Osservazioni petrografiche sui manufatti in pietra levigata di Sant’Anna (Oria -Br).

Antonelli F., Delle Rose M.,, 2007, Osservazioni petrografiche sui manufatti in pietra levigata di Sant’Anna (Oria -Br)., Sant'Anna (Oria) Un sito specializzato del VI millennio a. C., pp. 128–129, 2007,
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Le macine e i macinelli rinvenuti nei livelli di neolitico medio iniziale di Sant'Anna sono in calcarenite, ad eccezione di un macinello in arenaria. La macina e i macinelli di neolitico finale sono, invece, in calcirudite e arenaria. Sulla base delle caratteristiche litologiche macroscopiche le calcareniti e la calciruditi sono riferibili a formazioni geologiche presenti nella zona di Oria e nei territori circostanti (1). La macina integra del t. 1, in particolare, è stata realizzata con un tipo di calcirudite bioclastica giallastra di età plio - pleistocenica. Le calcareniti utilizzate per la maggior parte dei macinelli presentano analogie con il cosiddetto carparo (hanno cioè un aspetto carparoide), anch'esso di età plio-pleistocenica e, come la pietra precedente, assai sfruttato in passato per scopi edilizi (2). Le arenarie, di tipo silicoclastico, con cui sono stati realizzati due dei macinelli (uno proveniente dal t. 1, l'altro dal t. 2 del sett. III) potrebbero provenire dall'area ionico-lucana. Diversamente da macine e macinelli, per gli altri manufatti in pietra levigata quali asce, accette, levigatoi, pestelli e percussori, sono state usate principalmente rocce alloctone, quali quarziti, quarzoareniti, calcari silicizzati, gabbri. Da rilevare la prevalenza di strumenti ricavati da lavorazioni di ciottoli e ghiaie elaborati in ambiente fluviale o litorale. Si tratta di litologie a prevalente composizione silicatica assenti nel territorio di Oria così come nell'intero Salento. Fa eccezione il pestello di Neolitico medio proveniente dal t. 2 del sett. II/III, con margine arrotondato ed entrambe le facce appiattite, costituito da una calcare compatto biancastro, probabilmente derivante dalle locali formazioni carbonatiche del Cretaceo (3). Quarziti e calcari silicizzati, unitamente a diaspri e a molti altri litotipi, costituiscono parte delle estese coperture ghiaiose e conglomeratiche che cingono molti rilievi tabulari e collinari della Basilicata, formate nel Pleistocene a spese di rocce madri ubicate nell'Appennino campano-lucano (4). Occorrerà pertanto verificare l'eventuale provenienza da tali contesti geologici. Di particolare rilievo petrografico appare l'ascia a forma rettangolare proveniente dal t. 2 del sett. III che è stata intagliata in un gabbro metasomatizzato (ossia sottoposto a processi di alterazione chimico-mineralogica indotti da circolazione di fluidi idrotermali) di chiara provenienza extraregionale. Il vago di collana proveniente dal t. 2 del sett. III è stato realizzato lavorando un cristallo di carbonato di calcio di colore ocraceo. Da segnalare che nello scavo sono stati rinvenuti alcuni cristalli romboedrici di calcite, non lavorati, la cui composizione mineralogica è stata accertata mediante analisi diffrattometrica dei raggi X su microscagliette. Questi, al pari del cristallo da cui è stata ricavata la perlina proveniente dal taglio 2, potrebbero avere provenienze locali da grotte concrezionate o anche da semplici riempimenti di fratture delle rocce carbonatiche affioranti. Quelle sopra esposte sono delle prime considerazioni elaborate in base ad osservazioni macroscopiche dei manufatti; esse dovranno essere successivamente verificate ed approfondite per ciò che attiene sia le classificazioni petrografiche che la definizione delle aree di provenienza dei materiali utilizzati per i manufatti in pietra levigata del sito di Sant' Anna. (1) Ricchetti G. (1972) - Osservazioni geologiche e morfologiche preliminari sui depositi quaternari affioranti nel F°203, Boll. Soc. Nat. Napoli, 81, 543-565. (2) Del Prete M. (1971) - Le dune infrapleistoceniche di Oria, Geologia Applicata e Idrogeologia, 6, 161-166. (3) Rossi D. (1969) - Note illustrative della Carta Geologica d'Italia alla scala 1_100.000, Fogli 203, 204, 213, Ercolano, 41 pp. (4) Boenzi F., Radina B., Ricchetti G., Valduga A. (1971) - Note illustrative della Carta Geologica d'Italia alla scala 1_100.000, Foglio 201, Roma, 48 pp.

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