M. Delle Rose, R. Pagliarulo, 2002, RELAZIONE SUI DISSESTI IDROGEOLOGICI DELL’AREA URBANA DEL COMUNE DI CARAPELLE (PROVINCIA DI FOGGIA),
2002,
Abstract
Relazione tecnico-scientifica su dissesti idrogeologici di esperti GNDCI ...
Relazione tecnico-scientifica su dissesti idrogeologici di esperti GNDCI
M. Delle Rose, R. Pagliarulo, 2002, RELAZIONE SUI DISSESTI IDROGEOLOGICI DELL’AREA URBANA DEL COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA (PROVINCIA DI FOGGIA),
2002,
Abstract
Relazione di consulenza tecnico-scientifica di esperti del GNDCI ...
Relazione di consulenza tecnico-scientifica di esperti del GNDCI
PETRUCCI O., 2002, The ASICal database of landslides and floods occurred in Calabria (Italy),
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Falcone D., Caloiero D, Petrucci O., 2002, Dissesti idrogeologici in Calabria nel 1994,
2002,
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Mitolo D, Polemio M, 2002, Valutazione del dissesto idrogeologico nell’ abitato di Carlantino – Relazione,
2002,
Abstract
Valutazione del dissesto idrogeologico nell' abitato di Carlantino ...
Valutazione del dissesto idrogeologico nell' abitato di Carlantino
M. Polemio, 2002, Tecnologie avanzate per il monitoraggio e la gestione sostenibile delle risorse idriche sotterranee_ il caso Puglia,
Convegno Internazionale "Gestione Sostenibile delle Acque interne e marine in Albania", Università di Elbasan, Albania, 2002,
Mitolo D, Polemio M, 2002, Valutazione del Rischio idrogelogico connesso ai manufatti del Potabilizzatore AQP di Occhito – Relazione,
2002,
Abstract
Valutazione del Rischio idrogelogico connesso ai manufatti del Potabilizzatore AQP di Occhito ...
Valutazione del Rischio idrogelogico connesso ai manufatti del Potabilizzatore AQP di Occhito
Fragale F., Petrucci O., Polemio M, 2002, Perimetrazione del rischio idrogeologico connesso alle piene fluviali_ aspetti metodologici e operativi di un caso di studio in Calabria centrale,
Quaderni di geologia applicata 1 (2002): 125–136.,
Abstract
Si descrive l'esperienza metodologica relativa alla delimitazione di aree a rischio di inondazione con particolare ...
Si descrive l'esperienza metodologica relativa alla delimitazione di aree a rischio di inondazione con particolare riferimento alle basi conoscitive tipicamente disponibili per un'area urbanizzata posta in Italia meridionale, specificamente in Calabria.
I corsi d'acqua di questa regione sono in gran parte fiumare, idrosistemi a regime torrentizio, caratterizzati da piene improvvise e trasporto solido cospicuo.
La metodologia applicata ha previsto_ 1) la ricerca storica, estesa su un arco temporale di oltre 400 anni, di notizie di piene e relativi danni; 2) lo studio geomorfologico, basato sulla comparazione di cartografie e foto aeree di diverse epoche; 3) la caratterizzazione statistica delle massime piogge di breve durata incidenti sull'area; 4) il calcolo idraulico delle altezze idriche di deflusso di piene caratterizzate da diversi tempi di ritorno.
Dall'analisi è emerso che, nell'area indagata, il rischio idrogeologico è pericolosamente aumentato nel corso dei secoli. Dal punto di vista metodologico, la procedura proposta si è dimostrata laboriosa, semplice, affidabile, replicabile ma, per quanto attiene al calcolo degli effetti idraulici delle piene, approssimata. Ulteriori rilevanti affinamenti potranno essere conseguiti adottando procedure che si basino su modelli numerici di deflusso e permettano la valutazione degli effetti indotti dai continui interventi umani sul reticolo fluviale e sulle relative aree di pertinenza
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DOI: 10.1016%2FS1474-7065(02)00175-4
Abstract
Following the flood events occurred in the 1993 autumn, a landslide affecting the village of ...
Following the flood events occurred in the 1993 autumn, a landslide affecting the village of Montaldo di Cosola was reactivated. Montaldo di Cosola is a small village located in North-Western Italy, on the Appennines Mountains. Historical data report of at least another similar episode occurred about one century ago. The landslide takes place over debris deposits, which are about 20-35 m deep, produced by an ancient landslide event. Underneath these debris deposits there is an altered layer of the calcareous-marly substratum of the Antola formation. The landslide, almost certainly triggered by the incision of the torrent Rio Montaldo, has a probable rotational geometry and takes place through slow and progressive continuous movements. The landslide typology impedes a precise dimensional definition. Only the order of magnitude of the main scarp width, which is of hundreds of meters, and the order of magnitude of the landslide volume, which is of some hundreds of thousands of cubic meters, can be indicated. A complex monitoring network has been installed in the area. This network includes an automatic inclinometric system (AIS) that automatically performs measurements, twice a day, along the entire length of a pipe that is 45 m deep. Measurements are taken every 50 cm and are then broadcasted to a remote station located in Torino. After the exceptional meteorological events occurred in October 2000, the AIS measured signicant movements that have not yet stopped. On the basis of these available data it has been possible to locate the sliding surface at a depth of about 13 m at the level of a sandy-silty layer with some clay lenses inside. The movements measurements performed so far reveal a good correlation with the rainfalls. In particular it has been possible to identify a time lag of about 8-9 days between the occurrence of a rainfall peak and the corresponding peak in the recorded movements that were produced by these rainfalls. © 2002 Elsevier Science Ltd. All rights reserved.
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Physics and chemistry of the earth (2002) 27 (2002): 1533–1533. doi_10.1016/S1474-7065(02)00237-1,
DOI: 10.1016%2FS1474-7065(02)00237-1
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2002,
Abstract
Verbale di sopralluogo redatto in loco da esperti GNDCI ...
Verbale di sopralluogo redatto in loco da esperti GNDCI
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Abstract
Nell'ambito del Piano delle Ricerche approvato dalla Giunta Regionale negli anni 1997-1999 sono stati condotti ...
Nell'ambito del Piano delle Ricerche approvato dalla Giunta Regionale negli anni 1997-1999 sono stati condotti studi sui bacini idrografici dei Torrenti Staffora, Pioverna e del Fiume Serio, con l'obiettivo di definire una metodologia atta all'individuazione delle zone potenzialmente inondabili a fini urbanistici mediante ricerche storiche e analisi geomorfologiche. I tre bacini sono stati scelti sulla base delle differenti caratteristiche geografiche, morfologiche e territoriali.
Il Piano delle Ricerche 2000-2001 ha approvato un analogo studio anche per il bacino idrografico del Fiume Oglio prelacuale (Val Camonica).
La ricerca ha analizzato 17 territori comunali e precisamente_ Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d'Oglio, Incudine, Edolo, Sonico, Malonno, Berzo-Demo, Cedegolo, Capo di Ponte, Ceto, Braone, Breno, Cividate Camuno, Esine, Darfo-Boario Terme.
Il presente studio è stato affrontato in modo multidisciplinare al fine di ridurre i limiti insiti in ogni singolo approccio, sia esso storico, geomorfologico o idraulico. La ricerca si è quindi sviluppata seguendo il filone già utilizzato negli anni precedenti dall'IRPI con risultati soddisfacenti_ ad una approfondita ricerca storica è seguita un'analisi morfologica e quindi uno studio urbanistico al fine d'individuare le zone di fondovalle maggiormente soggette al pericolo d'inondazione da parte del Fiume Oglio.
La scelta di esaminare esclusivamente il corso d'acqua principale, non considerando il ruolo dei tributari, appare tuttavia una decisione riduttiva, che rende questo lavoro non esauriente ai fini di una reale valutazione degli scenari di rischio esistenti sul territorio in esame. In Val Camonica, infatti, sono presenti molti torrenti laterali che in passato sono stati sede di imponenti fenomeni di colata detritica torrentizia, che hanno provocato talora il seppellimento di piccole borgate e lo sbarramento temporaneo del corso del Fiume Oglio.
L'indagine storica ha consentito la raccolta di numerose informazioni_ queste potrebbero tuttavia essere ulteriormente incrementate. Il periodo previsto (11 mesi) è risultato decisamente insufficiente a fronte del numero molto elevato di archivi pubblici e privati presenti nel Bresciano. La presenza, ad esempio, di numerose Fondazioni religiose, di biblioteche civiche, ma anche di collezioni private, ha fatto sì che siano state raccolte notizie utili anche in sedi difficilmente prevedibili all'inizio dello studio_ ciò ha portato all'acquisizione di rara documentazione.
La cartografia è stata gestita con Arcview, il GIS attualmente più diffuso e affidabile. Utilizzando come base cartografica i raster della Regione Lombardia alla scala 1_10.000, sono state redatte quattro differenti carte tematiche_ a) carta dei danni pregressi, b) carta delle aree potenzialmente inondabili da un punto di vista morfologico; c) carta dell'accorpamento degli strumenti urbanistici vigenti; d) carta di sintesi delle aree a differente criticità.
LUINO F., BELLONI A., PADOVAN N. in collaboration with BASSI M., BOSSUTO P. & FASSI P., 2002, Historical and geomorphological analysis as a research tool for the identification of flood-prone zones and its role in the revision of town planning_ the Oglio basin (Valcamonica – Northern Italy),
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Abstract
Historical investigations covering the last 200 years (1801-2001) have shown that the Tanaro River (northwestern ...
Historical investigations covering the last 200 years (1801-2001) have shown that the Tanaro River (northwestern Italy) has been affected 136 times by flood events in different parts of its basin, with a recurrence interval of once every 18 months.
During the first week of November 1994, following extremely heavy rainfall, a flood hit several areas of Piedmont and the Tanaro Valley in particular. The discharge of the Tanaro River was characterized by unprecedented peaks. Large inundations caused damage totaling over Euro 10 billion, with 38 urbanized areas along the valley bottoms flooded, 44 casualties and 2,000 left homeless.
Many surveys were carried out during the subsequent weeks in the most damaged urbanized areas to identify the flooded areas, to measure the water levels and to better understand the flood dynamics. The geomorphological data were then integrated with an analysis of aerial photographs taken some days after the event. Using historical information, past floods were investigated,, taking into consideration changes in the river beds and expansion of the urbanized areas that have taken place over the last 150 years.
This paper summarizes the results from a study about Ceva, a small town located in the Tanaro Basin, at the confluence of the Tanaro River and the Cevetta Stream. The town suffered many floodings in the past. A historical reconstruction of the urban development covering last two centuries demonstrates how Ceva expanded by occupying the areas of natural water expansion, showing little regard for the old inundations of Tanaro and Cevetta. For this reason, during the November 1994 flood, the damage was vastly greater than the preceding floods.
Iovine G., Petrucci O., 2002, The September-October 2000 hydrogeologic event in the Jonian Calabria. Analysis of impact on urban setting and infrastructure_ some elements for risk evaluation,
Geophysical research abstracts (Online) 4 (2002).,
Petrucci O., Iovine G., 2002, The hydrogeologic event of September-October 2000 in the Jonian Calabria_ analysis of geomorphic effects and induced damage aimed at event characterisation,
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EGS XXVII General Assembly, pp. abstract #4208, Nice (France), 21-26 April 2002,
Abstract
he study area is located on the NW boundary of the Sant'Eufemia Plain (Central Cal- ...
he study area is located on the NW boundary of the Sant'Eufemia Plain (Central Cal- abria), where a system of Quaternary normal step faults, oriented WNW and down- throwing toward SE, is to be found. This fault zone characterises, in geo-structural terms, the NW portion of the Catanzaro graben. The Zinnavo fault belongs to the above-mentioned system. As a consequence of its recent activity (Holocene), the dis- tal portion of a notable continental alluvial fan has been displaced (with a maximum apparent separation of ca. 30 m). On the downthrown side of the fault, two smaller and more recent alluvial fans are to be found, thus pointing out at rejuvenation phases of the same tectonic structure. The Zinnavo fault lies within the epicentral zone of the catastrophic earthquake of 1638 a.D., whose MCS intensity has been evaluated as greater than IX_ on that occasion, most of Central Calabria was severely dam- aged. Moreover, along the same tectonic structure, a notable seismic activity is to be recorded. According to the above considerations, the Zinnavo fault can be assumed to be "seismogenetic" and responsible for the high level of seismic risk of the study area, which is densely urbanised and characterised by notable infrastructures (cf. e.g. the Lametia Airport). Geomorphologic and geo-structural investigations have been carried out, through field surveying and air-photo interpretation (from the macro- to the meso- scale). Moreover, surface data have been integrated by means of sub-surface informa- tion, such as_ a) seismic reflection profiles, b) stratigraphic logs, c) helium anomalies. On the basis of the performed analyses, the presence of several high-vulnerability "el- ements" (e.g. the town of Lametia Terme and its airport, the highway and the railway) in the NW sector of the Sant'Eufemia Plain determines high-levels of seismic risk - a fact never evidenced, in the technical literature, before.
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Gullà G., Antronico L., Bonci L., Cesi C., Calcaterra S., Gambino P., Niceforo D., 2002, Monitoraggio di frane in ambiente montano,
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L. Antronico, G. Gullà, TERRANOVA O, 2002, L’evento pluviometrico dell’8-10 Settembre 2000 nella Calabria ionica meridionale_ Dissesti sui versanti e processi in alveo,
XIX giornata dell'ambiente. Il dissesto idrogeologico_ inventario e prospettive, pp. 67–79, ROMA, 5 giugno 2001,
Oreste Terranova, Giovanni Gullà, 2002, Scenari di pioggia critici per le instabilità di pendio in Calabria. Metodologie d’approccio ed analisi di serie storiche,
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Giovanni Gullà, 2002, Monitoraggio di frane in ambiente montano,
La Difesa della Montagna, Assisi, 11-12 Dicembre 2002,
Giovanni Gullà, 2002, Spostamenti superficiali di una frana in rocce alterate e degradata,
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Abstract
Cellular automata are good candidates for modelling and simulating
complex dynamical systems, whose evolution depends on ...
Cellular automata are good candidates for modelling and simulating
complex dynamical systems, whose evolution depends on the local interactions
of their constituent parts. Many macroscopic phenomena have such features,
but their complexity involves sometime the interaction of heterogeneous
processes, whose composition is not immediate in a cellular automaton frame.
Furthermore the managing of flows could be not trivial, because cellular
automata and derived models as lattice-gas methods cannot always be applied
successfully to macroscopic cases. We propose some empirical and practical
rules for modelling some macroscopic phenomena with surface flows. An
application to complex debris flows is exhibited together with the results of
simulations of a real case.
Polemio M.
Hoxha I., 2002, Relazione generale sull’attività di ricerca del Progetto “Groundwater quality degration risk and evaluation effects in the Tirana-Fushe Kuqe basin using monitoring, remote sensing and gis technologies”,
2002,