Interferometria satellitare per la valutazione della pericolosità da sprofondamento
Applicazione di tecniche interferometriche alla valutazione della pericolosità da sprofondamento.
Background
Gli sprofondamenti avvengono come collassi improvvisi del terreno, connessi a cavità naturali prodotte dal carsismo in rocce solubili, o a cavità scavate dall’uomo in epoche diverse e per scopi diversi. Sprofondamenti sono diffusi in tutto il mondo, e la relativa pericolosità è estremamente elevata, con seri danni ad aree urbanizzate e infrastrutture, e pesanti costi per la società.
Scopo
Sprofondamenti si verificano con frequenza sempre crescente in Italia, interessando vaste areae del paese. L’utilizzo di tecniche satellitari per l’analisi e il monitoraggio di questi fenomeni può risultare molto utile. Gli sprofondamenti avvengono, generalmente, in zone di pianura, spesso su terreno nudo o in aree urbane; ciò reduce almeno in parte alcuni dei problemi riscontrati nell’applicazione di tecniche DInSAR alla investigazione e monitoraggio di altri tipi di fenomeni naturali, come le frane.
Metodi
Il progetto si è basato sull’utilizzo della tecnica SBAS (Small BAseline Subsets), che utilizza interferogrammi con piccol baseline spaziali per mitigare gli errori di decorrelazione e monitorare con accuratezza le deformazioni superficiali su vaste aree. La tecnica consente di produrre carte di deformazione a scala regionale e serie temporali degli spostamenti, per monitorare i fenomeni deformativi a scala locale, anche a livello di singoli manufatti antropici.
Risultati
L’acquisizione ed il processamento di dati SAR ha consentito la produzione di serie storiche di spostamenti, ed il confronto tra queste e i dati disponibili di deformazioni registrate sul terreno. Sono state redatte carte di spostamenti a scale diverse, dalla sub-regionale (per identificare i settori a maggiore deformazione) alla locale (per verificare la corrispondenza tra deformazioni misurate da satellite e quelle reali).
Prodotti
Mappe di velocità media di deformazione su aree campione della Puglia meridionale, grafici di evoluzione temporale degli spostamenti di singoli punti delle immagini considerate.
Conclusioni
Valide indicazioni per sviluppare procedure finalizzate all’utilizzo di dati telerilevati per la valutazione di sprofondamenti e la mitigazione del rischio sono state presentate. L’identificazione su vaste aree dei settori più suscettibili ha fornito utili elementi per la prevenzione dei fenomeni, da mettere in pratica come azioni di Protezione Civile e norme di gestione del territorio.