Pericolosità dei fenomeni di dissesto dei versanti in Calabria

Integrazione interdisciplinare per la valutazione della pericolosità e del rischio dei movimenti in massa, dall’area vasta al singolo versante, in Calabria.

Background

Il territorio della Calabria è interessato da molteplici fenomeni franosi e, più in generale, presenta una forte propensione a sviluppare fenomeni di dissesto idrogeologico. Un riscontro della condizione evidenziata è fornito dai dati del PAI vigente che identifica, limitatamente alle aree esaminate (centri abitati e nuclei con più di 200 abitanti), oltre 1700 situazioni a rischio elevato e più di 700 a rischio molto elevato: complessivamente oltre 2400 situazioni nelle quali possono sussistere condizioni di rischio per l’incolumità e la vita delle persone. I fenomeni di dissesto idrogeologico che hanno generato gli eventi di dissesto idrogeologico degli inverni 2008-2009 e 2009-2010 forniscono una chiara conferma di quanto riassunto. Il numero rilevante di situazioni a rischio elevato e molto elevato già identificate rende urgente la precisazione delle condizioni di pericolosità e di rischio per consentire una definizione delle priorità di intervento ai fini della mitigazione del rischio. Nell’ottica delineata uno degli elementi di maggiore criticità riscontrabile nella valutazione della suscettibilità, della pericolosità e del rischio indotto da fenomeni di dissesto dei versanti è rappresentato dalla scarsa integrazione fra la “scala territoriale” (metodologie su area vasta) e la “scala del versante” (metodologie sul singolo versante).

Scopo

Il progetto ha sviluppato ed applicato metodi per la valutazione della pericolosità dei fenomeni di dissesto dei versanti, attraverso l’approfondimento delle metodologie di valutazione della suscettibilità, della pericolosità e del rischio di frana, sia a scala territoriale (area vasta) sia a scala di singolo versante, in relazione ai molteplici fattori (litologia, pendenza, strutture, regime pressioni interstiziali, resistenza al taglio, ecc.) che governano l’evoluzione dei processi gravitativi di versante. In particolare, gli studi condotti hanno affrontato gli aspetti della problematica del rischio da frana con un approccio interdisciplinare che ha richiesto un notevole sforzo di coordinamento e di integrazione delle diverse competenze coinvolte: geologia, geomorfologia, climatologia, idrologia, geologia applicata, geotecnica. L’applicazione e la sperimentazione in situ delle metodologie proposte, a scala territoriale e a scala di versante, in diversi contesti omogenei della Calabria caratterizzati dalla presenza di frane ad elevato impatto socio-economico, ha consentito di verificare l’efficacia dei risultati conseguibili relativamente all’individuazione delle priorità degli interventi di mitigazione e/o riduzione del rischio e di definizione dei modelli per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli stessi.

Metodi

I metodi utilizzati nel progetto considerano l’autonomia dei percorsi per le valutazioni connesse alle problematiche di area vasta ed alla scala del singolo versante. Gli stessi metodi individuano le connessioni e le complementarietà tra i due punti di vista (area vasta e singolo versante) al fine di stimolare sinergia ed integrazione tra le conoscenze ampie e generali che si possono ottenere dagli studi di area vasta e quelle puntuali e di dettaglio conseguibili dagli studi su singolo versante. In particolare per le valutazioni relative alla suscettibilità da frana su area vasta sono stati proposti tre metodi (due applicati in aree di studio significative di contesti geo-ambientali con presenza di frane ad elevato impatto; il terzo applicato all’intero territorio regionale): regressione logistica, procedure statistiche, procedure empirico-statistiche. I metodi disciplinari (geologico-geomorfologico, storico, idrologico, geotecnico) per la valutazione della pericolosità da frana alla scala del singolo versante sono stati utilizzati con modalità avanzate ed integrati su base interdisciplinare in una procedura applicata e sperimentata in 16 casi di studio, relativi a frane rappresentative di contesti geo-ambientali omogenei, con un livello di approfondimento da preliminare (14 casi) a definitivo (2 casi). Nella procedura definita assume un ruolo chiave la raccolta, l’analisi e la lettura unitaria degli eventi di dissesto idrogeologico che si sono già verificati e la caratterizzazione di quelli che si dovessero ulteriormente verificare.

Risultati

L’insieme dei risultati conseguiti possono essere rappresentati da tre risultati generali, per come indicati nel progetto. Il primo ha riguardato lo sviluppo e l’applicazione di metodologie, anche su base statistico-probabilistica, per la valutazione della suscettività al dissesto, della pericolosità e del rischio di frana, a varie scale di analisi e rappresentazione per categorie/tipologie di frane a elevato impatto sociale ed economico nel territorio calabrese. Il secondo risultato generale ha riguardato la messa a punto di metodologie per la valutazione della pericolosità da frana relativamente al singolo versante, basate sulla ricostruzione dei modelli completi di versante che considerano i processi di trasformazione infiltrazione-regime delle pressioni neutre, anche in presenza di scuotimento sismico. In particolare, sono state predisposte delle linee guida per la tipizzazione di categorie/tipologie di frane ad elevato impatto sociale ed economico in contesti geo-ambientali omogenei. Il terzo risultato ha visto la messa a punto di metodiche per la valutazione dell’incidenza dei fattori antropici sulla dinamica evolutiva dei versanti, con relativa definizione di specifiche misure di salvaguardia anche in relazione alle nuove normative regionali in materia di pianificazione urbanistica.

Prodotti

Il progetto ha prodotto la redazione di dieci relazioni e diciannove tavole, illustrate in una relazione generale e consultabili su un supporto informatico interattivo. In particolare, le relazioni e le tavole prodotte forniscono i metodi, le applicazioni, le verifiche e le linee guide sviluppate: metodologia base, approfondita a partire dal PAI per la valutazione indicizzata di pericolosità, vulnerabilità e rischio; definizione di una griglia climatica ad alta risoluzione e analisi delle tendenze pluviometriche in Calabria; omogeneità geologica e climatica per frane a rischio elevato o molto elevato; valutazione per area vasta della suscettibilità al dissesto, della pericolosità e del rischio di frana; linee guida per la tipizzazione delle frane alla scala del singolo versante; metodologie per la valutazione della pericolosità da frana alla scala del singolo versante; applicazione delle metodologie proposte per la valutazione della pericolosità alla scala del singolo versante; metodiche per la valutazione dell’incidenza dei fattori antropici sulla dinamica evolutiva dei versanti; utilizzo aggiuntivo di indicatori in metodologie per la valutazione della suscettibilità, pericolosità e rischio; definizione e proposizione di misure di salvaguardia in relazione alle nuove normative urbanistiche regionali.

Conclusioni

Le applicazioni svolte con le metodologie proposte per le diverse finalità di interesse, in particolare per la valutazione della pericolosità su area vasta ed alla scala di versante, indicano che è possibile avviare e sviluppare in maniera massiva un percorso che consenta di migliorare progressivamente l’efficacia dei PAI e di migrare in tempi ragionevoli ai Piani di Bacino, con particolare riferimento al rischio da frana. Il progetto dimostra che è possibile avviare e sviluppare in maniera semplice e progressiva il trasferimento sistematico delle conoscenze acquisite da studi a scala di versante, in grado di definire la pericolosità della frana in base al meccanismo di innesco ed evoluzione, alla valutazione della pericolosità su area vasta, con evidenti vantaggi in termini di maggiore efficacia della pianificazione e dell’individuazione delle priorità di intervento. L’obiettivo conseguibile è quello di individuare e risolvere le problematiche a maggiore impatto sociale ed economico, con costi sostenibili per la comunità, con riferimento a contesti geo-ambientali omogenei significativi nel territorio di interesse e per tipologie di frane rappresentative opportunamente tipizzate.