“PROJECT DAMAGE_ Développement d’Actions pour le Marketing et la Gestion post-évènement”.

Luino, F., Agangi A., Biddoccu M., Cirio C.G., Giulietto W., Giorgis I., Chiarle M., Godone F., Nigrelli G., Scarpa R., Zamperone A., 2014, “PROJECT DAMAGE_ Développement d’Actions pour le Marketing et la Gestion post-évènement”., Bussoleno: SMS, 2014,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/309287

L'Italia è una nazione che possiede un territorio "fragile" che la rende molto vulnerabile. Ha un'antica e ricca storia di alluvioni, non solo di grandi fiumi come il Po, l'Adige, il Tevere e dei loro relativi affluenti, ma anche delle migliaia di corsi d'acqua meno conosciuti. Le osservazioni, le statistiche e i documenti ufficiali ci confermano, infatti, come annualmente, in diverse zone della penisola, soprattutto nei periodi primaverili ed autunnali, alcune aree siano interessate da eventi alluvionali talora particolarmente gravi. Il rapporto 2003 della Commissione Europea ha messo in luce che nel periodo 1980-2002 il 17% delle inondazioni che hanno colpito l'Europa è avvenuto in Italia_ sebbene il numero più alto di alluvioni spetti alla Francia (22%), il 38% delle persone decedute per le alluvioni in Europa sono italiane. Gli interessi economici che vengono ogni volta coinvolti sono ingenti, sia come danni provocati dalle acque di esondazione, sia come spese legate alla ricostruzione. Lo stesso rapporto ha sottolineato che, fra il 1980 e il 2002, le inondazioni con le peggiori perdite economiche (in entrambi i casi per ben 11 miliardi di euro) sono avvenute in Germania e in Italia seguiti da Spagna e Inghilterra (entrambi circa 6 miliardi di euro). Negli ultimi anni l'Unione Europea, molto sensibile a tale problematica e conscia che la conoscenza dei fattori scatenanti sia indispensabile per affrontare gli eventi di tipo alluvionale, ha finanziato molti progetti di ricerca (EFFS, SPHERE, EFDIP, IRMA, FLOOD-ERA, RISK-AWARE, etc.) nel campo delle alluvioni e delle tecnologie atte a prevederle e prevenirle investendo circa 58 milioni di euro. Nell'ambito del Programma MEDOCC-INTERREG IIIB, il presente Progetto DAMAGE, a cui hanno partecipato istituzioni della Francia, Grecia, Italia e Spagna, si è sviluppato nell'arco di 24 mesi (2004-2006) ed è stato un primo tentativo delle strutture di protezione civile di alcuni paesi dell'Unione Europea di sviluppare una metodologia comune per la valutazione dei danni prodotti da catastrofi naturali o antropiche (http://www.uib.es/secc6/lsig/webdamage/index.en.html). Obiettivo principale del progetto era quello di realizzare un primo strumento di applicazione pratica ed immediata per gli organismi responsabili della protezione civile e per i governi locali, per valutare i danni, in una prospettiva multi-dimensionale che tenesse in conto infrastrutture, economia, ambiente e problematiche sociali. La Regione Lombardia, nell'ambito di un ampio progetto (Sistema RASDA_ RAccolta Segnalazione Danni) volto alla valutazione e raccolta delle segnalazioni dei danni da eventi naturali e ormai attivo dal 2001, ha focalizzato l'interesse sul danno derivante dai fenomeni alluvionali, molto diffusi sul territorio regionale. Come caso di studio è stato scelto l'abitato di Cittiglio in Valcuvia (VA), colpito nel maggio 2002 da un grave evento alluvionale a scala locale. Per la realizzazione delle attività previste la Regione Lombardia si è avvalsa del supporto tecnico-scientifico del CNR-Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica di Torino che ha svolto uno studio strutturato in differenti fasi. E' stata inizialmente condotta una ricerca bibliografica sul concetto di danno e sulle metodologie per la sua valutazione che ha portato alla realizzazione di un glossario tecnico multilingue inerente tali argomenti. Infine è stata creata una banca dati territoriale relativa all'area campione, nella quale è stato testato il modello. Parallelamente, la Regione Lombardia ha condotto una ricerca sulle analisi delle procedure di accesso al Fondo di Solidarietà partendo da casi concreti che l'hanno interessata direttamente (es. alluvione del novembre 2002) e, sulla base delle valutazioni effettuate, ha proceduto ad una revisione, ancora in atto, degli strumenti di rilevazione e schedatura al momento utilizzati. Al Progetto DAMAGE, per parte italiana, oltre all'Unità Operativa di Protezione Civile della Regione Lombardia, hanno partecipato, anche il Dipartimento Nazionale per la Protezione Civile di Roma (Progetto Damage, 2006) e l'ARPA della Regione Piemonte. I Partner europei sono stati la Dirección General d'Emergències del Governo delle Isole Baleari (Spagna), capofila del progetto, l'Universitat Politècnica de Valencia (Spagna), la Panteion University di Atene (Grecia) e l'Université Internationale de la Mer di Nizza (Francia).

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