La frana di Maierato (Calabria, Italia meridionale) del febbraio 2010_ caratteristiche geomorfologiche ed evoluzione

Antronico L.; Borrelli L.; Gullà G.; Sorriso-Valvo M., 2010, La frana di Maierato (Calabria, Italia meridionale) del febbraio 2010_ caratteristiche geomorfologiche ed evoluzione, GEAM. Geoingegneria ambientale e mineraria 2 (2010): 15–26.,
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Il fenomeno franoso attivatosi il 15 febbraio 2010 sul versante sinistro del torrente Scotrapiti nei pressi dell'abitato di Maierato (Calabria meridionale) in seguito ad un prolungato periodo di precipitazioni, ha interessato terreni mio-plio-quaternari rappresentati da calcari evaporitici del Miocene superiore, da argille, argille siltose e silt del Pliocene inf.-medio e da depositi continentali del Pleistocene. La frana ha coinvolto e distrutto alcune costruzioni rurali non adibite ad uso abitativo, due tratti della strada provinciale che attraversa l'area, ha provocato lo sbarramento del torrente Scotrapiti e la successiva formazione di un lago di sbarramento. Da un punto di vista tipologico, il fenomeno franoso è classifi cabile come uno scorrimento composto sviluppatosi in colata; la lunghezza totale del fenomeno è stimabile in circa 1,4 km, mentre il volume di materiale mobilizzato è stato stimato in circa 5 milioni di m3. Indagini geologiche e geomorfologiche, effettuate subito dopo l'evento, insieme alla disponibilità di un fi lmato e di dati da foto aeree hanno permesso di ricostruire la geometria ed il meccanismo di evoluzione del fenomeno franoso. La frana può essere considerata una riattivazione di un fenomeno franoso preesistente le cui cause predisponenti possono essere ricondotte al particolare assetto geologico-geomorfologico ed alle abbondanti piogge che hanno caratterizzato l'area nei mesi precedenti l'innesco. L'evoluzione rapida del fenomeno durante la fase parossistica (stimato in 4-5 m/s) è da imputare al comportamento meccanico che ha assunto, a seguito del movimento, il calcare evaporitico.

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