Siti minerari dismessi in aree in frana_ l’ex miniera di sale di Lungro (Calabria)

Antronico L., Gullà G., 2017, Siti minerari dismessi in aree in frana_ l’ex miniera di sale di Lungro (Calabria), Cavità di origine antropica, modalità d'indagine, aspetti di catalogazione, analisi della pericolosità, monitoraggio e valorizzazione, Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Sala Convegni, 01/12/2017,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/388897

I fenomeni indotti dalle attività di estrazione mineraria pongono spesso pesanti problemi ambientali e di rischio per la popolazione residente soprattutto nelle aree minerarie dismesse. In particolare, la subsidenza, ovvero il lento abbassamento del suolo, è un fenomeno molto comune nei territori dove si sono sfruttati o si stanno sfruttando giacimenti di salgemma presenti nel sottosuolo. Nell'ambito di uno studio sull'attività franosa nell'abitato di Lungro (Calabria settentrionale) è stata effettuata la raccolta e l'analisi di informazioni storiche riguardanti i dissesti che nel passato hanno interessato l'area su cui insiste lo stabilimento dell'ex Miniera di Sale di Lungro (località San Leonardo). La storia di questa miniera, che ha rappresentato per molto tempo una risorsa economica importante per la comunità locale e per la Calabria, ha origini molto antiche. Sfruttata sin dai tempi dei romani, dopo il mille le vicende della salina furono legate alla storia dei feudatari della zona; la miniera cambiò spesso proprietario, coloro che la prendevano in fitto la sfruttavano a loro vantaggio cercando di ricavarne quanto più possibile durante il periodo. Ciò spiega perché l'estrazione del sale fino ad un certo periodo venne effettato in maniera disordinata e caotica sempre più in profondità e senza nessun piano di estrazione. Nel XIX secolo furono effettuati interventi di risanamento ma nel 1977 cessò definitivamente lo sfruttamento. Di recente sono stati eseguiti importanti lavori di recupero di larga parte delle strutture edilizie dello stabilimento dell'ex Miniera di Sale, con l'obiettivo di adibirle a varie attività socio-culturali, mentre nessuna iniziativa è stata posta in essere per le cavità (piani) dove si sono svolte le attività estrattive, che sono da tempo in totale abbandono. La peculiarità dell'ex Miniera di Sale di Lungro risiede nel fatto che i versanti a monte di tale sito minerario (località San Leonardo) sono interessati da fenomeni franosi attivi, i quali hanno coinvolto, nella loro lenta evoluzione, alcuni edifici e una strada statale (S.S. 105). Da quanto ricavato dalla ricerca storica è plausibile ritenere che molto probabilmente l'area S. Leonardo e la S.S. 105 non risentono in maniera significativa dei problemi di subsidenza conseguenti alla coltivazione della miniera a suo tempo condotta. Le conoscenze acquisite dal 2006, anche con l'ausilio di una rete integrata di monitoraggio, fanno ragionevolmente ritenere che gli spostamenti, e gli effetti conseguenti, registrati nell'area di S. Leonardo sono sostanzialmente determinati dall'evoluzione di fenomeni franosi che interessano i versanti. Le ipotesi formulate e le condizioni prima evidenziate circa lo stato di abbandono delle cavità consigliano, tuttavia, di non sottovalutare il possibile aggravio delle condizioni di dissesto che, nel medio-lungo termine, potrebbe sommarsi a causa di un incremento della subsidenza; tale incremento potrebbe manifestarsi a seguito di crolli diffusi delle cavità determinati sia a seguito del degrado delle cavità stesse sia a seguito di eventi sismici.

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