Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Valeria Rago, 2016, RAPPORTO DEL SOPRALLUOGO DELL’11 MARZO 2014 sito di Nicotera (km 56 – tratta Eccellente-Rosarno),
pp.1–17, 2016,
Abstract
L'11 marzo 2014 è stato condotto un terzo sopralluogo speditivo sul sito di Nicotera, su ...
L'11 marzo 2014 è stato condotto un terzo sopralluogo speditivo sul sito di Nicotera, su richiesta informale di RFI. Rispetto a quanto riscontrato in occasione dei sopralluoghi precedenti (effettuati il 3 e il 18 febbraio 2014), si è riscontrato un ulteriore aggravamento del quadro fessurativo sui manufatti e sul versante, a causa della progressiva mobilizzazione del fenomeno franoso ubicato in corrispondenza dello sbocco nord della galleria ferroviaria al km 56 della tratta Eccellente-Rosarno.
Si descrivono gli esiti del sopralluogo.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Valeria Rago, 2016, RAPPORTO DEL SOPRALLUOGO DEL 27 MAGGIO 2014 Siti vari lungo la costa jonica settentrionale_ F. Nicà, T. Votagrande, F. Neto, Punta Alice,
pp.1–13, 2016,
Abstract
Il 27 maggio 2014 è stato condotto un sopralluogo speditivo su vari siti lungo la ...
Il 27 maggio 2014 è stato condotto un sopralluogo speditivo su vari siti lungo la costa jonica settentrionale della Calabria, su richiesta di RFI, nell'ambito delle attività previste dal Protocollo d'Intesa siglato da CNR-IRPI e RFI in data 14-15 maggio 2014 (CNR-IRPI prot. 1554 del 27.05.2014). Più in dettaglio, sono stati esaminati n.3 siti lungo le aste terminali di corsi d'acqua attraversati dalla linea ferroviaria (F. Nicà, T. Votagrande, F. Neto), e n.1 sito presso la costa, nei pressi di Punta Alice (Fig. 1). In Appendice, sono inoltre riportate alcune immagini tratte dal Web-GIS dell'IRPI di Cosenza (accessibile mediante opportuni privilegi all'indirizzo 194.119.196.83), in allestimento nell'ambito delle attività previste dal suddetto Protocollo d'Intesa.
Si riporta una descrizione sintetica di quanto riscontrato, con considerazioni in merito alle indagini suggerite per una caratterizzazione di dettaglio dei siti e delle relative problematiche di dissesto, finalizzata all'adozione di provvedimenti/interventi per la mitigazione/riduzione del rischio.
Giulio Iovine & Salvatore Gabriele, 2016, Caratterizzazione geologica e geotecnica lungo la linea “Battipaglia – Reggio Calabria”, tra km70+200 e km 70+396, di supporto all’adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico con proposta di Allegato Tecnico,
pp.1–31, 2016,
Abstract
Il presente documento definisce i contenuti e le modalità di esecuzione delle attività che l'IRPI ...
Il presente documento definisce i contenuti e le modalità di esecuzione delle attività che l'IRPI dovrà svolgere per la consulenza scientifica finalizzata alla "Caratterizzazione geologica e geotecnica lungo la linea "Battipaglia-Reggio Calabria" di supporto all'adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico", nell'ambito di quanto previsto dal Protocollo d'Intesa tra RFI e CNR-IRPI siglato il 14-15 maggio 2014 (prot. IRPI n.1554).
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, RAPPORTO RELATIVO ALLA RIUNIONE DEL 10 LUGLIO 2014 C,
pp.1–8, 2016,
Abstract
Si descrivono le attività svolte per lo studio del sito e i principali risultati in ...
Si descrivono le attività svolte per lo studio del sito e i principali risultati in attesa del completamento delle prospezioni in corso a valle del binario. Si riportano inoltre gli esiti di un sopralluogo in cantiere per la verifica dello stato dei luoghi e la selezione di opportune soluzioni tecniche per la riduzione del rischio geo-idrologico.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, RELAZIONE FINALE Caratterizzazione geologica e geotecnica di supporto all’adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico della sede ferroviaria in corrispondenza del km 56+616,
pp.1–613, 2016,
Abstract
La presente Relazione Finale riassume il complesso delle attività svolte da CNR-IRPI inerenti la caratterizzazione ...
La presente Relazione Finale riassume il complesso delle attività svolte da CNR-IRPI inerenti la caratterizzazione geologico-applicativa dell'area di interesse, la descrizione dell'attività deformativa riscontrata sul versante, lo studio preliminare delle possibili relazioni tra precipitazioni, livelli di falda, e deformazioni osservate, fornendo suggerimenti sui possibili interventi da realizzare.
autori:
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, Revisione del programma di indagini proposte per la caratterizzazione geologica e geotecnica, con approcci innovativi, del sito Francica – km 292, di supporto all’adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico,
pp.1–18, 2016,
Abstract
Sulla base delle evidenze riscontrate in occasione del sopralluogo del 3 novembre 2014, e accogliendo ...
Sulla base delle evidenze riscontrate in occasione del sopralluogo del 3 novembre 2014, e accogliendo la richiesta di rimodulazione avanzata da RFI, si propone un'aggiornamento della proposta di indagini geologico-tecniche con eventuali prospezioni dirette/indirette, anche in base all'evoluzione del fenomeno.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, PRECISAZIONI SUL PROGRAMMA DI INDAGINI E SUGLI INTERVENTI CONSIGLIATI A SEGUITO DEL SOPRALLUOGO DEL 04.11.2014 SITO RFI_ PISCIOTTA – KM 70,
pp.1–38, 2016,
Abstract
Sulla base delle evidenze riscontrate in occasione del sopralluogo del 4 novembre 2014 (durante il ...
Sulla base delle evidenze riscontrate in occasione del sopralluogo del 4 novembre 2014 (durante il quale è stato effettuato il collaudo e le misure di zero delle installazioni realizzate), e accogliendo le richieste avanzate da RFI di indicare i possibili interventi finalizzati alla riduzione del rischio geo-idrologico secondo approcci di analisi innovativi, si riportano di seguito alcune considerazioni sintetiche sulle indagini (in parte già compiute e in parte da completare), e sulla possibile realizzazione di un sistema di controllo attivo dei livelli di falda. Sulla base dei risultati delle indagini e dell'evoluzione del fenomeno, si potranno successivamente valutare eventuali necessità di ulteriori prospezioni/interventi/provvedimenti.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, Rapporto di sopralluogo ed attività proposte per la caratterizzazione geologica e geotecnica con approcci innovativi, al km 23 della linea “Lamezia Terme-Catanzaro Lido”, di supporto all’adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico,
pp.1–7, 2016,
Abstract
Si descrivono gli esiti di un sopralluogo speditivo in 2 siti di interesse per RFI, ...
Si descrivono gli esiti di un sopralluogo speditivo in 2 siti di interesse per RFI, ubicati nel territorio del comune di Marcellinara. Il primo dei siti corrisponde a uno sbocco della linea ferroviaria da un tratto in galleria, ove si registrano venute d'acqua e detriti in occasione di eventi pluviali significativi. Considerato il tipo di fenomeno e il contesto geologico (caratterizzato dalla presenza di evaporiti messiniane carsificate), si è ritenuto necessario far richiedere uno specifico rilievo da parte di personale specializzato in esplorazioni speleologiche. In base agli esiti di detto rilievo, si potranno formulare eventuali proposte di collaborazione.
Il secondo sito si trova all'incirca al km 23 della linea ferroviaria Lamezia Terme-Catanzaro Lido. Si descrive sinteticamente quanto riscontrato e prospettato ai fini di un'eventuale collaborazione, finalizzata alla caratterizzazione geologico-applicativa della problematica e all'indicazione di possibili rimedi, mediante approcci di indagine e di analisi innovativi, per la mitigazione/riduzione del rischio geo-idrologico
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, RELAZIONE PRELIMINARE SULLA PRIMA FASE DI ATTIVITÀ (2014) CON AGGIORNAMENTI A SEGUITO DEL SOPRALLUOGO DEL 12.02.2015 SITO RFI_ PISCIOTTA – KM 70,
pp.1–75, 2016,
Abstract
Si descrivono le evidenze geomorfiche e i risultati delle prime misure di campagna effettuate nel ...
Si descrivono le evidenze geomorfiche e i risultati delle prime misure di campagna effettuate nel sito RFI Pisciotta km 70, nell'ambito delle attività previste nel corso della PRIMA FASE DI ATTIVITÀ (2014), con annotazioni su quanto emerso in occasione del SOPRALLUOGO DEL 12.02.2015
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, RAPPORTO CONCLUSIVO – PRIMA FASE DI ATTIVITÀ (2014) SITO RFI_ PISCIOTTA – KM 70,
pp.1–821, 2016,
Abstract
Si riportano i risultati delle attività conoscitive e di monitoraggio (conoscitivo e di allertamento) svolte ...
Si riportano i risultati delle attività conoscitive e di monitoraggio (conoscitivo e di allertamento) svolte e coordinate nel corso della prima fase della Consulenza tecnico-scientifica per RFI, sito di Pisciotta.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, Rapporto di sopralluogo ed attività proposte per la caratterizzazione geologica e geotecnica con approcci innovativi, al km 37 della linea “Cosenza-Sibari”, di supporto all’adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico,
pp.1–8, 2016,
Abstract
Si descrivono le evidenze riscontrate nel corso di un sopralluogo e le attività proposte per ...
Si descrivono le evidenze riscontrate nel corso di un sopralluogo e le attività proposte per la caratterizzazione geologica e geotecnica con approcci innovativi, al km 37 della linea "Cosenza-Sibari", di supporto all'adozione di provvedimenti di mitigazione e alla progettazione di interventi di riduzione del rischio geo-idrologico.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, RAPPORTO INIZIALE – SECONDA FASE DI ATTIVITÀ (2015) – Sito Rfi_ Pisciotta – km 70,
pp.1–10, 2016,
Abstract
Si riportano i primi riscontri di rilievi e misure di campagna effettuati nel corso della ...
Si riportano i primi riscontri di rilievi e misure di campagna effettuati nel corso della seconda fase di attività (2015) nel sito Rfi_ Pisciotta - km 70.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele
con la collaborazione di
Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, RAPPORTO FINALE – SECONDA FASE DI ATTIVITÀ (2015) – Sito Rfi_ Pisciotta – km 70,
pp.1–370, 2016,
Abstract
Si descrivono le attività svolte nell'ambito del Progetto, inclusi i risultati delle prospezioni e delle ...
Si descrivono le attività svolte nell'ambito del Progetto, inclusi i risultati delle prospezioni e delle campagne di misura effettuate a scopo di monitoraggio.
Alessandro Mondini Angelica Tarpanelli Mauro Rossi Claudia Notarnicola Carlo Manin Ruth Sonnenshein Pablo Blanco, 2016, Commons (ESA-SEOM Project) D2.4: Product Validation Report (PVR),
2016,
Abstract
This document represents the Product Validation Report output result od WP2000 "Implementation and Validation" ...
This document represents the Product Validation Report output result od WP2000 "Implementation and Validation"
Alessandro Mondini Angelica Tarpanelli Mauro Rossi Claudia Notarnicola Carlo Manin Ruth Sonnenshein Pablo Blanco, 2016, Commons (ESA-SEOM Project) D2.3: Product Validation Plan (PVP),
2016,
Abstract
This document represents the Product Validation Plan output result od WP2000 "Implementatin and Validation" ...
This document represents the Product Validation Plan output result od WP2000 "Implementatin and Validation"
Alessandro Mondini Angelica Tarpanelli Mauro Rossi Claudia Notarnicola Carlo Manin Ruth Sonnenshein Pablo Blanco, 2016, Commons (ESA-SEOM Project) D2.2: Product Specification Document (PSD),
2016,
Abstract
This document represents the Product Specification Document output result od WP2000 "Implementatin and Validation" ...
This document represents the Product Specification Document output result od WP2000 "Implementatin and Validation"
Alessandro Mondini Angelica Tarpanelli Mauro Rossi Claudia Notarnicola Carlo Manin Ruth Sonnenshein Pablo Blanco, 2016, Commons (ESA-SEOM Project) D2.1 Detailed Processing Model (DPM),
2016,
Abstract
This document represents the Detailed processing model, output result of WP2000 "Implementation and validation" ...
This document represents the Detailed processing model, output result of WP2000 "Implementation and validation"
GIULIO IOVINE, SALVATORE GABRIELE
con la collaborazione di Vincenzo Basile, Claudia Bruno, Paola Caloiero, Daniela Distilo, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, Primo Rapporto – Sopralluogo del 7 marzo 2016 – Sito Rfi_ Pisciotta – km 70.,
pp.1–7, 2016,
Abstract
Si descrivono i risultati del primo sopralluogo effettuato il 7 marzo 2016 nel sito Rfi_ ...
Si descrivono i risultati del primo sopralluogo effettuato il 7 marzo 2016 nel sito Rfi_ Pisciotta - km 70, con particolare riguardo alle evidenze geomorfiche e alle misurazioni effettuate agli strumenti della rete di monitoraggio.
GIULIO IOVINE, SALVATORE GABRIELE, VINCENZO BASILE, DANIELA DISTILO
con la collaborazione di Claudia Bruno, Paola Caloiero, Teresa Le Pera, Francesco Muto (£), Valeria Rago, 2016, Rapporto – Sopralluogo del 4 agosto 2016 – Sito Rfi_ Pisciotta – km 70.,
pp.1–53, 2016,
Abstract
Si riportano i risultati del sopralluogo, effettuato il 4 agosto 2016 nel sito Rfi Pisciotta ...
Si riportano i risultati del sopralluogo, effettuato il 4 agosto 2016 nel sito Rfi Pisciotta - km 70, con particolare riferimento alle evidenze geomorfiche e alle misure eseguite agli strumenti della rete di monitoraggio.
Yoann Copard , Caroline Lebouteiller, David Regues-Munoz, Jerome Latron , Albert Sole?-Benet , Yolanda Canton, Estela Nadal-Romero, Marta Della Seta, Mauro Rossi, Domenico Capolongo, Olivier Maquaire, Estelle Forey, Christian Di-Giovanni, Francesc Gallart, Maurizio Delmonte, Francesca Vergari, Nicolas Massei, and Dino Torri, 2016, Catchments network on badlands around Mediterranean area (RESOBAM),
EGU2016, vienna, 10/04/2016,
Abstract
Between 2013 and 2014, a network funded by MISTRALS-ENVIMED institution, was born around some instrumented ...
Between 2013 and 2014, a network funded by MISTRALS-ENVIMED institution, was born around some instrumented catchments developing a badland-type morphology. This network has grouped 3 countries (France, Spain and Italy) with 12 scientific labs. RESOBAM has concerned two sites in France (Draix-Ble?one and Vaches Noires), three in Spain (Vallcebre, Araguas and El Cautivo) and some sites in Italy (Tuscany, Basilicata).
Main goal of this network was to federate the research around badlands at the European scale, by proposing some scientific topics as_ sediment and water transports / budget, (bio)geochemical cycles, agricultural (farming), education, restoration, cultural heritage, soil conservation / biodiversity, climatic change etc.
Other main interests were also to propose some common scientific projects and the development of students exchanges.
This communication presents the synthesis of our four meetings held at Draix, Zaragoza, Almeria? and Rouen and some perspectives to continue this network.
Giulio Iovine, Salvatore Gabriele, Vincenzo Basile, Daniela Distilo
con la collaborazione di
Claudia Bruno, Paola Caloiero, Teresa Le Pera, Francesco Muto, Valeria Rago, 2016, RAPPORTO – SOPRALLUOGO DEL 6 OTTOBRE 2016 – SITO RFI_ PISCIOTTA – KM 70,
pp.1–52, 2016,
Abstract
Si descrivono le evidenze geomorfiche riscontrate in campagna nel corso di un sopralluogo nel sito ...
Si descrivono le evidenze geomorfiche riscontrate in campagna nel corso di un sopralluogo nel sito RFI Pisciotta km 70, nonché gli esiti delle misure agli strumenti di monitoraggio ivi installati.
G. IOVINE (1), V. RAGO (1), F. LUCÀ (2), D. D'AMBROSIO (3), A. DE RANGO (3), R. RONGO (3), O. TERRANOVA (1)
con contributi di V. BASILE (1), C. BRUNO (1), G. CHIODO (4), G. COSCHIGNANO (1), D. DISTILO (1), S. GARIANO (1), P. IAQUINTA (1), T. LE PERA (1), F. MUTO (5), J. PALAZZO (1), S. PASCALE (1), A. PELLEGRINO (4), S. SIVIGLIA (4), W. SPATARO (3), 2016, Analisi degli effetti al suolo e applicazioni di modellistica idrologica. Rapporto n. 2 – secondo semestre di attività – Progetto RAMSES.,
pp.1–431, 2016,
Abstract
Si descrivono i risultati conseguiti dopo i primi 6 mesi di attività del Progetto RAMSES, ...
Si descrivono i risultati conseguiti dopo i primi 6 mesi di attività del Progetto RAMSES, relativi ad analisi degli effetti al suolo e applicazioni di modellistica idrologica. In particolare, sono riportati i risultati delle valutazioni di suscettibilità da frane superficiali all'innesco, alla propagazione sui versanti e all'invasione lungo i tratti terminali dei corsi d'acqua.
G. IOVINE (1), V. RAGO (1), F. LUCÀ (2), D. D'AMBROSIO (3), A. DE RANGO (3), R. RONGO (3), O. TERRANOVA (1)
con contributi di V. BASILE (1), C. BRUNO (1), G. CHIODO (4), G. COSCHIGNANO (1), D. DISTILO (1), S. GARIANO (1), P. IAQUINTA (1), T. LE PERA (1), F. MUTO (5), J. PALAZZO (1), S. PASCALE (1), A. PELLEGRINO (4), S. SIVIGLIA (4), W. SPATARO (3), 2016, Analisi degli effetti al suolo e applicazioni di modellistica idrologica. Rapporto n. 1 – primo semestre di attività – Progetto RAMSES.,
pp.1–38, 2016,
Abstract
Si descrivono i risultati conseguiti dopo i primi 6 mesi di attività del Progetto RAMSES, ...
Si descrivono i risultati conseguiti dopo i primi 6 mesi di attività del Progetto RAMSES, relativi ad analisi degli effetti al suolo e applicazioni di modellistica idrologica. In particolare, sono descritti i metodi di analisi e le procedure modellistiche che si intendono utilizzare nella fase successiva del Progetto ai fini di pervenire a valutazioni di suscettibilità all'innesco, alla propagazione sui versanti e all'invasione lungo i tratti terminali dei corsi d'acqua.
G. IOVINE, S. GABRIELE, O. TERRANOVA
con la collaborazione di V. BASILE, C. BRUNO, P. CALOIERO, D. DISTILO, T. LE PERA, J. PALAZZO, S. PASCALE, V. RAGO, 2016, Rapporto sintetico inerente il sopralluogo speditivo, effettuato nel territorio di Corigliano e Rossano colpito dal nubifragio del 12 agosto 2015.,
pp.1–17, 2016,
Abstract
Si descrivono i risultati di un rilevamento speditivo, effettuato nel territorio di Corigliano e Rossano ...
Si descrivono i risultati di un rilevamento speditivo, effettuato nel territorio di Corigliano e Rossano colpito dal nubifragio del 12 agosto 2015. In particolare, si riportano gli effetti al suolo delle piogge intense, con relativa localizzazione.
G. IOVINE, V. RAGO, G. COSCHIGNANO, O. TERRANOVA
con la collaborazione di V. BASILE, C. BRUNO, P. CALOIERO, D. DISTILO, T. LE PERA, J. PALAZZO, S. PASCALE, 2016, Analisi della suscettibilità da invasione di flussi iper-concentrati e colate detritico-fangose lungo i tratti terminali dei bacini di studio del Progetto RAMSES. Atlante delle simulazioni effettuate.,
pp.1–176, 2016,
Abstract
Si riassumono sinteticamente (attraverso figure e tabelle) i risultati di analisi della suscettibilità da invasione ...
Si riassumono sinteticamente (attraverso figure e tabelle) i risultati di analisi della suscettibilità da invasione di flussi iper-concentrati e colate detritico-fangose lungo i tratti terminali dei bacini di studio del Progetto RAMSES.
G. IOVINE, S. GABRIELE, O. TERRANOVA
con la collaborazione di V. BASILE, C. BRUNO, P. CALOIERO, D. DISTILO, T. LE PERA, J. PALAZZO, S. PASCALE, V. RAGO, 2016, Sopralluogo speditivo in siti minacciati da recenti episodi di dissesto idrogeologico lungo la linea ferroviaria nel tratto della Costa Viola (tra Scilla e Bagnara Calabra).,
pp.1–10, 2016,
Abstract
Descrizione dei risultati di un sopralluogo in siti minacciati, nell'autunno 2015, da episodi di dissesto ...
Descrizione dei risultati di un sopralluogo in siti minacciati, nell'autunno 2015, da episodi di dissesto idrogeologico lungo la linea ferroviaria nel tratto della Costa Viola (tra Scilla e Bagnara Calabra). Si riportano le evidenze raccolte in campagna e considerazioni inerenti il rischio cui risultano esposte le infrastrutture di interesse.
G. IOVINE, V. RAGO, G. COSCHIGNANO, O. TERRANOVA
con la collaborazione di V. BASILE, C. BRUNO, D. DISTILO, T. LE PERA, J. PALAZZO, S. PASCALE, 2016, Rilievi speditivi degli attraversamenti lungo i tratti terminali dei bacini di studio nelle aree di interesse del Progetto RAMSES (Costa Viola e Locride).,
pp.1–42, 2016,
Abstract
Sono riportati i risultati di alcuni rilievi speditivi effettuati in corrispondenza degli attraversamenti lungo i ...
Sono riportati i risultati di alcuni rilievi speditivi effettuati in corrispondenza degli attraversamenti lungo i tratti terminali dei bacini di studio nelle aree di interesse del Progetto RAMSES (Costa Viola e Locride). In particolare, si descrivono le caratteristiche degli attraversamenti, i caratteri sedimentologici in alveo, e altri dettagli utili per la modellazione dinamica dei flussi.
Fifamè Koudogbo (1), Marco Bianchi (1), Rubén Iglesias (1), Hervé Caumont (2), Fabrizio Pacini (2), Francesca Ardizzone (3), Mauro Rossi (3), Alessandro Mondini (3), Christian Bignami (4), Vassilis Sakkas (4), Natalia Spanou (4), 2016, Progetto MEMPHIS.D3.3 Report of trial cases plan,
2016,
Abstract
This document is the deliverable D3.3 Trial Case readiness; it defines and describes the trial ...
This document is the deliverable D3.3 Trial Case readiness; it defines and describes the trial cases that are foreseen in the framework of the MEMpHIS project.
The defined trial cases are designed to address real world use cases targeting landslide and seismic hazard mapping based on the use of EO data together with ancillary information.
This document is organised as follows_
Trial cases objectives, for both landslide and earthquakes (paragraph 2)
Pilot project description (paragraph 3 and 4)
Trial case setup and exploitation plan (paragraph 5)
Francesca Ardizzone (1), Federica Fiorucci (1), Paola Reichenbach (1), Michele Santangelo (1), Alessandro Mondini (1), Christian Bignami (2), Matteo Albano (2), Salvatore Stramondo (2), Natalia Spanou (3), Vassilis Sakkas (4), 2016, Progetto MEMPHIS.D5.1: Report of the assessment of requirements,
pp.1–18, 2016,
Abstract
The main objective of WP5000, "Future space assets for DRR (Disaster and Risk Reduction)", is ...
The main objective of WP5000, "Future space assets for DRR (Disaster and Risk Reduction)", is to perform a gap analysis between the current space technology and the user needs required for landslide and seismic hazard mapping. As a result, a requirements baseline, including EO data types, processing methods, output products, ICTs storage and processing options, and current and future planned missions, is delivered for future space assets in DRR. WP5000 is subdivided in four sub-tasks including WP5100 "User needs analysis" aimed to define the EO technical requirements for landslide and seismic hazard evaluation, including the user required to prepare landslide inventory maps, a prerequisite for landslide hazard assessment.
The deliverable describes user requirements and system specifications (satellite imagery types and characteristics) appropriate for landslide and seismic hazard evaluation. For landslide hazard we analyse_ i) the requirements of the satellite images useful to prepare landslide inventory maps and ii) the system specifications for the optical and the SAR sensors. This report, will consider only the landslide inventory maps acquired using the photo-interpretation. The interpretation of aerial photographs or satellite images is the method most widely used to prepare inventory maps necessary to evaluate landslide hazard posed by a population of mass movements. For seismic hazard, we focus on the requirements associated with the existing solutions and on the ICT system specifications.
Polemio M., De Giorgio G., Basso A., Zuffianò L.E., 2016, Rapporto sulle attività inerenti gli acquiferi costieri carbonatici posti lungo la costa ionico-adriatica,
2016,
Abstract
Gli acquiferi costieri di natura carbonatica sono, a scala globale, una fonte primaria di risorse ...
Gli acquiferi costieri di natura carbonatica sono, a scala globale, una fonte primaria di risorse idriche sotterranee, il cui naturale efflusso a mare garantisce il perdurare di pregevoli ma delicati equilibri ecologici, il cui rilievo ambientale e spesso poco noto quanto poco o affatto e apprezzata la dipendenza di tali equilibri dalla stazionarietà degli aspetti qualitativi e quantitativi dei suddetti efflussi.
Al contempo, le aree costiere, nel corso dell'ultimo secolo e, in particolare, nella seconda meta, hanno progressivamente assunto un ruolo di primaria importanza per lo sviluppo socio-economico. A questo fenomeno si e associato con un crescente sviluppo delle attività commerciali, industriali e ricreative legate alla crescente pressione antropica, con conseguente aumento dell'urbanizzazione, e delle infrastrutture stradali e marine, realizzate per lo più senza adeguati criteri di compatibilità territoriale, che hanno determinato un progressivo deterioramento delle condizioni ambientali delle fasce costiere e comunque incrementato il numero di potenziali centri di pericolo per i rischi di inquinamento delle acque sotterranee.
Il crescente utilizzo delle acque sotterranee, l'intrusione marina e il sovrasfruttamento, l'intrinseca ed elevata vulnerabilità di tali acquiferi unitamente alla crescente presenza di potenziali sorgenti inquinanti, fa si che lo studio degli acquiferi costieri divenga sembra più rilevante non solo per il soddisfacimento della domanda idrica ma anche per garantire il duraturo equilibrio ecologico di numerose aree costiere.
Conclusa l'attività sule acque sotterranee che trovano efflusso nel Mar Piccolo di Taranto, l'Unita operativa CNR-IRPI ha intrapreso una nuova attività, di tipo sinottico, sugli acquiferi costieri carbonatici. Focalizzando l'attenzione sul bacino Mediterraneo, l'attenzione e posta agli acquiferi costieri carbonatici presenti lungo la costa ionico-adriatica.
De Giorgio G., Polemio M., 2016, Carta delle classi di permeabilità. Rapporto sulle attività inerenti gli acquiferi costieri carbonatici posti lungo la costa ionico-adriatica,
2016,
Abstract
La Carta delle classi di permeabilità, composta da 6 Tavole, è uno degli ...
La Carta delle classi di permeabilità, composta da 6 Tavole, è uno degli elaborati grafici realizzati nell'ambito delle attività realizzate nello studio degli acquiferi costieri carbonatici posti lungo la costa ionico-adriatica di sette territori nazionali, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia.
De Giorgio G., Polemio M., 2016, Carta litologica. Rapporto sulle attività inerenti gli acquiferi costieri carbonatici posti lungo la costa ionico-adriatica,
2016,
Abstract
La Carta litologica, composta da 6 Tavole, è uno degli elaborati grafici realizzati nell'ambito delle ...
La Carta litologica, composta da 6 Tavole, è uno degli elaborati grafici realizzati nell'ambito delle attività realizzate nello studio degli acquiferi costieri carbonatici posti lungo la costa ionico-adriatica di sette territori nazionali, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Albania e Grecia.
Francesca Santaloia, Domenico Casarano, Nicolò Colombani, Vittoria Dragone, Pier Paolo Limoni, Livia Emanuela Zuffianò, Maurizio Polemio, 2016, III Technical Report of progress “Groundwater modelling realisation” – Formulation of a framework to guide the development of a numerical groundwater model to estimate the sustainable yield of the main sea level aquifer system,
2016,
Abstract
After the two preliminary phases of activities, which included a data exchange and an exchange ...
After the two preliminary phases of activities, which included a data exchange and an exchange of visits of both research groups, this Technical Report is the main part of the activities realised for the Cooperation Covenant "Formulation of a framework to guide the development of a numerical groundwater model to estimate the sustainable yield of the main sea level aquifer system", agreed between the Research Institute for Geo-Hydrological Protection (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) of the Italian National Research Council (Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR), thereinafter CNR IRPI, and the Maltese Sustainable and Water Conservation Unit of Ministry for Energy and Health, thereinafter SEWCU.
Polemio M., 2016, Monitoring and management of coastal karstic aquifers,
Giornata di studio e divulgazione scientifica "Lo studio e la tutela delle acque sotterranee", Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell'Università di Bari, Bari, 25/10/2016,
Abstract
The invited talk is focused on monitoring and management of coastal karstic aquifers, starting from ...
The invited talk is focused on monitoring and management of coastal karstic aquifers, starting from an European overview and focusing on the Apulian experience.
Nigrelli G., Chiarle M., 2016, Sistema di osservazione da remoto del bacino glaciale della Bessanese (Balme, TO),
2016,
Abstract
sistema di osservazione da remoto mediante Livecam PANOMAX, realizzato nell'ambito del RiST Project_ Ricerca Scientifica ...
sistema di osservazione da remoto mediante Livecam PANOMAX, realizzato nell'ambito del RiST Project_ Ricerca Scientifica e Tecnologica nel bacino glaciale della Bessanese (Balme, TO)
Polemio M., 2016, L’esperienza di studio delle piene nel territorio di Bari_ un caso significativo per l’ambiente carsico,
Convegno: BIOGRAFIA DI UN'IDEA: L'insegnamento di Salvatore Puglisi e l'attualità delle Sistemazioni Idraulico-Forestali, Aula Magna di Agraria, Via Amendola 165/A, Bari, Università di Bari, 9-10/02/2016,
Abstract
Nelle zone carsiche il deflusso fluviale è molto basso in termini di percentuale delle piogge ...
Nelle zone carsiche il deflusso fluviale è molto basso in termini di percentuale delle piogge efficaci; in molti casi, è così raro da considerarsi eccezionale ogni qual volta si verifichi a prescindere dal valore di picco della piena. Tuttavia, molti tipi di processi alluvionali possono essere identificati in un territorio carsico. Discussi i diversi tipi, si considerano le alluvioni relative a un territorio dominato dal carso nudo, con un caso di studio di una zona mediterranea dominata interessata da clima semi-arido, corrispondente in parte alla vasta area urbanizzata di Bari. In questo casi le inondazioni sono rare, brevi e improvvise, ma gli effetti sono spesso molto drammatici. Sono stati utilizzati tre tipi di analisi. L'analisi storica incentrata sulla serie di eventi alluvionali storici, che ha fornito un mezzo per definire il periodo di occorrenza delle piene e i livelli di danno, risultate da porsi in relazione alle principali tappe dello sviluppo delle attività umane. L'analisi idrologica ha considerato lunghe serie temporali di precipitazioni brevi massimi annuali, al fine di valutare il tempo di ritorno delle precipitazioni di breve durata e alta intensità che causano gli eventi di piena. L'analisi geomorfologica ha considerato le precipitazioni meteoriche, le caratteristiche idrogeologiche delle rocce e terreni affioranti e i dati geomorfologici del bacino imbrifero per calcolare le precipitazioni nette o efficaci e le caratteristiche dell'onda di piena. L'analisi storica delle inondazioni e dei danni ha evidenziato quattro periodi di piena, distinti sulla base del periodo di occorrenza e l'entità dei danni. Appare che l'insegnamento fornito da tali eventi catastrofici sia stato rapidamente rapidamente dimenticato. Le analisi di tipo idrologico e geomorfologico hanno mostrato le peculiarità della piena del 2005. Il tempo di ritorno massimo delle precipitazioni per l'evento 2005 è stato dovuto alla eccezionale pioggia cumulata in tre ore. Questo studio dimostra che vi siano le metodologie per stimare le caratteristiche di flusso di picco anche quando le serie temporali di misura del deflusso fluviale non siano disponibili, anche nel caso di territori dominati dal prevalere dell'infiltrazione sul ruscellamento, consentendo in tal modo di migliorare la nostra capacità di prevedere gli effetti di gravi inondazioni anche nelle aree carsiche.
Polemio M., 2016, L’esperienza di studio delle piene nel territorio di Bari_ un caso significativo per l’ambiente carsico,
Convegno: BIOGRAFIA DI UN'IDEA: L'insegnamento di Salvatore Puglisi e l'attualità delle Sistemazioni Idraulico-Forestali, Aula Magna di Agraria, Via Amendola 165/A, Bari, Università di Bari., 9-10/02/2016,
Abstract
Nelle zone carsiche il deflusso fluviale è molto basso in termini di percentuale delle piogge ...
Nelle zone carsiche il deflusso fluviale è molto basso in termini di percentuale delle piogge efficaci; in molti casi, è così raro da considerarsi eccezionale ogni qual volta si verifichi a prescindere dal valore di picco della piena. Tuttavia, molti tipi di processi alluvionali possono essere identificati in un territorio carsico. Discussi i diversi tipi, si considerano le alluvioni relative a un territorio dominato dal carso nudo, con un caso di studio di una zona mediterranea dominata interessata da clima semi-arido, corrispondente in parte alla vasta area urbanizzata di Bari. In questo casi le inondazioni sono rare, brevi e improvvise, ma gli effetti sono spesso molto drammatici.
Sono stati utilizzati tre tipi di analisi. L'analisi storica incentrata sulla serie di eventi alluvionali storici, che ha fornito un mezzo per definire il periodo di occorrenza delle piene e i livelli di danno, risultate da porsi in relazione alle principali tappe dello sviluppo delle attività umane. L'analisi idrologica ha considerato lunghe serie temporali di precipitazioni brevi massimi annuali, al fine di valutare il tempo di ritorno delle precipitazioni di breve durata e alta intensità che causano gli eventi di piena. L'analisi geomorfologica ha considerato le precipitazioni meteoriche, le caratteristiche idrogeologiche delle rocce e terreni affioranti e i dati geomorfologici del bacino imbrifero per calcolare le precipitazioni nette o efficaci e le caratteristiche dell'onda di piena.
L'analisi storica delle inondazioni e dei danni ha evidenziato quattro periodi di piena, distinti sulla base del periodo di occorrenza e l'entità dei danni. Appare che l'insegnamento fornito da tali eventi catastrofici sia stato rapidamente rapidamente dimenticato.
Le analisi di tipo idrologico e geomorfologico hanno mostrato le peculiarità della piena del 2005. Il tempo di ritorno massimo delle precipitazioni per l'evento 2005 è stato dovuto alla eccezionale pioggia cumulata in tre ore.
Questo studio dimostra che vi siano le metodologie per stimare le caratteristiche di flusso di picco anche quando le serie temporali di misura del deflusso fluviale non siano disponibili, anche nel caso di territori dominati dal prevalere dell'infiltrazione sul ruscellamento, consentendo in tal modo di migliorare la nostra capacità di prevedere gli effetti di gravi inondazioni anche nelle aree carsiche.
Cossu R.(2), Carella C.(4), Garavaglia R.(4), Limoni P.P.(1), Miano T.(3), Mondelli D.(3), Pizzardini P.(2), Romanazzi A.(1), Santaloia F.(1), Zuffianò L.E.(1), Polemio M.(1), 2016, Geochemical and hydrogeological study of groundwater quality degradation of a coastal karstic aquifer (southern Italy),
9th International Association of Hydrological Sciences Groundwater Quality Conference(GQ16), Shenzhen, China, 24-28/07/2016,
Abstract
The attention of local communities and authorities was focused on the level of groundwater nitrate ...
The attention of local communities and authorities was focused on the level of groundwater nitrate of a wide coastal karstic aquifer, not far from the town of Bari (southern Italy), worried about the potential effect of sanitary and unsecure landfills. The study considered each potential source of nitrate, considering the type of local land use_ mineral fertilizers, septic waste, animal manure and landfill leachate. The hydrochemical investigation was conducted on groundwater of the limestone aquifer and on leachate samples. The most important chemical parameters (Ca2+, Mg2+, Na+, K+, Cl-, SO42-, NO3-) and some minor constituent (Fe, Mn, Hg, As, Zn) are taken into account. In particular the environmental isotopes of hydrogen (H), carbon (C), nitrogen (N) and oxygen (O) were used to identify the groundwater provenance and geochemical reactions. The stable isotopes oxygen-18 (18O) and deuterium (2H) were used to investigate the origin of water in the aquifer system in the study area. The combination of NO3- concentration with ?15N-NO3- and 18O-NO3- in water also provides valuable information for identifying different sources of NO3- to the coastal aquifer. Samples of groundwater and leachate were analysed for 13C and Tritium (3H). Previous studies have demonstrated that the biogeochemical processes within the landfill environment can produce a unique composition for these isotopes, therefore they can be utilized successfully to delineate leachate influence. On-going results are discussed in details for each type of potential source of groundwater quality degradation.
Polemio M., 2016, Geochemical and hydrogeological study of groundwater quality degradation of a coastal karstic aquifer (southern Italy),
9th International Association of Hydrological Sciences Groundwater Quality Conference(GQ16), Shenzhen, China, 24-28/07/2016,
Abstract
The attention of local communities and authorities was focused on the level of groundwater nitrate ...
The attention of local communities and authorities was focused on the level of groundwater nitrate of a wide coastal karstic aquifer, not far from the town of Bari (southern Italy), worried about the potential effect of sanitary and unsecure landfills.
The study considered each potential source of nitrate, considering the type of local land use_ mineral fertilizers, septic waste, animal manure and landfill leachate.
The hydrochemical investigation was conducted on groundwater of the limestone aquifer and on leachate samples. The most important chemical parameters (Ca2+, Mg2+, Na+, K+, Cl-, SO42-, NO3-) and some minor constituent (Fe, Mn, Hg, As, Zn) are taken into account.
In particular the environmental isotopes of hydrogen (H), carbon (C), nitrogen (N) and oxygen (O) were used to identify the groundwater provenance and geochemical reactions.
The stable isotopes oxygen-18 (18O) and deuterium (2H) were used to investigate the origin of water in the aquifer system in the study area.
The combination of NO3- concentration with ?15N-NO3- and 18O-NO3- in water also provides valuable information for identifying different sources of NO3- to the coastal aquifer. Samples of groundwater and leachate were analysed for 13C and Tritium (3H). Previous studies have demonstrated that the biogeochemical processes within the landfill environment can produce a unique composition for these isotopes, therefore they can be utilized successfully to delineate leachate influence.
On-going results are discussed in details for each type of potential source of groundwater quality degradation.
Andrea Merlone (1), Graziano Coppa (1), Chiara Musacchio (1), Francesca Sanna (1), Carmen Garcia Izquierdo
(2), Fernando Sparasci (3), Peter Thorne (4), Volker Ebert (5), Drago Groselj (6), Gaber Beges (7), Janko
Drnovsek (7), Domen Hudoklin (7), Jovan Bojkovski (7), Antonio Castrillo (8), Angelo Viola (9), Vito Vitale (9),
Guido Nigrelli (10), and Marta Chiarle (10), 2016, Metrology for climate observation,
16th EMS Annual Meeting & 11th European Conference on Applied Climatology (ECAC), Trieste (Italy), 12-16 September 2016,
Abstract
As stated by GCOS "Long-term, high-quality and uninterrupted observations of the atmosphere, land and ocean ...
As stated by GCOS "Long-term, high-quality and uninterrupted observations of the atmosphere, land and ocean are vital for all countries, as their economies and societies become increasingly affected by climate variability and change". High-quality observation is possible only if based on a sustained traceability to SI and with documented uncertainties associated to the measured values.
Following the signature of the MRA by the WMO , in April 2010, the CCT of the CIPM , in its XXV meeting of May 2010 submitted a recommendation to CIPM. The document highlighted the need to encourage National Metrology Institutes (NMIs) [...] to face new perspectives, needs, projects and activities related to the traceability, quality assurance, calibration procedures and definitions for those quantities involved in climate studies and meteorological observations and to support a strong cooperation between NMIs and Meteorological Institutions at local, national and international levels.
In response to this call, several Joint Research Projects (JRPs) in metrology have been established. Their objective is to improve calibration procedures and measurement techniques for some Essential Climate Variables (ECVs), focussing especially on temperature, pressure and water vapour. Additional objectives have included investigations of sensor characteristics and the improvement of measurement devices and their use in the field. The impact effort is demonstrated also by the involvement of key international scientific Institutions such as GRUAN ,ISTI , IAPWS , and prominent Manufacturers and Universities.
The overall aim is to make a further step towards establishing full data comparability, consistency and long-term continuity, through a comprehensive evaluation of the measurement uncertainties for the quantities involved in the global climate observations. The improvement of quality of ECVs records, through the inclusion of measurement uncertainty budgets, will also highlight possible strategies for the reduction of the uncertainty.
This contribution will report on JRPs advances, events and task group activities, with the vision to establish a permanent bridge between metrologists and climatologists, through which to strengthen and develop collaborations, joint activities/projects and results dissemination to the whole society.
Peduto D.; Pisciotta G.; Nicodemo G.; Arena L.; Ferlisi S.; Gulla G.; Borrelli L.; Fornaro G.; Reale D., 2016, A procedure for the analysis of building vulnerability to slow-moving landslides,
1st IMEKO TC-4 International Workshop on Metrology for Geotechnics, pp. 248–254, Benevento, 17/03/2016, 18/03/2016,
Abstract
Slow-moving landslides yearly induce huge economic loss worldwide in terms of damage to structures/infrastructures and ...
Slow-moving landslides yearly induce huge economic loss worldwide in terms of damage to structures/infrastructures and interruption of human activities as well. Within the landslide risk management framework, the vulnerability analysis is a key step entailing procedures mostly based on the identification of the exposed elements, the damage classification and the definition of an intensity criterion. The present paper introduces a two-scale procedure for the analysis of building vulnerability to slow-moving landslides. The intensity parameter (i.e. absolute or differential settlement) derives from the information provided by Differential Interferometric Synthetic Aperture Radar (DInSAR) satellite data, which in the last decade proved to be capable of providing cost-effective long-term displacement archives of structures/infrastructures. The obtained results over two slow-moving landslide-affected areas allowed the generation of empirical fragility curves for masonry buildings that, once further validated, can be valuably used for damage analysis and forecasting.
Peduto D.; Borrelli L.; Antronico L.; Gulla G.; Fornaro G., 2016, An integrated approach for landslide characterization in a historic centre,
Lamsdlides and Engineerd Slopes. Experience, Theory and Practice, pp. 1575–1581, Naples, 13(06/2016, 15/06/2016,
Abstract
Geological and geomorphological criteria complemented with geotechnical monitoring of ground displacements are routinely applied for ...
Geological and geomorphological criteria complemented with geotechnical monitoring of ground displacements are routinely applied for geometric and kinematic characterization of landslides. However, these activities may be challenging in densely built-up historic centres. In order to tackle all constraints posed by the presence of complex urban fabric, this paper proposes a procedure for integrating the results of geological/geomorphological analyses with deep and surface ground displacement data acquired via geotechnical monitoring and spaceborne Differential Interferometric Synthetic Aperture Radar (DInSAR) data. The selected test site is a village in southern Italian Apennines characterized by complex geological/geomorphological settings, widespread distribution of landslides and a peculiar urban fabric. The results of the integration procedure show that it is possible to overcome specific limits and provide a better understanding and definition of the geometry and kinematics of slow-moving landslides to be used for slope stability analyses and landslide risk management in historic centres.
Gioffre D.; Moraci N.; Borrelli L.; Gulla G., 2016, Numerical code calibration for the back analysis of debris flow runout in southern Italy,
Landslides and Engineered Slopes, Experience, Theory and Parctice, pp. 991–997, Naples, 13/06/2016, 15/06/2016,
Abstract
Flow-like mass movements are one of the most serious natural hazards, systematically producing huge damages ...
Flow-like mass movements are one of the most serious natural hazards, systematically producing huge damages to the lifelines and several victims, especially in southern Italy. This is the case of the events occurred in Favazzina village (Southern Italy), when in 2001 and 2005 rainfall induced landslides have interrupted many lifelines (road SS18, railway, highway A3). The identification of source areas (weathered soils distribution) and an advanced modelling of debris flows could provide a valuable tool to improve the understanding of triggering mechanism of debris flows, the capability to forecast these landslides and the evaluation of the mobilized volume inside the source area, which is a crucial point for hazard and risk assessment and zoning. As a contribution to the topic, this paper proposes a calibration of rheological laws in a numerical code for the back analysis of debris flow runout in Southern Italy.
Gullà G., Palaia R., 2016, Che finanziamenti per la ricerca e quale ricerca per il Paese?,
Analysis (Testo stamp.) 2/2016 (2016).,
Abstract
Le recenti discussioni sul finanziamento dell'ITT e
sulla riconversione dell'ex area Expo di Milano hanno
fatto emergere ...
Le recenti discussioni sul finanziamento dell'ITT e
sulla riconversione dell'ex area Expo di Milano hanno
fatto emergere posizioni spesso anche contrastanti
espresse da autorevoli esponenti del mondo della ricerca,
ponendo al centro il tema del metodo di finanziamento
della ricerca e della sua relazione con il mondo
della decisione politica.
Il punto è, dovendo discutere di metodo, si deve
dibattere solo di finanziamento dell'ITT o, forse, del
finanziamento alla ricerca?
In Italia la cronica mancanza di fondi per la ricerca
degli Enti di ricerca e delle università, accentuatasi
nel corso degli anni fino a raggiungere gli attuali infimi
livelli (l'1,2 per cento del PIL di finanziamenti in
R&S ci colloca nel fondo della scala dei paesi OCSE),
ha ormai determinato un cambiamento profondo del
sistema di ricerca e rischia di produrre l'irreversibile
desertificazione di numerose e, chi sa, strategiche tematiche
e discipline.
La contrazione progressiva dei fondi e la loro concentrazione
su temi di ricerca indirizzati spesso, quasi
sempre, su tematiche i cui risultati sono in buona
parte acquisiti, e quindi prossime alle fasi di sviluppo,
ha costretto a ridurre progressivamente le ricerche a
tema libero o di esito non completamente prevedibile.
A questo stato di cose solo le comunità scientifiche più
affermate hanno saputo adattarsi garantendo, all'interno
di progetti di dimensioni enormi, spazi adeguati
anche alle ricerche fondamentali. Questa situazione ha
anche dato, purtroppo, più spazio alla formazione di
lobby chiuse e rischia di consolidare definitivamente
questo sistema poco virtuoso, di dubbia efficacia nel
lungo periodo.
La Politica, in tutto questo, non riesce a svolgere
il necessario ruolo di costruttiva e propositiva mediazione
tra le giuste aspettative di sviluppo e innovazione
delle Comunità, le risorse del Paese che devono
soddisfare molteplici necessità, l'aspirazione di tutti
i ricercatori di ogni Comunità scientifica di indagare
in tutte le possibili direzioni per assicurare continuità
all'avanzamento delle conoscenze, motore essenziale
per il progresso ed il benessere sostenibile.
L'assenza di una Politica positiva, che molto saltuariamente
ed occasionalmente si fa percepire, ha stravolto
in questi ultimi anni l'organizzazione e la vita
degli Enti, in particolare quelli interdisciplinari, la cui
struttura si è deformata al fine di accentuare la capacità
di rispondere alle sollecitazioni provenienti dai
finanziatori esterni (Commissione Europea, Regioni,
Industria ecc.), poco interessati alla conoscenza e molto
orientati all'innovazione e allo sviluppo.
Gli Enti di ricerca, ovviamente indispensabili coprotagonisti
delle fasi di innovazione e di sviluppo, per
primi hanno subito questa distorsione che a seguire ha
colpito le Università.
La questione del finanziamento si pone oggi in un
quadro completamente diverso rispetto a quello di
qualche decennio fa, quando, pure con non grandi disponibilità
di risorse, il modello della ricerca italiana
prevedeva tre grandi soggetti collettivi (Università,
Industria, Enti di Ricerca) ai quali era demandato il
compito di coprire, con differenti intensità e modalità,
lo spettro di tutte le attività di R-S-I.
Sicuramente il contesto, qualche decennio fa, non
era ottimale, ma il tempo non ha portato migliorie
e oggi, con un quadro confuso che vede i finanziamenti
alla ricerca spezzettati fra ministeri diversi
(MIUR, Ministero della Salute, MEF, MISE, Ministero dell'Ambiente, ecc.) per non parlare delle Regioni,
è diventato urgente ridiscutere il modello generale di
finanziamento alla ricerca italiana e quale deve essere
la ricerca italiana.
Ha senso finanziare nel PNR le stesse tematiche di
ricerca già finanziate da H2020? Ha senso in un Paese
come l'Italia, flagellato da eventi di dissesto idrogeologico,
lasciare che sia l'emergenza a dettare l'agenda
delle ricerche sui rischi naturali orientando, ovviamente,
gli studi sugli aspetti più contingenti? Il mondo
politico, il governo, il parlamento desiderano un sistema
nazionale di ricerca e nel caso quali dimensioni
esso deve prevedere, quanti ricercatori, quale carriera
e con quali tempi, quali finanziamenti prevedere con
continuità, come deciderne la collocazione (privilegiare
solo alcune tematiche, distribuire uniformemente,
assicurare continuità a tutti gli ambiti rafforzando di
volta in volta quelli al momento più "produttivi"), erogati
con quali procedure?
Riaprire un dibattito dopo tanti anni tra coloro che
svolgono questo lavoro e il mondo sociale e politico
italiano è fra i compiti della nostra rivista.
Pensiamo sia giunto il momento di ridiscutere come
si organizza e come si finanzia la ricerca in Italia.
Gullà G., 2016, L’ingegnere e le professioni tecniche nella filiera per l’adattamento, la mitigazione e la riduzione del rischio determinate da evienti di frana ed interventi sostenibili,
2016,
Abstract
I fenomeni e gli eventi di dissesto idrogeologico ed i loro effetti sono noti, così ...
I fenomeni e gli eventi di dissesto idrogeologico ed i loro effetti sono noti, così come sono note ed inevitabili, in generale, le cause intrinseche che li determinano. Sono pure noti gli effetti delle interazioni fra azioni antropiche e territorio, rispetto alle quali la sensibilità delle comunità si è accentuata e, negli ultimi decenni, si è decisamente orientata anche nel considerare gli aspetti sociali ed ambientali. Si è formata in definitiva un'etica della sostenibilità sociale, ambientale ed economica delle azioni antropiche (pratiche agricole, utilizzo delle risorse naturali, realizzazione di strutture, infrastrutture, reti informatiche, reti immateriali, ecc.).
L'accelerazione dei cambiamenti climatici [9], il verificarsi di frequenti e diffusi eventi di dissesto idrogeologico [16] e la sempre maggiore e rapida percezione dell'impatto da questi prodotto, favorita dalla capillare disponibilità di potenti mezzi di comunicazione-informazione, hanno accentuato le spinte a favore della sostenibilità delle azioni antropiche da parte delle comunità.
Paradossalmente, questa importante maturazione nella consapevolezza delle comunità rischia, in assenza di opportune riflessioni e di dovute assunzioni di responsabilità, di accentuare le disparità esistenti fra le condizioni di vita delle comunità nei paesi avanzati ed in quelli in via di sviluppo, aumentando le instabilità politiche ed economiche, i conflitti sociali ed il degrado ambientale.
Bisogna dunque operare per far sì che nel perseguire la dovuta salvaguardia degli equilibri ambientali e sociali del Pianeta, l'etica della sostenibilità non determini un pericoloso rallentamento nello sviluppo ed una riduzione del benessere di tutte le comunità. Bisogna trasformare quelli che oggi sono dolorosi e forzati flussi migratori, che opprimono interi popoli, in libera circolarità delle persone, facendo sì che la contaminazione delle idee diventi un motore di crescita diffusa e sostenibile.
Nel quadro delineato diventa prioritaria la definizione di strategie efficaci per la gestione del rischio determinato da eventi di frana. Strategie nel cui ambito giocano un ruolo chiave le professioni tecniche e, in particolare, gli ingegneri, che sono chiamati, in stretta collaborazione ed integrazione con altre professioni tecniche, a progettare ed a dirigere la realizzazione e gestione degli interventi di adattamento, mitigazione e riduzione del rischio. Sono anche chiamate a svolgere un ruolo di rilievo le comunità scientifiche che possono concorrere alla definizione di una filiera per avviare, mantenere e migliorare un percorso metodologico cui partecipano competenze e strumenti, di varie discipline, per sviluppare, utilizzare e approfondire conoscenze, metodi, procedure e tecnologie per l'adattamento, la mitigazione e la riduzione del rischio prodotto da eventi naturali. Particolare importanza assume nella fase attuale la concreta definizione, a vari livelli, di idonei strumenti di "comunicazione" tra comunità scientifiche e professioni tecniche.
Nell'ottica delineata è stato organizzato il seminario "Le professioni tecniche per la progettazione integrata degli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico", tenutosi il 13 maggio 2016 a Catanzaro su iniziativa degli Ordini professionali di Architetti, in particolare, Ingegneri, Geologi e Dottori Agronomi e Forestali.
Nel seguito, prendendo spunto da [12] e rimandando per gli approfondimenti alla bibliografia richiamata, è proposta una sintesi degli argomenti trattati nel seminario, volendo con ciò rimarcare l'importanza di iniziative volte all'aggiornamento ed all'accompagnamento dei professionisti interessati a svolgere le diverse attività tecniche connesse alla progettazione, realizzazione e gestione degli interventi sostenibili di adattamento, di mitigazione e di riduzione del rischi da frana.
Gullà G., 2016, Laboratori in sito e reti integrate di monitoraggio degli eventi di dissesto idrogeologico per la gestione sostenibile del rischio e per lo sviluppo di processi e tecnologie innovativi,
Ingenio 47 (2016).,
Abstract
Assumendo come obiettivi la gestione del rischio e lo sviluppo di processi e tecnologie
innovativi, nella ...
Assumendo come obiettivi la gestione del rischio e lo sviluppo di processi e tecnologie
innovativi, nella nota, riferendosi ad una serie di casi di studio, sono illustrate le sinergie e le
opportunità che si possono determinare e potenziare nel breve e medio termine, attraverso la
realizzazione di laboratori in sito che inglobano reti integrate di monitoraggio degli eventi di dissesto
idrogeologico. In particolare, facendo riferimento a studi direttamente svolti relativamente ad
eventi di frana, la nota evidenzia la possibilità di avviare concretamente e rapidamente una
traiettoria che porti alla costituzione di una rete di laboratori in sito, recuperando in tale ottica le
conoscenze e le installazioni già realizzate, aggiornandole e potenziandole allo stato dell'arte.
Gullà G., 2016, Metodi per la valutazione della pericolosità dei fenomeni di dissesto dei versanti_ l’esperienza del POR Calabria 2000-2006,
Ingenio 47 (2016).,
Abstract
Nella nota sono illustrati i risultati del progetto svolto nell'ambito del POR Calabria
2000-2006 "Sviluppo e ...
Nella nota sono illustrati i risultati del progetto svolto nell'ambito del POR Calabria
2000-2006 "Sviluppo e applicazione di metodi per la valutazione della pericolosità dei fenomeni di
dissesto dei versanti". Il progetto ha perseguito l'approfondimento delle metodologie per la
valutazione della suscettibilità, della pericolosità e del rischio da frana, su area vasta (scala
territoriale) e sul singolo versante (scala di versante), in relazione a fattori che influenzano la
dinamica dei versanti (morfometria, litologia, strutture, caratteri cinematici, pressioni neutre,
resistenza a taglio, ecc.). In particolare, sono evidenziate le ricadute dei risultati forniti dal progetto
e delineati gli sviluppi che si possono conseguire avviando un percorso che deve coinvolgere le
comunità scientifiche, le professioni tecniche e le istituzioni preposte alla gestione del rischio
determinato da eventi di dissesto idrogeologico, oltre che le Comunità interessate.
Bisantino, Tiziana; Pizzo, Vincenzo; Polemio, Maurizio; Gentile, Francesco, 2016, Analysis of the flooding event of october 22-23, 2005 in a small basin in the province of Bari (Southern Italy),
Journal of agricultural engineering (Pisa) 47 (2016): 197–204. doi_10.4081/jae.2016.531,
DOI: 10.4081%2Fjae.2016.531
Abstract
In the province of Bari the hydrographic network consists of ephemeral streams called lame. In ...
In the province of Bari the hydrographic network consists of ephemeral streams called lame. In these watercourses the absence of runoff for long periods contributed to unfounded beliefs concerning the hydraulic safety of the landscape and therefore uncontrolled changes in streambeds and floodplains. In these streams high water discharges can occur during heavy rainfalls, as demonstrated by the floods that hit the city of Bari in the late nineteenth and early twentieth century. The flooding event of October 22-23, 2005 can be considered catastrophic as it resulted in six deaths, numerous injuries and substantial damage sustained by road and railway infrastructures at the intersection with the hydrographic network. This study aims to analyse the severity of the event in terms of the response of the landscape with reference to the case of the lama Scappagrano basin, where a Eurostar train derailed due to the collapse of the railway embankment. Coupled hydrological and two-dimensional hydraulic modelling was performed to reconstruct the flood hydrograph and water depths on the upstream side of the embankment. The results were used to set the boundary conditions to analyse the internal stability of the embankment using a finite element method.
Cianflone G.
Vespasiano G.
Apollaro C.
Dominici R.
Marini L.
Romanazzi A.
Polemio M.
De Rosa R., 2016, Geochemical study of the groundwater in the Sibari Plain (Calabria, Southern Italy),
88° Congresso SGI, Napoli 2016, pp. 786–786, Napoli, 7-9/settembre 2016,
Abstract
The Sibari Plain, located in northeastern Calabria (southern Italy), represents a large
considerable agricultural and ...
The Sibari Plain, located in northeastern Calabria (southern Italy), represents a large
considerable agricultural and tourist development. The plain is crossed by secondary
River, the main regional river. The area is characterized by low rainfall and by the outcropping aquifer lying on a confined aquifer.
A geochemical survey was carried out on 103 selected wells from June to September 2012 in the framework of the project PON01_ 02818 AMICUS to investigate the chemical and isotopic composition of local groundwaters of the both aquifers. In situ measurements of electrical conductivity show a mean value of 1.1 mS/cm and a maximum value of 4.2 mS/cm close to Crati Delta area. The interpretation of chemical data allows one to recognize 4 hydrochemical facies. The Ca-HCO3 hydrochemical facies (70 samples) has a Total Ionic Salinity (TIS) comprised between 6 and 34 meq/L. It is
probably generated by calcite dissolution, a mineral phase that dissolves very quickly and that is very frequent in the study area. The Na-HCO3 waters (13 samples) have TIS of 11 to 46 meq/L partly overlapping or somewhat higher than the TIS range of Ca-HCO3 ones. The origin of these groundwaters is probably due to reflow of Ca-HCO3 groundwater in shallow aquifers, previously flooded with seawater and/or brackish water (freshening). The Na-Cl hydrochemical facies e (14 samples) show a wide TIS range, from 22 to 80 meq/L, generally higher than that of Ca-HCO3 water, but still below
the TIS of 1210 meq/L of mean seawater. These waters are typically found in aquifers located near the coast and in the area of the Crati Delta. Close to the coastline, the origin of these waters can be related to ingression of seawater and/or brackish water within the sediments of the alluvial plain. This intrusion of seawater and/or brackish water takes place either directly (salt wedge), or through inflow of seawater along the riverbeds and subsequent infiltration into the surrounding shallow aquifers hosted in the alluvial deposits. This process may be favored by intense pumping from wells
located near the riverbeds. The presence of Na-Cl waters in the inland area could be related to local upflow of deep brines (recorded in deep exploration boreholes) along tectonic discontinuities. The Ca-Cl type (3 samples) has TIS of 33-49 meq/L, exceeding that of the Ca-HCO3 waters. This is a chemical composition generated by ionic exchange consequent to seawater ingression.
Furthermore, the average infiltration elevation for the groundwaters of the Sibari Plain was obtained by means of the d18O and d2H values of H2O. The computed average infiltration elevations, supported by the results of the numerical groundwater modelling, suggest that the Sibari Plain aquifers system receives underground inflows from the surrounding Pollino and Sila massifs.
Luca Schenato, Alessandro Pasuto, Andrea Galtarossa, and Luca Palmieri, 2016, Semi-auxetic Optical Fibre Distributed Load Sensor,
Asia-Pacific Optical Sensors Conference, pp. 1–3, Shanghai China, 11-14 October 2016,
Abstract
A distributed optical fibre load sensor exploiting a semi-auxetic structure is presented. The fibre is ...
A distributed optical fibre load sensor exploiting a semi-auxetic structure is presented. The fibre is interrogated by means of optical frequency domain reflectometry. The device is described and a prototype is assembled and characterized.