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CATALANO E., CLARIZIA M., GULLA' G, 1995, Confronto tra carte tematiche acquisite tramite scansione e digitalizzazione.,
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CLARIZIA M., GULLA' G., SORBINO G., 1995, Misure ai tensiometri installati nel sito attrezzato di Via Vigne (S. Pietro in Guarano – Cosenza – Area di Studio della Sila Occidentale) dal 1993 al 1994.,
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S. Troisi, C. Fallico, R. Coscarelli, 1995, Un’applicazione del metodo statistico dei momenti per la misura della dispersività,
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Ingegneria e geologia degli acquiferi 5 (1995): 25–31.,
Abstract
Dopo un breve richiamo alle tecniche più comunemente utilizzate per la determinazione della dispersività, vengono ...
Dopo un breve richiamo alle tecniche più comunemente utilizzate per la determinazione della dispersività, vengono esposte le caratteristiche del codice di calcolo IRPADIAS, valido nell'ambito deterministico e che utilizza esclusivamente i dati forniti da prove sperimentali con l'uso di traccianti. Inoltre, per una particolare esperienza effettuata presso il campo prove di Montalto Uffugo (CS), si effettua un confronto tra i risultati ottenuti tramite tale codice di calcolo e quelli ricavati mediante un calcolo manuale secondo le procedure tradizionali
S. Troisi, C. Fallico, R. Coscarelli, 1995, Misure sperimentali di dispersività nella falda superficiale di Montalto Uffugo (CS),
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Troisi S., Fallico C., Maiolo M., Coscarelli R., 1995, La caratterizzazione dell’acquifero interessato da un campo prove per lo studio sperimentale di fenomeni idrodispersivi in mezzi porosi,
Quaderni di geologia applicata Suppl. n. 1 (1995): 1.42–1.53.,
Abstract
Nei pressi del Dipartimento di Difesa del Suolo dell'Università della Calabria è stato realizzato un ...
Nei pressi del Dipartimento di Difesa del Suolo dell'Università della Calabria è stato realizzato un campo prove per lo studio sperimentale dei fenomeni di trasporto di inquinanti in un acquifero poroso. Il sito interessato dal campo prove è stato caratterizzato da un punto di vista idrogeologico al fine di pervenire ad una corretta modellizzazione delle caratteristiche strutturali e di flusso. Dopo un inquadramento geologico, per il quale si è fatto riferimento alla cartografia ufficiale, per la individuazione dell'acquifero, si sono integrate le informazioni puntuali, ricavate da una stratigrafia ricostruita durante la perforazione dei pozzi, con quelle spaziali ottenute mediante prospezioni geoelettriche, con il metodo dei sondaggi elettrici verticali, e geofisiche, con il metodo microsismico a riflessione ad alta risoluzione. La taratura dei dati sismici ed elettrici per la determinazione dei parametri idrogeologici, oltre che con le procedure caratteristiche dei relativi metodi, è stata effettuata anche sulla base di informazioni stratigrafiche dirette. Dopo aver descritto le tecnologie adoperate per l'acquisizione delle suddette informazioni e i risultati ottenuti viene schematizzata la caratterizzazione dell'acquifero.
R. Coscarelli, 1995, Classiche e nuove metodologie per la determinazione delle proprietà idrogeologiche di un acquifero (Classic and new methodologies for characterizing the hydrogeologic properties aquifers),
Stima dei parametri e modelli di moto e di inquinamento delle acque sotterranee (Parameter estimation in groundwater flow and pollution modelling), edited by S. Troisi. Cosenza_ Editoriale Bios s.a.s., 1995,
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Arattano M., 1995, First twelve-month progress report C.E. contract n. EV5V-CT94-0453,
pp.1–9, 1995,
Abstract
The CNR IRPI has two main duties within the contract_
A - collection of data concerning ...
The CNR IRPI has two main duties within the contract_
A - collection of data concerning past debris flow events in the Italian Alps in order to conduct on them a comprehensive back analyses. The Institute archives are to be used for the purpose, to isolate all the data related to debris flow events for a selected area and integrate them, where necessary and when possible, by field investigations and by study of aerial photographs. At the end a comparison with the data collected by the other European participants will be carried out in order to set an effective damage reduction program.
B - to provide field-data (hydrographs, topographic surveys, rainfalls) regarding the debris flows occurred since 1990 in a small watershed in the North-East of Italy (Rio Moscardo, Paluzza, Friuli Venezia Giulia) and recorded by the monitoring devices installed by the Institute. These data will be used to verify and calibrate the mathematical models developed by the other partners in the project. Two gaging stations, 300 m apart on the alluvial fan of the creek, recorded the passage of 8 surges during the past years and a raingauge monitored the amount of rainfall.
The Institute will also increase the monitoring devices in Rio Moscardo by adding a third gaging station and a movie camera. It will be also examined the possibility of using seismographs or load cells to study this kind of phenomena. This monitoring activity will increase the available knowledge on the rheological behavior of debris flows and provide new field data on these phenomena.
ARATTANO M., 1995, First six-month progress report C.E. contract n. EV5V-CT94-0453,
1995,
ARATTANO M., BRUNAMONTE F., LUINO F., 1995, Evento alluvionale del 5-6 novembre 1994 in Piemonte_ considerazioni sulla vulnerabilità di alcuni centri abitati,
1° convegno del gruppo nazionale di geologia applicata "La città fragile in Italia", Giardini Naxos (ME), 11 - 15 Giugno 1995, pp. 91–110, Giardini Naxos (ME), 11 - 15 Giugno 1995,
Abstract
E' stata svolta un'analisi dettagliata sull'inondazione degli abitati di Alessandria, Asti, Clavesana e S. Stefano ...
E' stata svolta un'analisi dettagliata sull'inondazione degli abitati di Alessandria, Asti, Clavesana e S. Stefano Belbo per riconoscere quali siano state le ragioni all'origine dell'estrema vulnerabilità mostrata dagli insediamenti piemontesi nei confronti dei processi di dinamica fluviale. Lo studio della dinamica e degli effetti delle esondazioni è stato integrato con la ricostruzione delle trasformazioni, naturali ed antropiche, subite dal paesaggio negli ultimi due secoli. Il quadro che ne è emerso indica chiaramente come gli effetti dell'esondazione siano stati amplificati o, comunque, direttamente influenzati dagli interventi antropici e dalle strutture realizzate. La metodologia sviluppata può costituire un valido strumento per la definizione delle aree soggette al rischio di inondazione nei centri abitati e, in definitiva, per una corretta pianificazione del loro sviluppo territoriale.
CHIARLE M., FIORASO G., ARATTANO M., MORTARA G., TURITTO O. (1995), 1995, Debris flow hazard in Alpine environment_ the cases of T. di Fiernaz (AO) and T. di Valle Materlo (SO), Northern Italy,
2nd International meeting of young researchers in applied geology (IMYRAG), PEVERAGNO, 11-13 October 1995,
Abstract
During a storm it is well known that the total discharge of a stream contains ...
During a storm it is well known that the total discharge of a stream contains event (new) and pre-event (old) waters. Many different studies on this subject have revealed that the old water, stored from previous rainfalls, volumetrically dominates the streamflow response to storm rainfall (Kennedy et al., 1986). It has also been found that, in some cases, changes in water composition lag behind change in streamflow (Glover and Johnson, 1974; Walling and Foster, 1975; Nolan and Hill, 1990) even though field observations indicate that much of the storm runoff must be composed of new water. On the countrary, in other cases, it has been documented that the chemograph trough may precede the stream flow peak, expecially for those solute species that consistently exhibit a decrease in concentration during a storm event (Walling and Foster, 1975).
FARINA E., 1995, UN EVENTO DA NON DIMENTICARE,
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TROPEANO D., ARATTANO M., DEGANUTTI A.M., LUINO F., CIARMATORI L., DUTTO F., 1995, L’ evento alluvionale del 23-25 settembre 1993 in Liguria, Piemonte e Valle D’ Aosta. Aspetti idrologici e geomorfologici,
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TURITTO O., MARAGA F. & LUINO F., 1995, Impatto sulle infrastrutture viarie prodotto da piene con inondazione,
Geologia Applicata e Idrogeologia XXX (1995): 77–90.,
Abstract
L'evento alluvionale che ha colpito l'alto bacino padano il 5-6 novembre 1994, ha prodotto sui ...
L'evento alluvionale che ha colpito l'alto bacino padano il 5-6 novembre 1994, ha prodotto sui sistemi di attraversamento fluviale ubicati sul F. Tànaro e sul F. Po numerosi e gravi danni. Questi sono stati assunti a campione della casistica dei processi indotti dal violento impatto di una inondazione. Viene presentato il censimento di 41 attraversamenti, illustrata la tipologia dei danni e sottolineata la loro ricorrenza, in relazione alle caratteristiche morfologiche del sito attraversato. L'analisi dei rapporti tra fattori antropici ed elementi fisici che hanno determinato i danni, ha consentito di rilevare che_ (1) il tipo di danno non è dipeso dalle caratteristiche costruttive dei ponti, dalla loro vetustà e dalla loro orientazione sul flusso di inondazione, ma dall'ampiezza del campo inondabile; (2) sulla gravità del danno per distruzione del manufatto o per sua destabilizzazione, ha influito sia il dimensionamento della luce del ponte, sia la pendenza dell'asse fluviale; (3) la ricorrenza dei danni è stata maggiore sui rilevati artificiali che non sui ponti, in caso di maggiore ampiezza del campo di inondazione. Infine vengono segnalate le situazioni morfologiche di maggior pericolo per i rilevati stradali e per i ponti individuate, rispettivamente, nella presenza di forme d'alveo relitte in prossimità del corso d'acqua e nello sviluppo delle aree inondabili al contorno.
Luino F., 1995, Fenomeni gravitativi durante l’evento alluvionale del 5-6.11.1994 in Val Tanaro,
Nimbus (Torino) (1995): 45–52.,
Abstract
L'evento alluvionale che ha colpito il territorio piemontese nei giorni 5-6 novembre 1994 ricalca, per ...
L'evento alluvionale che ha colpito il territorio piemontese nei giorni 5-6 novembre 1994 ricalca, per le caratteristiche meteorologiche e per l'associazione dei bacini coinvolti (1), uno schema abbastanza frequente_ notevoli afflussi di aria caldo-umida proveniente dal Mediterraneo con direzione SE-NW, incontrando l'arco alpino, hanno generato una situazione critica con precipitazioni dinamiche ed orografiche di forte intensità e durata. Le piogge, iniziate nel pomeriggio del 2 novembre sono proseguite fino a tarda sera del 5 novembre, concentrandosi soprattutto, in un primo tempo, sui settori meridionali piemontesi al confine con la Liguria, poi verso settentrione, sul cuneese orientale, sull'astigiano, sulla Collina di Torino ed infine sulla fascia prealpina fra la Val Pellice e la Val Sesia.
La quantità di pioggia caduta ha da un lato innescato numerose frane, soprattutto sui rilievi collinari delle Langhe cuneesi, dall'altro ha incrementato le portate dei corsi d'acqua principali, soprattutto del F. Tànaro, T. Belbo, F. Bormida in destra Po e del T. Orco, T. Malone e F. Dora Baltea in sinistra Po.
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2nd Int. Conf. "Giovani Ricercatori in Geologia Applicata", pp. 100–105, Peveragno, (Cuneo), 11-13 ottobre 1995,
MORTARA G., con la collaborazione di ARATTANO M., BERETTA E., CHIARLE M., DEGANUTTI A., GODONE F., MARCHI L., DI NUNZIO F., GASPARETTO P., GOVI M., MOSCARIELLO A., PASUTO A., PERUZZO G., RIVELLI G., TECCA P.R. & TURITTO O., 1995, Ricerche sulle colate detritiche torrentizie (debris flow) in ambiente alpino,
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I Conv. Naz. di Geologia Applicata "La città Fragile", Giardini Naxos (ME), 11-15 giugno 1995,
Abstract
Nei bacini idrografici ai quali afferisce il territorio di Agrigento si rinvengono oltre 20 sorgenti ...
Nei bacini idrografici ai quali afferisce il territorio di Agrigento si rinvengono oltre 20 sorgenti di un certo interesse, per una portata complessiva di circa 30 l/s. Alcune di queste, caratterizzate dalle migliori caratteristiche organolettiche, erano già utilizzate dall'antichità nei pressi della Valle dei Templi.
La rete di cunicoli ipogea, realizzata a fini di approwigionamento idrico circa 2500 anni fa, ai nostri giorni drena anche, per la scarsa coscienza ambientale di pochi o per scarsa efficienza della rete fognante, acque reflue.
I cunicoli costituirono un acquedotto sotterraneo, realizzato interamente in scavo nei termini acquiferi della successione pliopleistocenica, che servì l'antico abitato di Akragas, che secondo alcune stime, ritenute prudenziali, raggiunse una popolazione di 200.000 abitanti. La risorsa idrica distribuita era allo stesso tempo drenata, molto efficacemente, dai corpi acquiferi attraversati.
Oggi possiamo stimare la portata equivalente alla piovosita efficace media annua e pari a 17 l/s.
POLEMIO M., 1995, Inquadramento idrologico del territorio di Agrigento,
I Conv. Naz. di Geologia Applicata "La città Fragile", Giardini Naxos (ME), 11-15 giugno 1995,
Polemio M., 1995, Aspetti geologico-applicativi degli ipogei di Agrigento,
I Conv. Naz. di Geologia Applicata "La città Fragile", Giardini Naxos (ME), 11-15 giugno 1995,
Abstract
Gli ipogei di Agrigento, dell'antica città greca Altragas, costituiscono una grandiosa opera di ingegneria idraulica ...
Gli ipogei di Agrigento, dell'antica città greca Altragas, costituiscono una grandiosa opera di ingegneria idraulica e di captazione idrogeologica. Gli ipogei costituivano una rete di acquedotto che serviva, nei momenti di massimo splendore, una città abitata da circa duecentomila persone, permettendo lo sviluppo economico e sociale della più fulgida delle città della Magna Grecia. Un insieme di pozzi, cunicoli e serbatoi, scavati in una tenera roccia calcarenitica, correva con continuità lungo le pendici della valle dei Templi, a profondità dal piano campagna variabili e non superiori a 30 m.
Polemio, M., 1995, Gli effetti delle precipitazioni atmosferiche sulle frane,
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Polemio, M., 1995, I modelli numerici per la simulazione del flusso idrico sotterraneo e del trasposto di inquinanti_ cenni teorici e casi di studio,
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La città fragile - 1° Convegno del Gruppo Nazionale di Geologia Applicata, Giardini di Maxos (ME), 11-15 Giugno 1995,