Aspetti geologici della conservazione delle spiagge del Salento.

Delle Rose M., Elia T., 2008, Aspetti geologici della conservazione delle spiagge del Salento., Geologi e territorio 1 (2008): 3–19.,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/66946

I depositi di spiaggia sono sistemi molto sensibili alle variazioni del bilancio sedimentario, capaci di adattarsi rapidamente a cambiamenti geomorfologici, sedimentologici e mareografici (sistemi reattivi) e influenzati a diverse scale temporali dai processi eustatici, tettonici e climatici. Essi si formano per accumulo dei sedimenti (accrezione) in aree litorali, con bilancio sedimentario positivo, comprese tra i limiti superiore e inferiore di azione del moto ondoso. I singoli granuli percorrono le traiettorie più varie e complesse, uscendo e (ri)entrando nel bilancio costiero da e verso l'entroterra e la piattaforma continentale. L'equilibrio tra sedimenti in entrata e in uscita comporta condizioni di stabilità, benché processi sedimentologici possono determinare modificazioni morfologiche parziali (arretramenti e avanzamenti) ma significativi alla scala temporale umana. Si tratta comunque di depositi raramente conservati nel record geologico (Ricci Lucchi, 1980), in ciò risiedendo la loro importanza di "giacimenti" per il ripascimento degli arenili costieri soggetti ad erosione. Negli ultimi decenni è stato messo in evidenza come gran parte delle spiagge del pianeta, oltre il 70% secondo alcune stime (Bird, 1985), subisca processi di erosione più o meno intensi. Circa il 40 % delle spiagge italiane è in erosione mentre solo il 5 % mostra tendenze di avanzamento (Aminti e Pranzini, 1993). Non fanno ovviamente eccezione i litorali della Puglia che sono infatti interessati da processi erosivi più o meno intensi (ENEA 1986; Dal Cin e Simeoni, 1987; Caldara et al., 1989; Elia, 1992; CNR, 1997). L'attenzione su tale problematica è legata in primo luogo all'importanza socio-economica delle attività turistico-ricreative che, alla luce di una crescente domanda, ha indotto l'instaurarsi di una vera e propria industria delle spiagge con un fatturato di circa 13 miliardi di euro l'anno, pari a circa l'1% del Pil nazionale e con un valore medio di oltre 1000 euro per mq di arenile (Ortolani, 2007). Inoltre, anche questioni di tipo geo-ambientale, quali la perdita di biodiversità in aree costiere emerse e sommerse o l'incremento della salinizazzione di acquiferi costieri, hanno contribuito, sebbene subordinatamente, alla crescita della domanda di interventi per la stabilizzazione degli arenili mediante interventi di conservazione e, laddove necessario, di restauro. In questa nota vengono delineate alcune strategie di studio e intervento alla luce delle dinamiche evolutive delle spiagge adriatiche e dell'assetto geologico e geomorfologico del Salento, ponendo l'accento sulla necessità di intraprendere nuove e specifiche ricerche, propedeutiche alla corretta progettazione degli interventi di difesa costiera anche al fine di contrastare le tendenze delle dinamiche evolutive in atto.

Data from https://intranet.cnr.it/people/