Monitoraggio dell’evoluzione e propagazione di una colata detritica lungo un alveo naturale

ARATTANO M., MOIA F., 1998, Monitoraggio dell’evoluzione e propagazione di una colata detritica lungo un alveo naturale, XXVI Convegno di Idraulica e Costruzioni idrauliche, Catania, pp. 259–270, Catania, 9-12 settembre, 1998,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/240106

In questa memoria vengono presentati i primi risultati di una ricerca relativa all'utilizzo di sensori sismici per il monitoraggio delle colate detritiche (debris flow). Nella primavera del 1996 sono stati installati lungo un tratto d'alveo di un bacino attrezzato dell'Italia nord-orientale (T. Moscardo), ad una distanza di un centinaio di metri l'uno dall'altro, quattro geofoni e quattro sismografi. Il conoide di questo torrente era già stato attrezzato nel 1989 con una serie di stazioni idrometrografiche ad ultrasuoni per rilevare il passaggio delle colate detritiche e misurarne la velocità media di propagazione. I sensori sismici sono stati installati più di un chilometro a monte di queste stazioni ad ultrasuoni, più vicini alla testata del bacino, in modo da poter eventualmente registrare il momento di innesco delle colate. Durante l'estate del 1996 si sono verificati due debris flow, entrambe registrati dalle attrezzature sismiche ed ultrasoniche. Il confronto di tali registrazioni ha rivelato, per il primo degli eventi verificatisi, una forte similarità tra gli idrogrammi ottenuti tramite gli ultrasuoni ed i grafici riportanti la variazione della velocità media di vibrazione del terreno nel tempo misurata dai sismografi. In particolare è stato possibile identificare in entrambe i tipi di grafico il passaggio di un fronte d'onda molto ripido seguito da fronti successivi di minore ampiezza. E' stato anche possibile operare una stima delle velocità medie di propagazione di tali fronti d'onda sia in corrispondenza al sito sismico che alle stazioni ultrasoniche.

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