Valutazione preventiva dell’instabilità del territorio
Valutazione preventiva dell'instabilità del territorio (frane, subsidenze) e delle infrastrutture nelle aree simicamente attive mediante telerilevamento satellitare, e indagini geofisiche e geotecniche in sito (VAPIT)
Background
L’urbanizzazione delle aree sismicamente attive e i cambiamenti climatici in atto, richiedono un nuovo approccio alla valutazione del rischio d’instabilità del terreno/infrastrutture. Ciò è particolarmente rilevante nelle regioni sismicamente attive in cui i danni ricorrenti da frane, cedimenti e deformazioni del suolo possono essere diffusi. Le indagini geotecniche e il monitoraggio in situ delle aree inclini all’instabilità, sono necessariamente limitate in termini di copertura spaziale e temporale e, pertanto, devono essere integrati dal telerilevamento e dalle indagini geofisiche.
Scopo
L’ obiettivo principale è promuovere la valutazione preventiva dell’instabilità del territorio (frane, subsidenze, cedimenti) e delle infrastrutture nelle aree sismicamente attive mediante telerilevamento satellitare (in particolare l’interferometria multi-temporale), e indagini geofisiche e geotecniche in situ, considerando vari contesti ambientali.
Metodi
Tecniche avanzate di interferometria multi-temporale usando immagini radar ad alta risoluzione
Monitoraggio accelerometrico a lungo termine (reti locali) e sfruttamento delle tecniche di ricognizione low-cost basate sull’analisi del rumore ambientale registrato da strumenti sismici portatili (tromografi)
Monitoraggio geo-idro-meccanico dei pendii instabili nel sud Italia, per una migliore valutazione dei rischi d’instabilità del suolo e fornitura di dati a terra da integrare con informazioni derivate dallo spazio
Risultati
Risultati principali/attesi:
- promuovere approcci complementari e cost-effective (“monitoraggio preventivo” tramite telerilevamento satellitare, rilevamento geofisico di ricognizione) e l’integrazione di informazioni telerilevate con quelle acquisite a terra per la valutazione preventiva dei potenziali pericoli d’instabilità del suolo e delle infrastrutture
- migliorare la comprensione degli effetti di sito e dei meccanismi di rottura del pendio durante terremoti attraverso un sistematico monitoraggio accelerometrico in situ (su pendii) dello scuotimento sismico
- sviluppare approcci più vincolati dai dati alle valutazioni di pericolosità di frana sismica, esplorando le tecniche di indagine speditiva a basso costo basate sull’analisi di rumore ambientale registrato dagli strumenti sismici portatili
- migliorare la comprensione delle relazioni fra i fattori causativi/innescanti e l’avvenimento della frana/riattivazioni, e fornire una valutazione più vincolata del rischio di frana attraverso il monitoraggio geo-idro-meccanico a lungo termine
Prodotti
La stima preventiva dell’instabilità del suolo (frane, subsidenze, cedimenti differenziali) e i rischi d’instabilità delle infrastrutture in aree sismicamente attive hanno evidenti implicazioni pratiche nel campo della riduzione del rischio (incolumità delle persone, e protezione della proprietà privata/collettiva). I risultati ottenuti attraverso le attività svolte nell’ambito del progetto avranno implicazioni pratiche in termini di prevenzione dei rischi.
Conclusioni
La disponibilità e la qualità dei dati rappresentano un problema cruciale per la valutazione affidabile (a scala locale) del rischio d’instabilità del terreno/infrastrutture. Il telerilevamento satellitare, le indagini geofisiche di ricognizione e il monitoraggio geo-idro-meccanico a lungo termine miglioreranno la nostra comprensione dei processi d’instabilità e contribuiranno così alla valutazione del rischio. Il monitoraggio in situ fornirà anche i dati necessari (verità a terra) da integrare con informazioni derivate dallo spazio.