Individuazione a fini urbanistici delle zone potenzialmente inondabili. Ricerca storica e analisi geomorfologia. Fiume Oglio-Valcamonica

LUINO F., BASSI M., BOSSUTO P., FASSI P., BELLONI A. & PADOVAN N., 2002, Individuazione a fini urbanistici delle zone potenzialmente inondabili. Ricerca storica e analisi geomorfologia. Fiume Oglio-Valcamonica, MILANO: IRER-ISTITUTO REGIONALE DI RICERCA DELLA LOMBARDIA, 2002,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/270623

Nell'ambito del Piano delle Ricerche approvato dalla Giunta Regionale negli anni 1997-1999 sono stati condotti studi sui bacini idrografici dei Torrenti Staffora, Pioverna e del Fiume Serio, con l'obiettivo di definire una metodologia atta all'individuazione delle zone potenzialmente inondabili a fini urbanistici mediante ricerche storiche e analisi geomorfologiche. I tre bacini sono stati scelti sulla base delle differenti caratteristiche geografiche, morfologiche e territoriali. Il Piano delle Ricerche 2000-2001 ha approvato un analogo studio anche per il bacino idrografico del Fiume Oglio prelacuale (Val Camonica). La ricerca ha analizzato 17 territori comunali e precisamente_ Ponte di Legno, Temù, Vione, Vezza d'Oglio, Incudine, Edolo, Sonico, Malonno, Berzo-Demo, Cedegolo, Capo di Ponte, Ceto, Braone, Breno, Cividate Camuno, Esine, Darfo-Boario Terme. Il presente studio è stato affrontato in modo multidisciplinare al fine di ridurre i limiti insiti in ogni singolo approccio, sia esso storico, geomorfologico o idraulico. La ricerca si è quindi sviluppata seguendo il filone già utilizzato negli anni precedenti dall'IRPI con risultati soddisfacenti_ ad una approfondita ricerca storica è seguita un'analisi morfologica e quindi uno studio urbanistico al fine d'individuare le zone di fondovalle maggiormente soggette al pericolo d'inondazione da parte del Fiume Oglio. La scelta di esaminare esclusivamente il corso d'acqua principale, non considerando il ruolo dei tributari, appare tuttavia una decisione riduttiva, che rende questo lavoro non esauriente ai fini di una reale valutazione degli scenari di rischio esistenti sul territorio in esame. In Val Camonica, infatti, sono presenti molti torrenti laterali che in passato sono stati sede di imponenti fenomeni di colata detritica torrentizia, che hanno provocato talora il seppellimento di piccole borgate e lo sbarramento temporaneo del corso del Fiume Oglio. L'indagine storica ha consentito la raccolta di numerose informazioni_ queste potrebbero tuttavia essere ulteriormente incrementate. Il periodo previsto (11 mesi) è risultato decisamente insufficiente a fronte del numero molto elevato di archivi pubblici e privati presenti nel Bresciano. La presenza, ad esempio, di numerose Fondazioni religiose, di biblioteche civiche, ma anche di collezioni private, ha fatto sì che siano state raccolte notizie utili anche in sedi difficilmente prevedibili all'inizio dello studio_ ciò ha portato all'acquisizione di rara documentazione. La cartografia è stata gestita con Arcview, il GIS attualmente più diffuso e affidabile. Utilizzando come base cartografica i raster della Regione Lombardia alla scala 1_10.000, sono state redatte quattro differenti carte tematiche_ a) carta dei danni pregressi, b) carta delle aree potenzialmente inondabili da un punto di vista morfologico; c) carta dell'accorpamento degli strumenti urbanistici vigenti; d) carta di sintesi delle aree a differente criticità.

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