Una molteplicità di approcci a supporto della mitigazione dei rischi idrogeologici perseguita dai consorzi di bonifica (Gargano, Puglia)

Dragone V. Muciaccia M. Basso A. Ciciretti L. Palombella M. Polemio M., 2015, Una molteplicità di approcci a supporto della mitigazione dei rischi idrogeologici perseguita dai consorzi di bonifica (Gargano, Puglia), Giornate dell'Idrogeologia della Società Idrologica Italiana 2015, Perugia, 6-8/10/2015,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/341627

Il Progetto GarganoLab ovvero "Sistema informativo integrato per la gestione del territorio, il monitoraggio ambientale ed allerta di emergenza", finanziato dalla Regione Puglia grazie alle misure "Living Labs", è stato concepito dal consorzio tra le imprese Staer Sistemi, W-Enterprise e Gemict a supporto della domanda di innovazione tecnologica del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano (CBMG), al fine di perseguire la riduzione dei rischi idrogeologici e l'ottimale gestione delle opere di mitigazione. La nota descrive il contributo offerto in particolare dal partner di progetto, il Laboratorio di Idrologia del CNR-IRPI. Il progetto ha perseguito la mitigazione dei rischi naturali, dovuti a frane e, soprattutto, piene, e gli effetti della siccità nel territorio del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano, con maggiore dettaglio nelle zone più esposte, come il bacino idrografico Molinella di Vieste, drammaticamente interessato anche dal più recente evento alluvionale, occorso nel Gargano dall'1 al 6/9/2014. Il Gargano è un territorio peculiare, spiccatamente montano e carsico; per la forte vicinanza al mare è colpito da fenomeni meteorici particolarmente violenti e repentini; con tali peculiarità il deflusso fluviale è di per se raro, breve e quasi sempre fulmineamente catastrofico. Il contributo del CNR-IRPI è consistito in diverse attività nel seguito brevemente descritte. 1)Analisi statistica delle serie idrologiche e individuazione dei trend_ è stato condotto lo studio statistico di tutte le serie storiche climatiche disponibili (dal 1918) per caratterizzare la siccità e l'eccezionalità degli eventi meteorici accaduti o attesi. Ricorrendo ai più opportuni indici statistici, ed in particolare all'indice SPI (Standardized Precipitation Index) maggiormente utilizzato a livello internazionale per descrivere gli eventi estremi della siccità mediante la quantificazione del deficit di precipitazione per diverse scale di tempi o durate, generalmente espressi in mesi, si è così dotato il progetto di uno strumento utile a individuare i trend statistici della siccità per diverse durate temporali, di interesse per gli aspetti meteorologici, idrologici e agricoli. Lo strumento è attivo a ritroso, per molte decine di anni, e si aggiorna in tempo reale, man mano che le misure climatiche si rendono disponibili. 2)Stima delle funzioni di distribuzione della probabilità: le serie dei massimi delle piogge cumulate da un'ora a 5 giorni sono state utilizzate per definire le funzioni di distribuzione della probabilità dei valori estremi a doppia componente (TCEV) a tutti di livelli di regionalizzazione. Tale approccio permette di compensare la limitata estensione del campionamento, ovvero della durata delle misure, limitata rispetto all'obiettivo di stimare tempi di ritorno molto più lunghi delle suddette durate, con le informazioni statisticamente rilevanti presenti nelle serie storiche della medesima regione, attualizzando e affinando i risultati del Progetto VAPI, relativo alla Puglia. Tale strumento, permette di stimare il valore della pioggia di desiderata eccezionalità per una località del Gargano per cui si conosca soltanto la quota o di convertire in tempo reale le previsioni di pioggia a breve termine, elaborate dal sistema nazionale di protezione civile, in valori di eccezionalità statistica per ciascuna località, informazione molto utile per predisporsi con un sufficiente orizzonte previsionale alla gestione delle emergenze, sia dovute alle frane a innesco piovoso che alle piene. 3)Creazione di un database geo-riferito degli eventi storici_ la ricerca storica documentazione tecnica, quotidiani locali e nazionali, database nazionali e pubblicazioni scientifiche, ha permesso di costituire un'inedita banca dati degli eventi calamitosi del Gargano con primaria attenzione a frane e alluvioni, occorsi a partire dal 1876. Tale banca dati è stata georeferenziata; le aree caratterizzate da più frequenti occorrenze e gli eventi più catastrofici sono stati studiati in maggiore dettaglio. L'uso dello strumento GIS ha dato vita al più completo geodatabase per il territorio di studio, raccogliendo ogni tipo di informazione utile (clima, geologia, idrogeologia, reti di monitoraggio, infrastrutture di trasporto, aree vulnerabili, etc.), integrando queste conoscenze con i livelli informativi derivanti dagli approcci precedenti. Tutto ciò fa da base per il livello informativo "opere" costituito dalle informazioni inerenti le opere, i manufatti, gli impianti o gli interventi realizzati dal Consorzio CBMG, tra cui almeno la localizzazione geografica e l'estensione (lineare o areale). Detto livello costituisce una sorta di cabina di regia delle opere di cui CBMG dispone per la mitigazione del rischio idrogeologico (argini, difese spondali, rimboschimenti, idrovore, etc...), in cui sono contenute e possono essere aggiornate tutte le informazioni utili, tra cui quelle geometriche, temporali (inerenti ad esempio le fasi di progettazione, realizzazione, collaudo, manutenzione e ripristino funzionale) ed economiche.

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