Uso di dati LiDAR aereo e terrestre per la modellazione della dinamica del sedimento

S. Cucchiaro, M. Cavalli, A. De Luca, L. Marchi, F. Cazorzi, 2016, Uso di dati LiDAR aereo e terrestre per la modellazione della dinamica del sedimento, BIOGRAFIA DI UN'IDEA: L'insegnamento di Salvatore Puglisi e l'attualità delle Sistemazioni Idraulico-Forestali, pp. 27–27, Bari, 8-9/2/2016,
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La disponibilità di dati topografici e morfometrici ad alta risoluzione non è più un problema, soprattutto dopo la diffusa adozione delle tecnologie di rilievo con scansione laser. Tuttavia, a questa abbondanza di dati spesso non fanno seguito tecniche e procedure adeguate per elaborarli e trasformarli in informazioni utili per la gestione dei bacini idrografici. Risulta in particolare ancora necessario definire strategie universali e protocolli condivisi per attuare la fusione dei dati provenienti da fonti diverse (quali cartografia numerica, scansioni laser, fotogrammetria digitale) per produrre modelli digitali del terreno (DTM) caratterizzati, oltre che da una altissima risoluzione (inferiore al metro), anche dalla possibilità di un frequente aggiornamento nelle porzioni interessate dalla dinamica dei processi torrentizi e di versante. Il lavoro che presentiamo qui è stato finalizzato a valorizzare dati morfometrici ad alta risoluzione raccolti utilizzando due diverse tecnologie, vale a dire Laser Scanner Aereo (ALS) e Laser Scanner Terrestre (TLS). Le due diverse tipologie di dato sono state combinate per generare una serie di DTM per valutare gli effetti della costruzione di una nuova briglia sulla dinamica del sedimento in un piccolo bacino di montagna (Rio Moscardo). La fusione dei due set di dati ha permesso di generare tre DTM. Il primo DTM (scenario 1, solo dati ALS) descrive la morfologia prima della costruzione della briglia. Il secondo DTM (scenario 2, a partire dai dati ALS e TLS) descrive la morfologia subito dopo la costruzione della briglia, quindi senza deposito di detrito a monte. Il terzo DTM (scenario 3, da ALS e TLS, modificato) descrive la morfologia pochi anni dopo la costruzione della briglia, con consistente deposito di sedimento a monte dell'opera. I tre DTM sono stati utilizzati come base per il calcolo di un indice di connettività (IC) del sedimento, per valutare come le diverse porzioni del bacino siano collegate alla sezione di chiusura (target) in termini di trasporto. I risultati mostrano chiaramente la capacità dell'indice proposto nel rappresentare le variazioni della connettività del sedimento in seguito alla costruzione ed al successivo riempimento di una briglia di trattenuta. Nella modellizzazione dello scenario 2 la briglia agisce come un "sink", trattenendo il detrito e scollegando la porzione bacino a monte della diga (15% del bacino) dalla sezione di chiusura. Nello scenario 3, dove, nonostante la pendenza della zona appena a monte della briglia sia fortemente diminuita a causa di deposito di sedimento, i valori di IC della porzione di bacino sottesa dalla briglia tornano prossimi a quelli mostrati nello scenario 1, con una decisa connessione alla sezione di chiusura.

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