Gli ipogei in Puglia tra conservazione e innovazione

Calderazzi A., Pagliarulo R., 2019, Gli ipogei in Puglia tra conservazione e innovazione, Geologia dell'ambiente 4 (2019): 343–347.,
URL: http://www.cnr.it/prodotto/i/399673

Nell'ambito delle tematiche relative alla progettazione del sottosuolo, oggetto anche di un PRIN (Programmi di Ricerca di Interesse Nazionale) sono state individuate le linee guida per il recupero e la valorizzazione degli ipogei sia urbani che extraurbani ed è stato possibile formulare modelli di sperimentazione progettuale tenendo conto di tutte le variabili al contorno dovute alla complessità dei siti. Le forme del paesaggio pugliese sono variabili e disegnano un composito panorama geografi co nel cui ambito si distinguono diverse aree caratterizzate da peculiarità geomorfologiche delimitate da confini orografici. Essendo la Puglia costituita essenzialmente da depositi carbonatici caratterizzati da diffuse morfologie carsiche, è una delle regioni a più elevata densità di ipogei con alta valenza archeologica e storico- artistica, attualmente in stato di conservazione precario, per cui, in alcuni casi viene obliterata la lettura completa dell'insediamento stesso. Il patrimonio ipogeo, molto complesso e articolato, è basato su una pluralità di processi insediativi e culturali di epoche e connotazioni diverse, strettamente integrati nel tessuto edilizio attuale. Le ricerche svolte hanno riguardato, con approccio multidisciplinare e multiscala, le diverse problematiche relative alle tipologie di ipogei, analizzando la loro ubicazione, genesi, il sistema di integrazione con la città e il possibile recupero funzionale. Il metodo di indagine è stato di tipo deduttivo. A seguito dell'analisi effettuata mediante schedatura di siti presi in esame nel territorio di Gravina di Puglia, Palagianello e Monopoli, sono stati individuati alcuni ipogei signif cativi in funzione della genesi, tipologia, quota sul l.m.m., condizioni ambientali e climatiche e potenzialità di recupero al fine di sostenere al meglio la progettualità e ipotizzare una loro riconversione ad attività contemporanee. I modelli insediativi ipogei più comuni in base alla loro genesi sono di due tipi - quelli con sviluppo in verticale e quelli in orizzontale. Se opportunamente valorizzate e messe in relazione con il livello stradale, le aree del sottosuolo possono contribuire attivamente allo sviluppo di spazi urbani e favorire la trasformazione del territorio in un ben più vasto processo di controllo e rinnovamento della forma del paesaggio mediterraneo. La riqualifi cazione degli ipogei diviene proposta di fruibilità e uso di luoghi con funzioni diverse, attraverso un modo nuovo di vivere lo spazio tra quote fortemente differenti, tra esterno ed interno, tra spazi in luce e spazi in ombra, tra memoria e quotidianità.

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