Prevenzione delle catastrofi naturali: Accordo di Programma Quadro fra Protezione Civile e CNR

Obiettivo: sviluppare la conoscenza, le metodologie e le tecnologie utili alla realizzazione di sistemi di monitoraggio, previsione e sorveglianza nazionali.

Dipartimento della Protezione Civile e Consiglio Nazionale delle Ricerche rafforzano la decennale collaborazione e “mettono a fattor comune” le proprie competenze e le proprie strutture per garantire sistemi sempre più affidabili, sia di prevenzione delle catastrofi naturali, sia di studio delle condizioni di rischio per le persone, il territorio e l’ambiente.
Un accordo di Programma quadro è stato firmato fra il Responsabile del Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dr. Guido Bertolaso, ed il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, prof. Fabio Pistella, con la finalità di sviluppare la conoscenza, le metodologie e le tecnologie utili alla realizzazione di sistemi di monitoraggio, previsione e sorveglianza nazionali, in stretta collaborazione con i Centri Funzionali della Protezione Civile che sono deputati alla gestione del sistema di allerta nazionale. L’accordo si prefigge anche l’attuazione dell’organizzazione della funzione di supporto tecnico–scientifico nell’ambito del Servizio Nazionale della protezione civile, prevista dalla Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 febbraio 2004, “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allerta nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile”.
La Protezione Civile ha individuato nell’ambito del Consiglio nazionale delle Ricerche una serie di Istituti quali “centri di competenza”, tutti impegnati nella realizzazione del programma di ricerche del Dipartimento “Terra e Ambiente”: l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC); l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI); l’Istituto di Metodologia per l’Analisi Ambientale (IMAA); l’Istituto di Ricerca sulle Acque (IRSA);l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria (IGAG); l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA).
Tali Istituti, che collaboreranno sulla base di intese operative, svolgeranno sia studi e ricerche, sia sviluppo di prodotti utili al funzionamento ottimale della rete dei Centri funzionali. In tal modo sarà possibile far progredire complessivamente la valutazione dei rischi naturali e indotti dall’azione antropica, nonché la capacità di previsione e prevenzione del sistema della protezione civile in tempo reale. Stante l’ampia distribuzione territoriale delle sedi degli Istituti e l’organizzazione “a matrice” del programma di ricerca, il coinvolgimento sarà esteso anche ad altri Istituti del CNR e a Università che posseggono competenze specifiche.
Soltanto per citare alcuni esempi, le attività di sviluppo delle conoscenze previste dall’Accordo di Programma Quadro spazieranno dal miglioramento e potenziamento delle capacità previsionali dei modelli meteorologici, alla definizione operativa delle procedure di valutazione delle pericolosità dei fenomeni franosi, anche alla luce degli scenari meterologici e di precipitazione storici; dallo sviluppo di metodologie integrate del dato satellitare nei sistemi di previsione della predisposizione del territorio italiano all’innesco degli incendi boschivi e rurali, agli studi sulla vulnerabilità e rischio di inquinamento delle acque sotterranee utilizzate a fini potabili, allo sviluppo di basi di dati e sistemi informativi sulla vulnerabilità di infrastrutture di approvvigionamento idropotabile di interesse strategico.
E ancora, le attività spazieranno dallo sviluppo e applicazioni di metodologie per l’individuazione di risorse idriche alternative – da impiegare per la soluzione di crisi da siccità prolungata – alla produzione di una cartografia della pericolosità dei fondali marini italiani per le popolazioni e le infrastrutture; dalla modellazione geologica e geotecnica del sottosuolo delle aree urbane, fino alle metodologie per l’elaborazione e analisi di dati telerilevati per la valutazione delle deformazioni del suolo e per l’integrazione delle informazioni derivate da piattaforme satellitari con quelle di impianti strumentali a terra.
“Per ribadire la continua e stretta collaborazione tra il Dipartimento e la comunità scientifica tutta – dichiara Guido Bertolaso, Capo Dipartimento della Protezione Civile – ed in particolare il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la scelta di firmare questo accordo di programma in una sala dal rilevante valore simbolico. La firma, infatti, avviene nella sala del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile intitolata a Felice Ippolito che rappresenta anche una pagina importante della storia del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Proprio nel CNR – continua Bertolaso – Felice Ippolito ha dedicato con passione e professionalità gran parte della sua attività di ricerca essendo stato per lungo tempo, oltre che direttore del CNRN (Comitato Nazionale Ricerche Nucleari, creato nel 1952) e poi segretario generale del CNEN, quando il CNRN venne trasformato nel 1960 nel CNEN. Membro della Commissione Grandi Rischi della Protezione Civile, docente universitario e Vice Presidente della Commissione Scientifica Nazionale per l’Antartide, Ippolito fu anche componente del Comitato Nazionale di Consulenza per le Scienze Geologiche e Minerarie del CNR”.
“Creare valore attraverso le conoscenze generate dalla ricerca, promuovendo l’innovazione e la competitività del sistema-Paese e fornendo soluzioni ai bisogni individuali e collettivi dei cittadini”. Così il Presidente del CNR, Fabio Pistella, che sottolinea “l’impegno che il CNR si è dato quale elemento fondamentale della propria missione. Grazie alla collaborazione fra il Dipartimento della Protezione Civile e l’Ente – ha proseguito Pistella – saranno messe a fattor comune conoscenze, competenze, strumenti, in uno sforzo finalizzato a garantire una maggiore sicurezza per le persone, le città, le infrastrutture, ovvero per tutto quello che la gente percepisce come “ambiente”. L’accordo con il Dipartimento della Protezione Civile rappresenta un ulteriore passo in questa direzione, con l’Ente ormai da tempo impegnato nella promozione delle collaborazioni su progetti di ricerca con Istituzioni, imprese, Università, altri enti di ricerca”.

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20/06/2006

Fonte www.cnr.it