Il regime della falda costiera ionica di Metaponto

Polemio, M., 1994, Il regime della falda costiera ionica di Metaponto, Il ruolo dei fluidi nei problemi di Ingegneria geotecnica - III Convegno dei Ricercatori del Gruppo Nazionale del CNR di Ingegneria Geotecnica (GNCSIG), pp. 135–149, Mondoviì, Ottobre 1994,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/251541

La falda idrica sotterranea che si esamina interessa un acquifero poroso e costiero disposto lungo la costa ionica lucana, tra le foci dei fiumi Bradano a Nord e Sinni a Sud. In particolare, viene caratterizzato il complesso di relazioni esistenti tra i corpi idrici superficiali e sotterranei in un'area che si estende per oltre 20 Km lungo la costa e per 6 Km verso l'interno. In tale area affiorano estesamente, costituendo l'acquifero per la falda idrica in studio, depositi detritici, sia marini che continentali, di natura ciottolosa, sabbiosa e argillosa. L'ambiente in cui si muovono le acque sotterranee in studio è condizionato dalla modesta soggiacenza della stessa, dalle profonde incisioni fluviali con foce sullo Ionio e dai relativi deflussi idrici, dall'infiltrazione naturale e non, dovuta quest'ultima all'intensa irrigazione, dagli afflussi provenienti da altri corpi idrici sotterranei, dalla presenza del mare nonchè dall'uso intenso nei mesi estivi della risorsa idrica sotterranea esaminata. Per caratterizzare il regime della falda in tali complesse condizioni sono stati raccolte numerose serie di dati idrologiche. I dati pluviometrici e termometrici, relativi a un periodo di tempo pari a oltre 60 anni, hanno permesso di caratterizzare il clima e studiare l'infiltazione. I dati idrometrici, disponibili per circa 40 anni, hanno permesso di caratterizzare il regime fluviale dei principali corsi idrici. La raccolta, infine, di dati piezometrici relativi a una rete attiva per circa 30 anni ha permesso di perseguire le finalità di studio che il lavoro illustra. Alcune metodologie statistiche sono state applicate al fine di caratterizzare il regime della falda e per evidenziare l'influenza che su di essa hanno i corpi idrici superficiali e l'azione dell'uomo. Lo studio ha considerato l'evoluzione temporale dei fenomeni, utilizzando anche l'analisi spettrale e di correlazione, nonchè spaziale, mediante approcci tipici della Geostatistica.

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