Alcune caratteristiche geologiche della Valle dei Templi (Agrigento) di particolare interesse paesaggistico e turistico

Fiorillo F., Pagliarulo R., 2004, Alcune caratteristiche geologiche della Valle dei Templi (Agrigento) di particolare interesse paesaggistico e turistico, II Convegno Nazionale “Geologia e Turismo. Opportunità nell’economia del paesaggio, Bologna, settembre 2004,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/149210

L'area della Valle dei Templi, oltre allo straordinario patrimonio archeologico, presenta caratteri geologici di rilevante interesse paesaggistico e turistico. In molti casi gli aspetti archeologici e geologici sono strettamente interconnessi, facendone della Valle dei Templi uno straordinario sito di interesse geologico-turistico. I primi studi sulle caratteristiche geologiche dell'area sono dovuti a Stohr (1876) e le prime attribuzioni della Formazione di Agrigento al Calabriano sono fornite da Gignoux (1913) (in Ruggieri & Greco, 1966). Secondo quest'ultimo autore i terreni sarebbero disposti secondo una monoclinale immersa da N a S e costituita da due principali intercalazioni calcarenitiche. Quella stratigraficamente più bassa, ove culmina la Rupe Atenea, rappresenterebbe la base del Calabriano. Dal punto di vista più essenzialmente turistico, si può affermare che la valle dei Templi ha affascinato, per la sua bellezza poeti ed artisti di tutti i tempi. Tra i tanti risalte Johann Wolfgang Goethe e ancora oggi del paesaggio da lui ammirato nel 1787 quasi nulla è cambiato. Analizzando la topografia della città antica si fondono tracce di epoca preistorica, le vestigia più spettacolari della città greca, con gli imponenti templi, la maggior parte dei quali è fondata sul bordo meridionale del terzo livello calcarenitico, l'Acropoli, coincidente con la Rupe Atenea, la zona cosiddetta "sacra", la città ellenistico-romana ed infine i resti dell'occupazione cristiano-bizantina

Data from https://intranet.cnr.it/people/