Morfodinamica costiera e definizione di procedure metodologiche per l’analisi dell’instabilità

Pagliarulo Rosa, 2019, Morfodinamica costiera e definizione di procedure metodologiche per l’analisi dell’instabilità, L'erosione Costiera e Misure di Mitigazione, Università degli studi Aldo Moro di Bari - Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali, 19 dicembre 2019,
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La presentazione si riferisce all'individuazione della morfologia della fascia litorale pugliese, quindi le litologie prevalenti e la stratigrafia dei litotipi che costituiscono i versanti. Una volta definiti i tratti in costa rocciosa alta, le falesie, quelli in costa rocciosa bassa e le coste digradanti con due diversi profili, relativi alla pendenza che la superficie mostra verso il mare si è passati per ognuno di questi assetti alla valutazione degli elementi morfologici che li caratterizzano come per esempio la presenza di piattaforme di erosione, di solchi di battente, spiagge o pocket beach e quindi sono stati evidenziati il tipo di arretramento e/o di instabilità. Sono state poi descritte le tipologie e meccanismi dell'instabilità costiera. Si è accertato che i processi di instabilità delle falesie in ammassi rocciosi si verificano in specifiche condizioni geometriche e geomorfologiche attraverso fenomeni che si possono essenzialmente riassumere in_ i) crolli di singoli blocchi o porzioni di ammasso roccioso; ii) ribaltamenti; iii) scivolamenti planari o rotazionali; iv) scivolamenti di cunei. Quindi le instabilità sono in stretta dipendenza dei caratteri strutturali degli ammassi rocciosi in cui sono intagliate le falesie e cioè l'insieme delle stratificazioni, delle famiglie di discontinuità, l'eventuale presenza di faglie o fasce di disturbo associate a faglie e non ultime alla sovrapposizione delle famiglie di giunti, alle fenomenologie carsiche di varia intensità. Lo studio sulle condizioni di stabilità delle falesie in roccia è la base ai fini di delimitare le aree interessate dal dissesto, valutarne il grado di pericolosità anche al piede della falesia stessa e infine stabilire gli interventi di mitigazione. Tra i fattori principali che controllano la stabilità di una falesia quindi si devono annoverare le litologie che in Puglia sono in genere carbonatiche e quindi l'assetto strutturale dell'ammasso con i sistemi di giunti e la presenza di forme carsiche che indeboliscono il versante. Soprattutto laddove sono presenti le facies calcarenitiche ha una grande importanza la determinazione delle loro caratteristiche fisico-meccaniche, fattore questo che influisce alla suscettibilità al weathering e alla erosione selettiva. Le piogge, le condizioni meteomarine, le azioni erosive del mare e del vento che includono l'abrasione, la corrosione e lo spray marino sono i fattori prevalenti ai fini dei processi erosivi in quanto peggiorano la qualità meccaniche dell'ammasso roccioso, mentre gli stress termici a lo spray marino particolarmente attivi durante le forti mareggiate contribuiscono alla degradazione e alterazione determinando un generale deterioramento delle parti superficiali delle rocce costituenti la falesia. Le attività antropiche hanno il loro influsso negativo, soprattutto in aree salentine la presenza di infrastrutture turistiche, strade, cave costiere, da cui sin dall'epoca storica sono stati prelevati conci calcarenitici e successivamente elaborate dal moto ondoso determinano condizioni di debolezza. Per di più appesantiscono la parte superiore della falesia accelerandone l'evoluzione.

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