Guzzetti F., 2004, Landslide Mapping, Hazard Assessment and Risk Evaluation_ Limits and Potential.,
International Symposium on Landslide and Debris Flow Hazard Assessment, National Center for Research on Earthquake Engineering, ,, Taipei, 2004,
Barbetta S., Melone F., Moramarco T., 2004, Un metodo pratico per la stima della portata in siti idrometrici con scala di deflusso non nota,
XXIX Congresso di Idraulica, Trento, 2004,
Nardi F., Vivoni E., Grimaldi S., 2004, Caratterizzazione idrologica delle aree di inondazione tramite analisi di DEM.,
XXIX Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, Trento, 2004,
Serinaldi F., Grimaldi S., Napolitano F., 2004, Analisi di ietogrammi di progetto con modellistica multivariata.,
XXIX Convegno di Idraulica e Costruzioni Idrauliche, Trento, 2004,
Nardi F., Grimaldi S., Ubertini L., 2004, A Floodplain Delineation GIS-Based procedure for a Preliminary Analysis of Potentially Inundated Areas.,
28th National Conference of ASFPM, Biloxi, Mississippi, 2004,
Piscopia R., Baglivo C., Grimaldi S., 2004, Linear parametric modelling of wave time series with missing values.,
Giornata di Studio_ Metodi Statistici e Matematici per l'Analisi delle Serie Idrologiche, Napoli, 2004,
Grimaldi S.,Tallerini C., Serinaldi F., 2004, Modelli multivariati lineari per la generazione di serie di precipitazioni giornaliere.,
Giornata di Studio_ Metodi Statistici e Matematici per l'Analisi delle Serie Idrologiche, Napoli, 2004,
M. Polemio, O. Petrucci, L. Gatto, 2004, Suscettività alla siccità in Calabria ed effetti sulle acque sotterranee.,
Atti dei convegni lincei 204 (2004): 245–250.,
Abstract
Le regioni italiane più esposte al rischio siccità, per ragioni principalmente climatiche, sono quelle insulari ...
Le regioni italiane più esposte al rischio siccità, per ragioni principalmente climatiche, sono quelle insulari e meridionali. Tra queste ultime, la Calabria è stata scelta come area di indagine per un'analisi della suscettività ai recenti periodi siccitosi.
L'analisi della suscettività è stata basata su una indagine storica effettuata mediante lo spoglio sistematico di quotidiani regionali e nazionali. I dati raccolti, attualmente in fase di aggiornamento, riguardano al momento il periodo 1980 - 2001.. L'analisi delle notizie stampa è stata orientata ad evidenziare le situazioni di danno o, almeno, di disagio causate dal deficit di offerta idrica derivante dalla siccità. Le notizie sono state catalogate mediante un apposito data-base, evidenziando i settori produttivi maggiormente colpiti.
L'indagine storica ha conseguito i seguenti risultati_ ricostruzione della serie storica degli eventi siccitosi, classificazione dei settori produttivi più esposti ai rischi siccità, individuazione delle aree della regione maggiormente esposte ai rischi della alla siccità.
Da tale analisi è emerso che le aree più esposte al rischio siccità in Calabria sono quelle poste sul versante ionico, in particolare la Piana di Sibari, solcata dal Crati, il fiume che sottende il più vasto bacino idrografico della regione.
Il territorio che include il bacino del F. Crati nonché l'intera Piana di Sibari è stato sottoposto ad un'analisi complessa, finalizzata ad evidenziare i caratteri tendenziali dei principali fattori determinanti la siccità quali temperatura atmosferica e piovosità, nonché la disponibilità di risorse idriche sotterranee, mediante l'analisi della quota piezometrica.
Sulla base dei dati termopluviometrici, disponibili per un periodo di circa ottanta anni, sono stati calcolati vari indici bioclimatici, al fine di classificare l'aridità dell'area campione, nella quale si evidenziano sia rilevanti contrasti climatici che modificazioni della piovosità e temperatura annua.
Le modificazioni piezometriche sono state studiate mediante idati relativi ad oltre 100 pozzi posti nella Piana di Sibari. Per il livello di tali pozzi si dispone di una serie di misure storiche a partire dagli anni trenta; inoltre, un'apposita campagna dirilievi, svolti direttamente dagli autori nell'estate 2002, ha consentito di raccogliere dati attuali.
I risultati ottenuti, rappresentati in modo sintetico mediante carte tematiche, mostrano sia la notevole ricorrenza ed incidenza della siccità in Calabria che l'occorrenza di apprezzabili effetti sulle falde idriche sotterranee.
M. Polemio; D. Casarano, 2004, Rainfall and drought in southern Italy (1821-2001),
IAHS-AISH publication 286 (2004): 217–227.,
Abstract
Southern Italian monthly rainfall and temperature data for the period 1821--2001 were analysed statistically. The ...
Southern Italian monthly rainfall and temperature data for the period 1821--2001 were analysed statistically. The data were selected for 126 rain- gauges with the most complete time series. The main study period for which reliable and gap-free annual data are available was 1921--2001. During this period a widespread decreasing trend in annual rainfall was observed for over 96% of the area. This trend was most severe where mean annual rainfall was highest. A decreasing trend of less than 9 mm year was found in the worst case. Analysis of the historical series showed that this trend became more apparent after 1980, the period subjected to two serious droughts (1988--1992 and 2000--2001). In particular, a significant deficit in winter rainfall was found after 1980. Monthly temperatures were also considered. Net rainfall was calculated as a function of monthly rainfall and temperature. Negative trends and the effects of recent droughts were enhanced in terms of net rainfall.
M. Polemio
V. Dragone, 2004, La siccità e la disponibilità di acque sotterranee in Puglia,
Atti dei convegni lincei 204 (2004): 187–193.,
Delle Rose M., Parise M., 2004, Speleogenesi e geomorfologia del sistema carsico delle grotte della Poesia nell’ambito dell’evoluzione quaternaria della costa adriatica salentina.,
Atti e memorie della Commissione grotte Eugenio Boegan 40 (2004): 153–173.,
Abstract
Il sistema carsico delle Grotte della Poesia, lungo la costa adriatica della provincia di Lecce, ...
Il sistema carsico delle Grotte della Poesia, lungo la costa adriatica della provincia di Lecce, costituisce un sito di estremo interesse carsico e geomorfologico, oltre che storico ed archeologico. All'interno di una delle grotte sono state infatti rinvenute iscrizioni che risalgono a un'epoca compresa tra il II millennio a.C. e l'età romana repubblicana. Due doline di crollo (corrispondenti alla Grotta della Poesia Grande, e a quella della Poesia Piccola) si aprono nei pressi della falesia calcarenitica e sono la parte più evidente di un ampio complesso di cavità e gallerie carsiche. In questo lavoro viene descritto l'assetto geomorfologico ed idrogeologico dell'area in cui ricade il sistema carsico, sino a spingersi, verso l'interno, all'area occupata dal bacino palustre dei Tamari. Si analizzano quindi i fenomeni di instabilità individuati lungo la fascia costiera che si estende dall'abitato di Rocavecchia sino a Torre dell'Orso, e se ne esamina la relativa distribuzione spaziale e l'evoluzione temporale, sino ai crolli
avvenuti di recente nella Grotta della Poesia Piccola. L'evoluzione geomorfologica del sistema carsico è infine ricostruita, a partire dall'inizio delle fasi speleogenetiche, attraverso la formazione delle doline di crollo, sino alla fase attuale, ed agli ultimi eventi di instabilità.
Autori vari incluso WASOWSKI J., 2004, IGOS GEOHAZARDS theme report_ For the Monitoring of our Environment from Space and from Earth.,
(2004).,
Borri D., ......,Pagliarulo R., Trizzino R.,, 2004, Un parco sostenibile.,
Continuità Rassegna Tecnica Pugliese- Rivista dell'Associazione Regionale Ingegneri e Architetti di Puglia, pp. 16–20, 2004,
Trocino A. & Parise M., 2004, Nuove cavità sulla Murgia.,
Speleologia (Bologna) 51 (2004): 72–73.,
Bovo, V., Gaetan, C., Villi, V., 2004, Massimi annuali delle piogge giornaliere nel Triveneto.,
5 (2004): 19–27.,
Fabrizio Ungaro; Costanza Calzolari; Francesca Ragazzi; Luciano Fantinato, 2004, Utilizzo della geostatistica a supporto della cartografia pedologica nella pianura alluvionale del Brenta,
Bollettino della Società italiana della scienza del suolo 53 (2004): 395–400.,
Abstract
This paper presents the results of the application of a geostatistical methodology aimed to provide ...
This paper presents the results of the application of a geostatistical methodology aimed to provide information to improve the delineation of soil mapping units of the 1_50,000 soil map of the Venice lagoon watershed. The methodology presented is suitable in the case of variable with not stanionary means and non stationary residuals and is applied to Brenta alluvial plain, which is characterized by weak morphological evidences. The analyses focused on clay contents at three different depths. Sequential Gaussian simulations (SGS) were implemented to simulate clay residuals of the different soil-landscapes units, in order to assess and quantify local uncertainty taking explicitly into account the mean value of each unit.
Results show a good agreement with the general pattern of soil-landscapes units in the plain, integrating the traditional soil map and the geostatistical approach in elucidating the clay content distribution over the study area
Balducci V., Tonelli G., Reichenbach P. & Guzzetti F., 2004, WebGIS e dissesto idrogeologico.,
2 (2004).,
Guzzetti F., 2004, Rischio da frana e da inondazione in Italia.,
2 (2004).,
Vivoni E., Grimaldi S., Nardi F., Ivanov V. Y., Castelli F., Bras R.L., Ubertini L., 2004, Assessing hydrological estreme events with geospatial data and models.,
85/39 (2004).,
Rizzo V., Toni G., Rijillo R., 2004, Modelling of deep gravity movement of Niscemi (Caltanisetta, Sicily, Italy): the decisive role of tectonic deformation.,
40 (2004): 19–34.,
Rizzo V., 2004, Un vasto movimento gravitativo al fronte della falda di Gela_ evidenze e problematiche in relazione alla tettonica (Frana di Niscemi, Sicilia Meridionale).,
123 (2004): 229–252.,
Casarano D., Polemio M., 2004, Trend termopluviometrici e siccità in italia meridionale,
Rivista italiana di agrometeorologia 8/1 (2004): 22–23.,
Abstract
Lo studio considera precipitazioni e temperature mensili in Italia meridionale tra il 1821 ed il ...
Lo studio considera precipitazioni e temperature mensili in Italia meridionale tra il 1821 ed il 2001 utilizzando 126 stazioni del SIMN. Si individuano i trend termopluviometrici e si caratterizzano i periodi di maggiore siccità. Nel periodo 1921-2001 si osservano cali pluviometrici tendenziali in 114 stazioni. La tendenza negativa riguarda più del 95% dell'area, ed è più evidente dove è maggiore la piovosità assoluta. In particolare, si risente di un consistente deficit di precipitazioni registratosi a partire dal 1980. Le medie mobili pluriennali evidenziano minimi storici nei periodi 1989-91 e 1999-2001. La media delle precipitazioni del 1981-2001 è significativamente minore dalla media 1921-1980. La tendenza negativa interessa soprattutto la stagione invernale. L'analisi dei dati di temperatura evidenzia la tendenza ad un lieve incremento termico negli ultimi decenni, che causa un'ulteriore riduzione tendenziale delle piogge efficaci.
Toni G., Rizzo V., Rijillo R., 2004, Monitoring and modelling of collapse structures as a consequence of different flow speeds (Maratea valley, Basilicata, Italy).,
40 (2004): 5–17.,
Reina A. e Parise M., 2004, Geologia delle Grotte di Castellana_ ipotesi speleogenetiche,
Geologi e territorio 1 (2004): 3–14.,
Qiriazi P., Parise M. & Salas S., 2004, Il carsismo nei gessi del territorio albanese,
Memorie dell'Istituto Italiano di Speleologia 16 (2004): 53–60.,
Pecorella G., Federico A., Parise M., Buzzacchino A. & Lollino P., 2004, Condizioni di stabilità di complessi rupestri nella Gravina Madonna della Scala a Massafra (Taranto, Puglia),
8 (2004): 3–24.,
Parise M., 2004, Nel Caos della Gran Caverna di Santo Tomàs,
50 (2004): 58–67.,
Nigrelli G., 2004, Studio delle condizioni pluviometriche del Bacino idrografico del Torrente Germanasca,
XLI (2004): 49–56.,
Iovine G. (1); Tansi C. (1); Folino-Gallo M. (1), 2004, Strutture da accomodamento tettono-gravitativo nell’evoluzione tardiva dei sistemi di catena_ il caso di studio di Acri (Calabria settentrionale),
Bollettino della Società Geologica Italiana (Testo stamp.) 123 (2004): 39–51.,
Abstract
Studi effettuati in Appennino meridionale evidenziano come le fasi estensionali post-orogeniche plio-quaternarie abbiano permesso locali ...
Studi effettuati in Appennino meridionale evidenziano come le fasi estensionali post-orogeniche plio-quaternarie abbiano permesso locali riattivazioni tetto-gravitative.
Molinaro E., Ferrero E. & Mortara G., 2004, Il ruolo del Museo Civico crateri di Bra nella conoscenza e tutela del patrimonio ambientale delle isole di Capo Verde,
25 (2004): 443–459.,
Giardino M., Perotti L., Alberto W. & Mortara G., 2004, Integrazione di dati iconografici storici e recenti in un sistema informatico per lanalisi multitemporale dellevoluzione del Ghiacciaio del Miage (M. Bianco),
5 (2004): 26–26.,
Deline P., Diolaiuti G., Kirkbride M.P., Mortara G., Pavan M., SmiragliaA C. & Tamburini A., 2004, Drainage of ice-contact Miage Lake (Mont Blanc Massif, Italy) in September 2004,
27 (2004): 113–119.,
Pagliarulo R., Trizzino R., Trotta M. Valletta S., 2004, Studio di fattibilità per il Progetto di un Parco sul sito ex-Fibronit: la Fabbrica Inquinata.,
3/4 (2004): 15–18.,
Pagliarulo R., Trizzino R., Trotta M., Valletta S., 2004, La fabbrica inquinata,
(2004): 1–37.,
Allasia P., Baldo M. & Lollino G., 2004, Il dissesto idrogeologico_ monitoraggio, previsione e prevenzione,
(2004): 5–6.,
Aleotti P., Polloni G., Tropeano D. & Turconi L., 2004, La modellazione numerica bidimensionale nella definizione di scenari devento in unarea di conoide alpina,
Geologia tecnica e ambiente 2 (2004): 5–21.,
Marchi, L., 2004, Registro del comportamiento de corrientes con derrubios en el torrente Moscardo (Alpes Italianos).,
Ingenieria del Agua 11 (2004): 275–280.,
Deline P. (a), Chiarle M. (b) & Mortara G. (b), 2004, The July 2003 Frebouge debris flows (Mount Blanc Massif, Valley of Aosta, Italy): Water pocket outburst flood and ice avalanche damming,
Geografia fisica e dinamica quaternaria (Testo stamp.) 27 (2004): 107–111.,
Abstract
In July 2003, during a dry period, debris flows occurred on the large , polygenic ...
In July 2003, during a dry period, debris flows occurred on the large , polygenic fan (0.85 km2; elevation difference of 500 m) at the foot of the Glacier de Frébouge (Val Ferret). These events deeply incised the western fan sector and deposited ~ 30000 m3 of coarse material in the distal part of the fan. The first debris flow on 17 July may have been triggered by a glacial water pocket outburst flood, a nor uncommon process in the Mont Blanc massif. The other ones developed in three steps_ (i) ice avalanching of a part of the Glacier de Frébouge front; (ii) damming of the proglacial torrent gorge by the ice deposit; (iii) outburst flood due to dam collapse, with debris flow formation. Increasing ice avalanching at the hanging front of retreating glaciers constitutes an important natural hazard factor in alpine high mountain tourist areas.
Guzzetti F., 2004, L’approccio storico al rischio idrogeologico.,
Giornale di storia contemporanea 7/2 (2004): 69–82.,
Pasuto A.; Soldati M., 2004, An integrated approach for hazard assessment and mitigation of a debris flow in the Italian Dolomites,
Geomorphology (Amst.) 61 (2004): 59–70.,
Abstract
This paper shows the results of research on a debris flow occurring on 4 September ...
This paper shows the results of research on a debris flow occurring on 4 September 1997 in the territory of Cortina d'Ampezzo
(Dolomites, Italy) where it caused a significant threat owing to the intense urban development, typical of several Alpine valleys.
The event, which affected the talus fans at the foot of Mt. Pomagagnon near the village of Fiames, blocked the state road no.
51 ''Alemagna'' and, after sparing some houses, barred the course of the Torrent Boite and formed an impoundment. This debris
flow aroused great concern among local authorities and the Belluno Civil Engineers Board; therefore, the construction of
embankments for protecting the buildings threatened by the debris flow was started immediately. This area was studied in detail
during this research in order to identify the hazard situations of the whole slope. The investigations made use of an integrated
approach including historical, geomorphological, geostructural, meteorological, pedological, and forest-management aspects.
Furthermore, assessments of the debris volumes potentially removable in the source area were carried out. The geomorphological
evolution of the area was reconstructed, pinpointing the morphological changes occurring in the past 45 years. Taking into
account the increased frequency and magnitude of recent events and considering the location of roads and buildings in the
accumulation area, the risk conditions were analysed in order to identify a risk zonation and to propose mitigation measures.
D 2003 Elsevier B.V. All rights reserved.
Turitto O., 2004, Crue extrême du Pô en novembre 1951 et inondation du territoire du Polesine (Italie du nord).,
5 (2004): 64–70.,
Rizzo V., Leggeri M., 2004, Slope instability and sagging reactivation at Maratea (Potenza, Basilicata, Italy).,
Engineering geology 71 (2004): 181–198.,
De Bartolo S. G., Gaudio R., Gabriele S., 2004, Multifractal analysis of river networks_ sand-box approach.,
Water environment research 40(2) (2004): 1–10.,
Giardino M., Giordan D. & Ambrogio S., 2004, G.I.S. technologies for data collection, management and visualization of large slope instabilities_ two applications in the Western Italian Alps.,
Natural hazards and earth system sciences (Print) 4 (2004): 197–211.,
Soldati M.; Corsini A.; Pasuto A., 2004, Landslides and climate change in the Italian Dolomites since the Lateglacial.,
Catena (Cremling.) 55/2 (2004): 141–161.,
Abstract
The paper deals with the relationship between the temporal occurrence of landslides and climatic
changes in ...
The paper deals with the relationship between the temporal occurrence of landslides and climatic
changes in the Italian Dolomites since the Late glacial. After an introduction on the state of the art,
with particular reference to the Alpine region, the results of recent investigations in the two study
sites are illustrated. At Cortina d'Ampezzo, several landslides were dated mainly by the radiocarbon
method. The most ancient landslide event there involved large rock slides, which affected the
dolomitic slopes following the withdrawal of glaciers after the Last Glacial Maximum (LGM), and
also slides and flows mainly occurring in pelitic materials of the valley floors (from 13,000 to
10,000 cal BP). A later series of flows occurred between 5500 and 2500 cal BP. In the Upper Badia
Valley (Alta Badia), the most ancient events go back to 10,000 and 9000 cal BP, and correspond
with earth flows that followed vast rotational slides affecting the bedrock up to a depth of about 50
m. More recent earth flows, involving more modest amounts of material, took place between 6500
and 2300 cal BP.
By analysing the dates from the two study areas, it was possible to correlate the recorded
increase of landslide activity with the climatic changes occurring at the boundary between the Late
glacial and the Holocene and between the Atlantic and the Subboreal, and to compare the results
with those derived from other European regions. The types and causes of landslides taking place in
these two periods were substantially different, reflecting the different morphoclimatic conditions
that existed in the two areas when these mass movements were triggered. Finally, notwithstanding
the importance of non-climatic causes, such as geological-structural factors and possible human
influences, it is concluded that many of the dated landslides can be considered as indicators of
climatic change.
Tropenao D. & Turconi L., 2004, Using historical documents in landslide, debris flow and stream flood prevention. Applications in Northern Italy,
Natural hazards (Dordr.) 31 (2004): 663–679.,
Le Pera, E., and Arribas, J. (2004), 2004, Sand composition in an Iberian passive-margin fluvial course_ the Tajo River,
171 (2004): 261–281.,
De Bartolo S. G., Gaudio R., Gabriele S., 2004, Multifractal analysis of river networks_ sandbox approach,
Water resources research 40 (2004): W02201-1–W02201-10. doi_10.1029/2003WR002760,
DOI: 10.1029%2F2003WR002760
Abstract
Two fixed-size algorithms were used to investigate natural river networks_ the box-counting method and the ...
Two fixed-size algorithms were used to investigate natural river networks_ the box-counting method and the sandbox method. The first produces good results for nonnegative moment orders, q, but suffers from border effects. The second solves border problems and is particularly adapted to negative moment orders for the reconstruction of the right side of the multifractal spectrum, f(alpha). In the box-counting applications the influence of the mesh number was investigated in the range 20 to 100, for moment orders from 0 to 10, showing that the error in the assessment of the generalized fractal dimensions is not greater than 3%. The sandbox method was applied to the river networks for the first time, and the theoretical expression of the information entropy was derived. Results were obtained also for negative moment orders, showing that the analyzed river networks are multifractal and non-plane-filling structures. The sandbox method avoids border effects, as verified through an application to a square portion extracted from a river network. Result analysis suggests a dependence of the f(alpha) spectra from the lithologic characteristics of the source rocks.
Del Gaudio, V.; Wasowski, J., 2004, Time probabilistic evaluation of seismically-induced landslide hazard in Irpinia (Southern Italy).,
Soil dynamics and earthquake engineering (1984) 24 (2004): 915–928.,
Abstract
A recently proposed method, which incorporates the Newmark model to evaluate the earthquake-induced landslide hazard ...
A recently proposed method, which incorporates the Newmark model to evaluate the earthquake-induced landslide hazard at regional
scale, was applied to Irpinia, one of the most seismically active regions of Italy. The method adopts a probabilistic approach to calculate
values of critical acceleration ac representing the minimum strength required for a slope not to fail at a fixed probability level in a given time
interval. Regional probabilistic hazard maps were generated for the two failure types most common in Irpinia (slump-earthflows and rock
falls). The results suggest that quite moderate critical acceleration (0.05-0.08 g) could suffice to keep the slope failure probability low.
However, the available data indicate that potential slide surfaces with ac below these values could be common in Irpinia, where, perhaps in
relation to particular geo-environmental conditions, a relative large number of marginally stable slopes might survive other destabilising
actions and fail even on occasion of not particularly strong earthquake shaking.
Parise M., Calcaterra D. & Larsen M.C., 2004, Introduction to Weathering and Slope Movements papers,
Quarterly journal of engineering geology and hydrogeology 37/2 (2004): 76–76.,
