Il contributo del Cnr-Irpi al sistema paese per la mitigazione dei rischi geo-idrologici

Venerdì 26 novembre si è concluso il workshop dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica, Cnr-Irpi, dal titolo “Il contributo del Cnr-Irpi al sistema paese per la mitigazione dei rischi geo-idrologici”, organizzato presso la Sala convegni della sede del Cnr in piazzale Aldo Moro a Roma in occasione dei 50 anni di attività dell’Istituto. A seguito dell’alluvione di Firenze del 1966, nel novembre del 1970, vennero istituite le prime tre sedi autonome del Cnr-Irpi, a Perugia, Torino e Cosenza, e alle quali si sono aggiunte negli anni successivi quelle di Bari e di Padova. Dal 2001 le sedi autonome sono state riunite in un unico istituto con sede centrale a Perugia alla quale si affiancano le altre quattro sedi.

Il workshop, inaugurato ieri 25 novembre, si è articolato in 4 sessioni tematiche che, tra interventi in presenza e in remoto, si sono susseguite nelle due giornate. La prima è stata dedicata alle tecnologie e ai sistemi per il monitoraggio e la previsione dei fenomeni geo-idrologici, la seconda alle ricerche svolte per la caratterizzazione e l’analisi dei processi che sono alla base della formazione dei fenomeni geo-idrologici. La terza e corposa sessione ha indirizzato gli avanzamenti fatti nei settori che abbracciano la valutazione della pericolosità geo-idrologica, la stima dei possibili impatti e la definizione delle misure di mitigazione dei rischi in un contesto di cambiamento globale. La quarta sessione è stata dedicata al tema della comunicazione dei rischi geo-idrologici e delle relative incertezze, comunicazione che si rivolge non solo agli addetti ai lavori, ma anche a un più ampio pubblico con la finalità di sensibilizzare i cittadini alle problematiche del dissesto geo-idrologico.

Alcuni dei ricercatori e dei tecnologi Irpi protagonisti dell’evento

Le sessioni hanno rappresentato le molteplici attività svolte dall’Istituto, la cui missione è quella di promuovere l’avanzamento della conoscenza sui processi che sono alla base della formazione dei rischi geo-idrologici al fine di individuare misure adeguate per la protezione territoriale e ambientale, e nonché per lo sfruttamento sostenibile delle geo-risorse. Sono stati presentati i risultati finora ottenuti dall’Istituto nel campo del monitoraggio e della previsione dei fenomeni geo-idrologici, nella determinazione del loro impatto al suolo e della mitigazione e nonché dell’effetto del cambiamento climatico su tali fenomeni.

I lavori sono stati aperti nella mattina del 25 novembre dal direttore dell’Istituto, Tommaso Moramarco, che ha poi lasciato la parola ai suoi predecessori, Lucio Ubertini, Fausto Guzzetti e Alessandro Pasuto. Gli interventi successivi del presidente della Commissione grandi rischi, Gabriele Scarascia Mugnozza, e del direttore del Dipartimento scienze del sistema terra e tecnologie per l’ambiente del Cnr, Fabio Trincardi, hanno evidenziato il ruolo chiave dell’istituto nella ricerca sui rischi geo-idrologici, a livello nazionale ed internazionale.

“Nei suoi 50 anni di attività l’Irpi ha contribuito alla sicurezza geo-idrologica del nostro Paese favorendo adeguate misure di mitigazione del rischio, mediante l’avanzamento della conoscenza sui processi che sono alla base dei fenomeni naturali potenzialmente pericolosi”, queste le parole con le quali il Direttore ha aperto il discorso di inaugurazione. Il discorso ha poi toccato i vari momenti della vita dell’istituto e il suo ruolo nella ricerca internazionale, ricordando anche gli sforzi messi in campo a supporto delle amministrazioni impegnate sia nella pianificazione che nella gestione territoriale. Infine l’ingegnere Moramarco ha sottolineato il ruolo centrale dell’istituto quale Centro di competenza del Dipartimento nazionale della protezione civile sui rischi geo-idrologici, ed in particolare sul rischio da frana e da inondazione.