected by landslides, frequently causing loss of life, damage to infrastructure and loss of livelihood. This area of ca. 1230 km(2) is characterized by contrasting geomorphologic, climatic and lithological patterns, resulting in different landslide types. In this study, the spatial pattern of landslide susceptibility is investigated based on an extensive field inventory constructed for five representative areas within the region (153 km(2)) and containing over 450 landslides. To achieve a reliable susceptibility assessment, the effects of (1) using different topographic data sources and spatial resolutions and (2) changing the scale of assessment by comparing local and regional susceptibility models on the susceptibility model performances are investigated using a pixel-based logistic regression approach. Topographic data are extracted from different digital elevation models (DEMs) based on radar interferometry (SRTM and TanDEM-X) and optical stereophotogrammetry (ASTER DEM). Susceptibility models using the radar-based DEMs tend to outperform the ones using the ASTER DEM. The model spatial resolution is varied between 10, 20, 30 and 90 m. The optimal resolution depends on the location of the investigated area within the region but the lowest model resolution (90 m) rarely yields the best model performances while the highest model resolution (10 m) never results in significant increases in performance compared to the 20 m resolution. Models built for the local case studies generally have similar or better performances than the regional model and better reflect site-specific controlling factors. At the regional level the effect of distinguishing landslide types between shallow and deep-seated landslides is investigated. The separation of landslide types allows us to improve model performances for the prediction of deep-seated landslides and to better understand factors influencing the occurrence of shallow landslides such as tangent curvature and total rainfall. Finally, the landslide susceptibility assessment is overlaid with a population density map in order to identify potential landslide risk hotspots, which could direct research and policy action towards reduced landslide risk in this under-researched, landslide-prone region.
Paola Salvati, Francesca Ardizzone, Francesco Bucci, Mauro Cardinali, Federica Fiorucci, Ivan Marchesini, Silvia Peruccacci, Mauro Rossi, Miche Santangelo, 2018, Analisi dei dati del censimento edifici in aree PAI a pericolosità idraulica,
2018,
Abstract
Obiettivo del documento è la relazione dei risultati del censimento degli edifici in aree a ...
Obiettivo del documento è la relazione dei risultati del censimento degli edifici in aree a pericolosità idraulica. Il lavoro di censimento si è svolto nell'ambito del progetto sentinelle del territorio e in collaborazione con il gruppo di volontari di protezione civile comunale, alcuni tecnici del comune e del personale di Irpi. Per l'individuazione delle aree dove eseguire il censimento dell'edificato sono state utilizzate le perimetrazioni della pericolosità idraulica definite dai PAI - Piani di Assetto Idrogeologico delle Autorità di Bacino territorialmente competenti. L'elaborato finale può essere considerato come livello informativo di fondamentale importanza per l'aggiornamento del piano di protezione civile comunale. Il censimento degli edifici ha avuto come obiettivo primario l'individuazione delle caratteristiche degli edifici inclusi nelle perimetrazioni PAI che in circostanza di allerte, emesse nel caso si prefiguri un rischio idraulico e/o idrogeologico, possano essere indicative di criticità per l'incolumità delle persone e quindi da aree da attenzionare
Paola Salvati, Francesca Ardizzone, Francesco Bucci, Mauro Cardinali, Federica Fiorucci, Ivan Marchesini, Mauro Rossi, Miche Santangelo, 2018, Analisi dei dati del censimento edifici in aree di versante a suscettibilità da frana da media ad elevata,
2018,
Abstract
Obiettivo del documento è la descrizione dei risultati del censimento degli edifici in aree di ...
Obiettivo del documento è la descrizione dei risultati del censimento degli edifici in aree di versante combinati con la suscettibilità da frana, elaborata per le differenti tipologie di frana. Per l'individuazione delle aree dove eseguire il censimento dell'edificato è stato utilizzato il risultato della modellazione della suscettibilità composita elaborata per tutto il territorio comunale e oggetto di una precedente consegna. L'elaborato finale può essere considerato come livello informativo di fondamentale importanza per l'aggiornamento del piano di protezione civile comunale.
Tale attività si è basata (i) sui risultati della modellazione della suscettibilità posta dai differenti tipi di frana (frane superficiali, colate, crolli) presenti nel territorio, (ii) sui risultati del censimento a scala di edificio espletato da tecnici professionisti incaricati dall'amministrazione comunale focalizzato sull'identificazione delle caratteristiche degli edifici.
Maria Teresa Brunetti, Silvia Peruccacci, Monica Solimano, Massimo Melillo, 2018, SARF Liguria – Raccolta, organizzazione e analisi di informazioni meteorologiche e…,
pp.1–17, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) e il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (CNR
IRPI) per la "Sperimentazione, validazione e sviluppo del Sistema di Allertamento Regionale
per la previsione di Frane pluvio-indotte in Liguria (SARF Liguria)".
Tale documento riporta dati e informazioni relativi alla consegna di un prodotto previsto
dall'Accordo:
? "Raccolta, organizzazione e analisi di informazioni meteo e geomorfologiche su
movimenti franosi indotti da piogge per la validazione del SARF Liguria"
Il presente documento è suddiviso in due capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai
contenuti del documento. Nel Capitolo 2 è descritto il catalogo degli eventi pluviometrici che
hanno prodotto frane in Liguria.
Mauro Rossi, Maria Teresa Brunetti, Silvia Peruccacci, Monica Solimano, Ivan Marchesini, 2018, SARF Liguria – Integrazione delle misure radar e della nuova mappa di suscettibilità nel SARF Liguria,
pp.1–62, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) e il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (CNR
IRPI) per la "Sperimentazione, validazione e sviluppo del Sistema di Allertamento Regionale
per la previsione di Frane pluvio-indotte in Liguria (SARF Liguria)".
Tale documento riporta dati e informazioni relativi alla consegna di due prodotti previsti
dall'Accordo:
? "Integrazione misure radar", e
? "Nuova mappa di suscettibilità regionale"
Allo scopo di introdurre le procedure di integrazione di misure radar e l'implementazione
della nuova mappa di suscettibilità regionale, nei primi cinque capitoli sono descritti (i) le
strutture tabellari della base dati del SARF Liguria (Capitolo 2), (ii) l'importazione e
l'aggiornamento dei dati anagrafici della rete pluviometrica del DPC (Capitolo 3), (iii)
l'importazione dei dati misurati e di previsione di pioggia e il calcolo dei livelli di criticità
(Capitoli 4 e 5); (iv) l'interpolazione dei dati a livello di pluviometro (Capitolo 6).
I due capitoli successivi descrivono le procedure di integrazione delle stime di pioggia da
radar (Capitolo 7) e il nuovo modello di suscettibilità utilizzato per il calcolo delle probabilità
d'innesco di frane pluvio-indotte (Capitolo 8).
L'ultimo capitolo (Capitolo 9) contiene i riferimenti bibliografici.
Maria Teresa Brunetti, Mauro Rossi, Ivan Marchesini, Silvia Peruccacci, Francesca Ardizzone, 2018, SARF Liguria – Manutenzione e potenziamento operativo del SARF Liguria,
pp.1–27, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) e il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (CNR
IRPI) per la "Sperimentazione, validazione e sviluppo del Sistema di Allertamento Regionale
per la previsione di Frane pluvio-indotte in Liguria (SARF Liguria)".
Tale documento riporta dati e informazioni utili alla "Manutenzione e potenziamento
operativo del SARF Liguria". In particolare, sono descritti (i) la base dati del SARF Liguria,
(ii) la nuova interfaccia grafica e le nuove funzioni del Sistema di Allertamento rispetto alla
versione precedente.
Il presente documento è suddiviso in tre capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai
contenuti del documento. Nel Capitolo 2 è descritta la struttura dati del SARF Liguria. Il
Capitolo 3 introduce le nuove funzionalità del sistema.
Maria Elena Martinotti, Maria Teresa Brunetti, Mauro Rossi, Ivan Marchesini, Silvia Peruccacci, 2018, SARF Liguria – Supporto per l’elaborazione di criteri per la definizione dei livelli di allerta,
pp.1–25, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) e il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (CNRIRPI)
per la "Sperimentazione, validazione e sviluppo del Sistema di Allertamento Regionale
per la previsione di Frane pluvio-indotte in Liguria (SARF Liguria)".
Tale documento riporta dati e informazioni utili al "Supporto per l'elaborazione di criteri per
la definizione dei livelli di allerta". In particolare, sono descritti (i) le procedure di validazione
delle previsioni del SARF Liguria e (ii) i risultati della validazione utili alla elaborazione di
criteri per la definizione dei livelli di allerta. Alcuni risultati delle attività di validazione, data
la loro numerosità o la loro dimensione, non sono contenuti nel documento ma sono stati
allegati separatamente.
Il presente documento è suddiviso in quattro capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione
ai contenuti del documento. Nel Capitolo 2 è descritta in dettaglio la procedura di validazione
delle previsioni del SARF Liguria. Il Capitolo 3 riporta i risultati della validazione e il Capitolo
4 elenca gli output allegati al presente rapporto.
Ivan Marchesini, Paola Salvati, Cinzia Bianchi, Maria Teresa Brunetti, Silvia Peruccacci, 2018, SARF Liguria – Progettazione della struttura del database e implementazione dell’interfaccia web-based,
pp.1–26, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito dell'Accordo Quadro di
collaborazione tra l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente Ligure (ARPAL) e il
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica
(CNR IRPI) per la "Sperimentazione, validazione e sviluppo del Sistema di Allertamento
Regionale per la previsione di Frane pluvio-indotte in Liguria (SARF Liguria)".
In particolare, il documento descrive la "Progettazione della struttura del database e
implementazione dell'interfaccia web-based per la raccolta e l'organizzazione di
informazioni meteorologiche e geomorfologiche su movimenti franosi indotti da piogge per
la validazione del SARF Liguria". Sono descritte (i) le ragioni che hanno portato allo
sviluppo della struttura della banca dati, (ii) i modelli concettuali, logico e fisico che sono
alla base dello sviluppo, (iii) le caratteristiche principali della struttura.
Viene inoltre fornito un manuale d'uso della interfaccia web al database.
Il presente documento è suddiviso in quattro capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione
ai contenuti del documento. Nel Capitolo 2 è descritta in dettaglio la progettazione e
l'implementazione della banca dati. Il Capitolo 3 descrive le caratteristiche tecniche del
database e il Capitolo 4 riporta il manuale d'uso.
Maria Teresa Brunetti, Silvia Peruccacci, 2018, SARF Sardegna – Relazione finale 1° anno,
pp.1–21, 2018,
Abstract
Il documento illustra le attività svolte durante il primo anno dell'Accordo tra la Direzione
generale della ...
Il documento illustra le attività svolte durante il primo anno dell'Accordo tra la Direzione
generale della Protezione Civile della Regione Sardegna, Servizio previsione rischi e dei
sistemi informativi, infrastrutture e reti e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica
(IRPI), Centro di Competenza (CC) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC). In
particolare, le attività previste riguardavano (i) la selezione e la formazione di un'unità di
personale, (ii) l'analisi della banca dati esistente e la raccolta, l'organizzazione e
l'elaborazione di informazioni meteorologiche e geomorfologiche su movimenti franosi
indotti da piogge nella Regione Sardegna, (iii) la regionalizzazione e la validazione delle
previsioni del Sistema di Allertamento Nazionale per il possibile innesco di Frane indotte da
pioggia in Italia (SANF) in Sardegna, (iv) la definizione di nuove soglie pluviometriche
empiriche per la previsione del possibile innesco di fenomeni franosi nel territorio regionale,
(v) il supporto alla realizzazione della carta di suscettibilità da frana in Sardegna, e (vi) la
formazione e il supporto per il personale della Regione Sardegna, e (vii) la relazione finale
sulle attività svolte.
Il presente documento è suddiviso in tre capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai
contenuti del documento. Nel Capitolo 2 sono elencate e descritte in dettaglio le attività
svolte dal CNR IRPI secondo quanto previsto nell'Allegato Tecnico relativo all'Accordo. Il
Capitolo 3 elenca i prodotti previsti e consegnati nell'ambito dell'Accordo.
Peruccacci S., Brunetti M.T., Gariano S.L., Melillo M., Vennari C., 2018, RELAZIONE SOGLIE PLUVIOMETRICHE – WP3 – VALUTAZIONE INTEGRATA DI DISSESTI GEO-IDROLOGICI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA, MODELLI INTERPRETATIVI DEI FENOMENI E DEFINIZIONE DI SOGLIE DI PIOGGIA PER IL POSSIBILE INNESCO DI FRANE SUPERFICIALI – P.O.R. PUGLIA 2014 – 2020,
D03-02, 2018,
Abstract
Il documento illustra le attività svolte dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Centro ...
Il documento illustra le attività svolte dall'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), Centro di Competenza (CC) del Dipartimento della Protezione Civile (DPC), nell'ambito del progetto dal titolo "Valutazione integrata di dissesti geo-idrologici nel territorio della regione Puglia, modelli interpretativi dei fenomeni e definizione di soglie di pioggia per il possibile innesco di frane superficiali" per la Sezione Protezione Civile della Regione Puglia.
In particolare, il documento è suddiviso in sei capitoli. Il Capitolo 1 contiene un'introduzione ai contenuti del documento. Il Capitolo 2 descrive il tool implementato dal CC CNR-IRPI per la ricostruzione degli eventi di pioggia e delle condizioni pluviometriche per l'innesco delle frane e la definizione oggettiva e riproducibile di soglie di pioggia empiriche a diverse probabilità di non superamento. Nel Capitolo 3 è descritta la rete pluviometrica regionale pugliese utilizzata per ricostruire gli eventi di pioggia presumibilmente responsabili dell'innesco dei fenomeni franosi. Nel Capitolo 4 viene descritto e analizzato il catalogo contenente le informazioni spaziali e temporali sui fenomeni franosi occorsi in Puglia. Il capitolo 5 mostra le condizioni pluviometriche responsabili dell'innesco dei fenomeni franosi e la definizione delle soglie pluviometriche empiriche per diverse probabilità di non superamento con le relative incertezze. Nello stesso capitolo viene mostrato il confronto tra la nuova soglia frequentista al 5% per la regione Puglia e le soglie precedentemente definite dal CC CNR-IRPI per altre regioni e per l'intero territorio nazionale. Il Capitolo 6 contiene l'elenco della bibliografia di riferimento.
Lollino P., Parise M., Vennari C., Marchesini I., 2018, RELAZIONE WP7_ ORGANIZZAZIONE E GESTIONE IN AMBIENTE GIS DELLA BANCA DATI SUI SINKHOLE IN PUGLIA-VALUTAZIONE INTEGRATA DI DISSESTI GEO-IDROLOGICI NEL TERRITORIO DELLA REGIONE PUGLIA, MODELLI INTERPRETATIVI DEI FENOMENI E DEFINIZIONE DI SOGLIE DI PIOGGIA PER IL POSSIBILE INNESCO DI FRANE SUPERFICIALI P.O.R. PUGLIA 2014 – 2020,
D07-02, 2018,
Abstract
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito del WP7 dell'Accordo di
Collaborazione tra la Regione ...
Il presente documento illustra le attività realizzate nell'ambito del WP7 dell'Accordo di
Collaborazione tra la Regione Puglia e l'Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica
(IRPI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) per la "Valutazione Integrata di
Dissesti Geo-Idrologici nel Territorio della Regione Puglia, Modelli Interpretativi dei
Fenomeni e Definizione di Soglie di Pioggia per il possibile innesco di frane superficiali".
In particolare, il documento illustra la "Organizzazione e gestione in ambiente GIS della
banca dati sui sinkhole in Puglia". Sono descritti (i) le modifiche apportate al modello fisico
del database, (ii) il progetto GIS, (iii).le funzioni di inserimento delle informazioni inerenti i
fenomeni di sinkhole.
Rossi, Mauro; Donnini, Marco, 2018, Estimation of regional scale effective infiltration using an open source hydrogeological balance model and free,
Environmental modelling & software 104 (2018): 153–170. doi_10.1016/j.envsoft.2018.03.005,
DOI: 10.1016%2Fj.envsoft.2018.03.005
Abstract
Effective infiltration (EI) is the amount of precipitation infiltrating into the soil and recharging the ...
Effective infiltration (EI) is the amount of precipitation infiltrating into the soil and recharging the aquifers. EI is estimated using direct or indirect methods or using water balance models. Direct and indirect methods lead to biased EI estimates, since based on simplified schemas of groundwater bodies and of their recharge mechanisms. Water balance models include different processes and variables, but they are seldom applied due to the limited availability of the input data, particularly at regional scales. We propose a method for EI estimation over large areas based on a monthly water balance model exploiting open source software and free/open data. The model integrates procedures to estimate EI and other water balance components, accounting for the uncertainty of input data. The model is calibrated in the Central Apennines (Italy), where EI reference values are available from the literature, and later applied in the Alps, where regional EI estimates are missing. (C) 2018 Elsevier Ltd. All rights reserved.
Rosa Maria Cavalli, 2018, Comparison of split window algorithms for retrieving measurements of sea surface temperature from MODIS Data in Near-Land Coastal Waters,
ISPRS international journal of geo-information 7 (2018). doi_10.3390/ijgi7010030,
DOI: 10.3390%2Fijgi7010030
Abstract
Split window (SW) methods, which have been successfully used to retrieve measurements of land surface ...
Split window (SW) methods, which have been successfully used to retrieve measurements of land surface temperature (LST) and sea surface temperature (SST) from MODIS images, were exploited to evaluate the SST data of three sections of Italian coastal waters. For this purpose, sea surface emissivity (SSE) values were estimated by adding the effects of salinity and total suspended particulate matter (SPM) concentrations, sea surface wind speed, and zenith observation angle. The total column atmospheric water vapor contents were retrieved from MODIS data. SST data retrieved from MODIS images using these algorithms were compared with SSTskin measurements evaluated from in situ data. The comparison showed that the algorithms for retrieving LST measurements minimized the error in SST data in near-land coastal waters with respect to the algorithms for retrieving SST measurements_ A method for retrieving LST measurements highlighted the smallest root-mean-square deviation (RMSD) value (0.48 K) and values of maximum bias and standard deviation (?) equal to -3.45 K and 0.41 K; the current operation algorithm for retrieving LST data highlighted the smallest values of maximum bias and ? (-1.37 K and 0.35 K) and an RMSD value of 0.66 K; and the current operation algorithm for retrieving global measurements of SST showed values of RMSD, maximum bias, and ? equal to 0.68 K, -1.90 K, and 0.40 K, respectively.
Cerra D.; Agapiou A.; Cavalli R.M.; Sarris A., 2018, An Objective Assessment of Hyperspectral Indicators for the Detection of Buried Archaeological Relics,
Remote sensing (Basel) 10 (2018). doi_10.3390/rs10040500,
DOI: 10.3390%2Frs10040500
Abstract
Hyperspectral images can highlight crop marks in vegetated areas, which may indicate the presence of ...
Hyperspectral images can highlight crop marks in vegetated areas, which may indicate the presence of underground buried structures, by exploiting the spectral information conveyed in reflected solar radiation. In recent years, different vegetation indices and several other image features have been used, with varying success, to improve the interpretation of remotely sensed images for archaeological research. However, it is difficult to assess the derived maps quantitatively and select the most meaningful one for a given task, in particular for a non-specialist in image processing. This paper estimates for the first time objectively the suitability of maps derived from spectral features for the detection of buried archaeological structures in vegetated areas based on information theory. This is achieved by computing the statistical dependence between the extracted features and a digital map indicating the presence of buried structures using information theoretical notions. Based on the obtained scores on known targets, the features can be ranked and the most suitable can be chosen to aid in the discovery of previously undetected crop marks in the area under similar conditions. Three case studies are reported_ the Roman buried remains of Carnuntum (Austria), the underground structures of Selinunte in the South of Italy, and the buried street relics of Pherai (Velestino) in central Greece.
Domeneghetti, Alessio; Tarpanelli, Angelica; Grimaldi, Luca; Brath, Armando; Schumann, Guy, 2018, Flow Duration Curve from Satellite_ Potential of a Lifetime SWOT Mission,
Remote sensing (Basel) 10 (2018). doi_10.3390/rs10071107,
DOI: 10.3390%2Frs10071107
Abstract
A flow duration curve (FDC) provides a comprehensive description of the hydrological regime of a ...
A flow duration curve (FDC) provides a comprehensive description of the hydrological regime of a catchment and its knowledge is fundamental for many water-related applications (e.g., water management and supply, human and irrigation purposes, etc.). However, relying on historical streamflow records, FDCs are constrained to gauged stations and, thus, typically available for a small portion of the world's rivers. The upcoming Surface Water and Ocean Topography satellite (SWOT; in orbit from 2021) will monitor, worldwide, all rivers larger than 100 m in width (with a goal to observe rivers as small as 50 m) for a period of at least three years, representing a potential groundbreaking source of hydrological data, especially in remote areas. This study refers to the 130 km stretch of the Po River (Northern Italy) to investigate SWOT potential in providing discharge estimation for the construction of FDCs. In particular, this work considers the mission lifetime (three years) and the three satellite orbits (i.e., 211, 489, 560) that will monitor the Po River. The aim is to test the ability to observe the river hydrological regime, which is, for this test case, synthetically reproduced by means of a quasi-2D hydraulic model. We consider different river segmentation lengths for discharge estimation and we build the FDCs at four gauging stations placed along the study area referring to available satellite overpasses (nearly 52 revisits within the mission lifetime). Discharge assessment is performed using the Manning equation, under the assumption of a trapezoidal section, known bathymetry, and roughness coefficient. SWOT observables (i.e., water level, water extent, etc.) are estimated by corrupting the values simulated with the quasi-2D model according to the mission requirements. Remotely-sensed FDCs are compared with those obtained with extended (e.g., 20-70 years) gauge datasets. Results highlight the potential of the mission to provide a realistic reconstruction of the flow regimes at different locations. Higher errors are obtained at the FDC tails, where very low or high flows have lower likelihood of being observed, or might not occur during the mission lifetime period. Among the tested discretizations, 20 km stretches provided the best performances, with root mean absolute errors, on average, lower than 13.3%.
Raphael Schneider, Angelica Tarpanelli, Karina Nielsen, Henrik Madsen, Peter Bauer-Gottwein, 2018, Evaluation of multi-mode Cryosat-2 altimetry data over the Po River against in situ data and a hydrodynamic model,
Advances in water resources 112 (2018). doi_10.1016/j.advwatres.2017.11.027,
DOI: 10.1016%2Fj.advwatres.2017.11.027
Abstract
Coverage of in situ observations to monitor surface waters is insufficient on the global scale, ...
Coverage of in situ observations to monitor surface waters is insufficient on the global scale, and decreasing across the globe. Satellite altimetry has become an increasingly important monitoring technology for continental surface waters. The ESA CryoSat-2 altimetry mission, launched in 2010, has two novel features. (i) The radar altimeter instrument on board of CryoSat-2 is operated in three modes; two of them reduce the altimeter footprint by using Delay-Doppler processing. (ii) CryoSat-2 is placed on a distinct orbit with a repeat cycle of 369 days, leading to a drifting ground track pattern. The drifting ground track pattern challenges many common methods of processing satellite altimetry data over rivers. This study evaluates the observation error of CryoSat-2 water level observations over the Po River, Italy, against in situ observations. The average RMSE between CryoSat-2 and in situ observations was found to be 0.38 meters. CryoSat-2 was also shown to be useful for channel roughness calibration in a hydrodynamic model of the Po River. The small across-track distance of CryoSat-2 means that observations are distributed almost continuously along the river. This allowed resolving channel roughness with higher spatial resolution than possible with in situ or virtual station altimetry data. Despite the Po River being extensively monitored, CryoSat-2 still provides added value thanks to its unique spatio-temporal sampling pattern.
Roberta Massini (1), Stefania Camici (2), Luca Ciabatta (2), Diana Salciarini (1), Massimiliano Alvioli (2), Luca Brocca (2), 2018, Toward and assessment of climate change impact of landslide occurrence in Central Italy through physically-based approaches,
16th Plinius Conference on Mediterranean Risks, pp. 1–1, Montpellier, 9-11 Ottobre 2018,
Abstract
Landslides are one of the most dangerous and widespread natural hazards that cause every year ...
Landslides are one of the most dangerous and widespread natural hazards that cause every year loss of human lifeand damage to properties. Nowadays, many approaches and models with the purpose to assess landslide hazardare available. Besides the evaluation of the occurrence of landslide over an area, these models can be used withbenefits to assess the effect of climate change on this kind of natural hazard, in order to mitigate the impact.In this study, the Transient Rainfall Infiltration and Grid-Based Regional Slope-Stability model (TRIGRS) hasbeen used to assess the variation in landslide occurrence in Central Italy. The rainfall projections of 6 RegionalCirculation Models (RCMs) were downscaled and weather generators were used for obtaining hourly rainfalltime series from daily RCMs raw data. Then, TRIGRS was employed to evaluate the stability conditions overthe analysis area during three different periods (1988-2005 as baseline, 2040-2069 and 2070-2069). For eachrainfall projection and for each temporal horizon, a rainfall event characterized by a return period of 5, 10, and50 years of daily rainfall is built and used to drive the model. The variation in the number of unstable grid cellsbetween present and future periods is considered to assess the impact of climate change on landslide occurrence.Preliminary results showed that the effects induced by the expected climatic trends are well reproduced by thephysically-based model, providing a worsening of the stability conditions when more severe climatic conditionsare considered to drive the model.
Santi E.; Paloscia S.; Pettinato S.; Brocca L.; Ciabatta L.; Entekhabi D., 2018, On the synergy of SMAP, AMSR2 AND SENTINEL-1 for retrieving soil moisture,
International journal of applied earth observation and geoinformation 65 (2018): 114–123. doi_10.1016/j.jag.2017.10.010,
DOI: 10.1016%2Fj.jag.2017.10.010
Abstract
An algorithm for retrieving soil moisture content (SMC) from synergic use of both active and ...
An algorithm for retrieving soil moisture content (SMC) from synergic use of both active and passive microwave acquisitions is presented. The algorithm takes advantage of the integration of microwave data from SMAP, Sentinel-1 and AMSR2 for overcoming the SMAP radar failure and obtaining a SMC product at enhanced resolution (0.1° × 0.1°) and improved accuracy with respect to the original SMAP radiometric SMC product. A disaggregation technique based on the Smoothing filter based intensity modulation (SFIM) allows combining the radiometric and SAR data. Disaggregated microwave data are used as inputs of an Artificial Neural Networks (ANN) based algorithm, which is able to exploit the synergy between active and passive acquisitions. The algorithm is defined, trained and tested using the SMEX02 experimental dataset and data simulated by forward electromagnetic models based on the Radiative Transfer Theory. Then the algorithm is adapted to satellite data and tested using one year of SMAP, AMSR2 and Sentinel-1 co-located data on a flat agricultural area located in the Po Valley, in northern Italy. Spatially distributed SMC values at 0.1° × 0.1° resolution generated by the Soil Water Balance Model (SWBM) are considered as reference for this purpose. The synergy of SMAP, Sentinel-1 and AMSR2 allowed increasing the correlation between estimated and reference SMC from R ? 0.68 of the SMAP based retrieval up to R ? 0.86 of the combination SMAP + Sentinel-1 + AMSR2. The corresponding Root Mean Square Error (RMSE) decreased from RMSE ? 0.04 m3/m3 to RMSE ? 0.024 m3/m3.
M. Alvioli(1), L. Frankfurt(2,3), V. Guzey(4), M. Strikman(3), M. Zhalov(4), 2018, Color fluctuation phenomena in gamma-A collisions at the LHC,
PHOTON 2017, pp. 151–156, Ginevra, 22-26 Maggio 2017,
Abstract
We explain that color fluctuations (CFs) in the light-cone photon wave function
lead to much stronger ...
We explain that color fluctuations (CFs) in the light-cone photon wave function
lead to much stronger shadowing in the coherent production both in the soft
regime ( -meson photoproduction) and in the hard regime (J/ photoproduction).
We make CF based predictions for the distribution over the number of
wounded nucleons nu in the inelastic photon-nucleus scattering. We show that
CFs lead to a dramatic enhancement of this distribution at nu = 1 and large
nu > 10. Our predictions can be tested in proton-nucleus and nucleus-nucleus
ultraperipheral collisions.
Fausto Guzzetti, 2018, Rischi naturali_ l’urgenza di una scienza nuova,
, pp. 127–133. Roma_ Treccani - Istituto della Enciclopedia Italiana, 2018,
Abstract
L'Europa ha una lunga storia di 'catastrofi naturali', sconvolgimenti dovuti a fenomeni naturali che pro- ...
L'Europa ha una lunga storia di 'catastrofi naturali', sconvolgimenti dovuti a fenomeni naturali che pro- ducono danni rilevanti e che possono uccidere le per- sone. Nel continente, si hanno notizie di terremoti dal 464 a.C., quando un sisma distrusse Sparta causando forse piu? di 20.000 morti, un numero altissimo per la popolazione dell'epoca. La prima eruzione vulcanica di cui si abbiano dettagli e? quella del Vesuvio del 79 d.C., che seppelli? Ercolano, Pompei, Stabia e altri villaggi sulle pendici del vulcano. L'eruzione uccise migliaia di persone, fra le quali Plinio il Vecchio, reca- tosi a osservare l'evento. Notizie di tsunami si hanno invece in Scozia e Inghilterra, a causa della frana sottomarina di Storegga, in Norvegia, fra il 6225 e il 6170 a.C. circa (secondo datazioni radiometriche), e nel golfo di Eubea, nel Mare Egeo, nel 464 a.C., a causa dello stesso terremoto che distrusse Sparta. Le inondazioni piu? antiche di cui si abbiano informazioni, in- vece, colpirono la penisola dello Jutland, in Dani- marca tra il 120 e il 114 a.C. La prima documentazione su frane in Italia risale al 218 a.C., quando frane e va- langhe travolsero l'esercito di Annibale che attraversava le Alpi.
Samuele Segoni (1), Luca Piciullo (2), Stefano Luigi Gariano (3), 2018, Preface: Landslide early warning systems_ monitoring systems, rainfall thresholds, warning models, performance evaluation and risk perception,
Natural hazards and earth system sciences (Online) 18 (2018): 3179–3186. doi_10.5194/nhess-18-3179-2018,
DOI: 10.5194%2Fnhess-18-3179-2018
Monserrat O.; Barra A.; Herrera G.; Bianchini S.; Lopez C.; Onori R.; Reichenbach P.; Sarro R.; Mateos R.M.; Solari L.; Liguerzana S.; Carralero I.P., 2018, SAFETY project_ Sentinel-1 based tools for geohazards monitoring and management,
GeoInformation For Disaster Management, pp. 351–355, Istanbul, Turkey, 18-21 March 2018,
Abstract
SAFETY is a two-years European project started the 1st January 2016 and ended the 1st ...
SAFETY is a two-years European project started the 1st January 2016 and ended the 1st January 2018. The general aim of the project was to develop a methodology and tools in order to exploit Sentinel-1 data for detecting and monitoring the activity state of geohazards (e.g. landslides, volcanic and subsidence) and evaluating their impact on built-up areas and infrastructure networks, at a regional scale. The products of the methodology must support Civil Protection Authorities (CPA) in the risk management activities at a regional scale. In this contest, a strong effort has been spent to generate products that must be operative_ reliable and easily to read by users who are not familiar with radar data. The developed procedure is fast, periodically repeatable, and case-adaptable. The methodology, allows the full exploitation of Sentinel-1 constellation data (wide area coverage, high temporal repeatability, freely available data) making feasible long term monitoring plannings. Moreover a free software tool for the Sentinel-1 SAR data processing has been developed. This work presents the developed methodology, through some images of the most significant results obtained over the two test sites of the project (the Canary Island, in Spain, and the Volterra municipality, in Italy), and explains both the strengths and the main lessons learnt for the future steps.
Barra, A., Monserrat, O., Solari, L., Herrera, G., Lopez, C., Onori, R., Reichenbach P., Gonzalez-Alonso E., Mateos R.M. Biancini S., & Crosetto, M, 2018, The Safety Project_ Sentinel-1 for the Management of Geological Risk,
Risk Analysis 2018, pp. 247–258, Seville, Spain, 6 - 8 June 2018,
Abstract
SAFETY (Sentinel-1 for geohazards regional monitoring and forecasting - safety.cttc.es) is a two-year research project ...
SAFETY (Sentinel-1 for geohazards regional monitoring and forecasting - safety.cttc.es) is a two-year research project funded under the ECHO (European Civil Protection and Humanitarian Aid Operations)
call "Prevention and preparedness projects in Civil Protection and marine pollution", which started on the 1st January 2016. The mission of the project was to improve the efforts in detecting and mapping
geohazards (i.e. landslide, volcanic and subsidence), by assessing their activity and evaluating their impact on built-up areas and infrastructure networks through space-borne radar data. This goal has been
achieved through the use of Sentinel-1 DInSAR (Differential Synthetic Aperture Radar Interferometry) derived products and the development of software tools. The most challenging part concerned the semi-
automatic generation of derived maps to be easily interpreted and exploited in the geohazard management by the Civil Protection Authorities, which are not usually familiar with DInSAR products.
This work provides an overview of the project activities, describing the developed procedure, the main outcomes, and the most significant results obtained over the two test sites of the project_ the Canary
Islands (Spain) and the Volterra municipality (Italy). The main goal of this work is to present the potentialities of Sentinel-1 interferometry as a regular complementary input for the regional scale
risk management.
S. Barbetta, M. Borga, L. Brocca, S. Camici, L. Ciabatta , C. Corradini , S. Crema, L. Marchi and T. Moramarco, 2018, Experimental Hydrological Database for Apennine Basins (DIBA, Database Idrologico Bacini Appenninici),
SISC 2018, Venezia-Mestre, 17-19/10/2018,
Abstract
New monitoring techniques (ground and remote sensing) for key hydrologic variables (rainfall, temperature, soil moisture ...
New monitoring techniques (ground and remote sensing) for key hydrologic variables (rainfall, temperature, soil moisture and river discharge) are of utmost importance for investigating the hydrological cycle in mountain areas.
The new technologies (TDR, radar for flow velocity measurement, remote sensing) are attractive for the derivation of spatially distributed hydrological information and they require ground data validation.
On this basis, reliable hydro-meteorological networks are essential for the knowledge of runoff generation process and, hence, for both water resources management and hydraulic risk mitigation.
The Special Project "Database Idrologico Bacini Appenninici" (DIBA), developed in the NextData CNR program, funded by the Italian Ministry of Education, University and Research, is aimed to develop a hydro-meteorological database as a component of the 'Network of Excellence' for the monitoring of mountains areas and to improve the knowledge of the hydrological cycle. DIBA is intended to provide a useful hydro-meteorological dataset to leverage for analyses concerning the climate and the main hydrological processes in catchments using ground and satellite observations. DIBA is structured as a WEB-GIS platform allowing, on the one hand, a wide sharing and participation of data by WEB and, on the other hand, a better use of data itself by GIS. The latter applies mainly to the identification of temporal-space pattern of hydrological variables and the inventory of thematic maps.
Paola Reichenbach, Mauro Rossi, Ivan Marchesini, Silvia Peruccacci, Maria Teresa BRunetti, IGME Team, DGPCE team, CDCP team, 2018, U-geohaz. Deliverable D4.6: Map and report on rockfall source areas modelling,
2018,
Abstract
Deliverable D4.6: Map and report on rockfall source areas modelling. This deliverable describes a new ...
Deliverable D4.6: Map and report on rockfall source areas modelling. This deliverable describes a new approach for a probabilistic identification of rockfalls source areas, using a combination of multiple statistical models able to reduce the subjectivity. The proposed model requires a map of the observed source areas and thematic information (e.g., morphometric indicators derived from DTM, lithological information that explicitly consider the mechanical behaviour of the rocks, vegetation information). The map of the probabilistic source areas will be the input for rockfall modelling that will be performed using STONE, a GIS-based rockfall simulation software that provided, among other information (energy and speed of block), the distance travelled by the blocks from different source areas.
P. Reichenbach, I. Marchesini, M. Rossi, S. Peruccacci, M.T. Brunetti, IGME Team, DGPCE team, CDCP team, 2018, U-Geohaz. Deliverable D3.1: User requirements,
2018,
Abstract
The actions defined and performed in the Activity 3.1 "Identification of user needs" are described ...
The actions defined and performed in the Activity 3.1 "Identification of user needs" are described in this document, which represents the first deliverable of WP3 "Tools and methods to support Early Warning System for Rockfalls". The main goal of the Activity 3.1 is to describe the needs coming from the involved CPA (i.e., Canarian Civil Protection Agency) to improve rockfall early warning management. This task benefits from the previous collaboration of IGME with the Canarian CPA in the framework of SAFETY project, where specific needs for rockfall hazard prevention in urban areas were evaluated. The user needs are defined considering Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030, identifying the most efficient and effective way to integrate U-Geohaz products and services into the CPA prevention actions. "User Needs" will be converted into Requirements for effective product and service developments.
The user needs will be identified considering the following activities_
- The review of international and EU strategies and Directives;
- The analysis of existing natural risk prevention procedures of the CPAs involved in the project.
The output will be organized in a list of user requirements, useful to support Civil Protection Authorities to increase the knowledge and the ability to manage and reduce geological risks.
The list of user requirements plays a crucial role as starting point and guidance for the development of the products and will be updated during the project. Additional useful input to the list could arise from the close collaboration among users, scientists and technological partners during the phases of the project.
P. Reichenbach, I. Marchesini, M. Rossi, S. Peruccacci, M.T. Brunetti, IGME Team, CDCP team, 2018, U-geohaz. Deliverable D4.4: Rockfall Information System (RIS) design,
2018,
Abstract
The actions defined and performed in the Activity 4.3 "Rockfall Information System "RIS" are described ...
The actions defined and performed in the Activity 4.3 "Rockfall Information System "RIS" are described in this document, which represents the third deliverable of WP4 "Tools and methods to support Early Warning System for Rockfalls". The main goal of the Activity 4.3 is to collect and update the necessary input data to support U-Geohaz products related to rockfall hazard. This system will increase the knowledge of rockfall prone urban areas, promoting risk assessments and better risk management in urban areas and increasing their resilience. The RIS will gather updated information on rockfall events, Geographic data, Soil Data, Vegetation Data, Climate data and Resilience Data (Source data, Rainfall thresholds). The implementation of the RIS will involve not only the CPAs but also the related organizations that account for the different necessary input data.
At the end of the project, a final demonstration of RIS will be done in one of the Canary island test site. The outcome of this task will be essential for the training of the U-Geohaz products in the WP5.
