Un approccio per la delimitazione delle aree soggette a rischio di aridità: una applicazione alla Regione Calabria.

Buttafuoco, G., Caloiero, T., Coscarelli, R., Ricca N., 2011, Un approccio per la delimitazione delle aree soggette a rischio di aridità: una applicazione alla Regione Calabria., VIII Congresso Nazionale SISEF., pp. 36–36, Rende (CS), 4-7 Ottobre 2011,
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L'approccio più comunemente utilizzato per la valutazione della severità, sia della siccità che dell'aridità, è il calcolo di indici climatici. Diversi sono gli indici presenti in letteratura, sia di natura complessa, che richiedono un gran numero di parametri per il calcolo, sia di una natura semplice, che di solito si riducono alla stima della disponibilità delle risorse idriche in una zona. In tale contesto, il Reconnaissance Drought Index (RDI), ottenuto dal rapporto tra la precipitazione e l'evapotraspirazione, cumulate su una prescelta scala temporale, permette di studiare in maniera esaustiva il fenomeno dell'aridità risultando essere di semplice calcolo ma allo stesso tempo robusto in quanto include altri parametri significativi oltre alle precipitazioni. La delimitazione delle aree soggette a rischio di aridità richiede la conoscenza dettagliata delle variabili utilizzate dall'indice RDI, quindi preliminarmente al calcolo di quest'ultimo è stato svolto lo studio della variabilità spaziale delle precipitazioni e delle temperature attraverso i metodi della geostatistica che trattano le variabili climatiche come funzioni aleatorie. Utilizzando la simulazione Gaussiana sequenziale condizionale sono state generate 500 simulazioni delle variabili climatiche che hanno permesso di calcolare 500 immagini dell'RDI. Dall' insieme di queste immagini simulate sono state calcolate la mappa del valore atteso dell'RDI e alcune mappe di probabilità di severità dell'aridità.

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